Ferrovia Rimini-San Marino

ferrovia a scartamento ridotto tra Italia e Repubblica di San Marino

La ferrovia Rimini-San Marino è stata una linea ferroviaria internazionale a scartamento ridotto che ha collegato Rimini alla città di San Marino tra il 1932 e il 1944. Da allora la Repubblica di San Marino non ha più alcun collegamento ferroviario diretto con l'Italia: la stazione ferroviaria di riferimento è la stazione di Rimini, sulla ferrovia Bologna-Ancona.

Rimini-San Marino
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera di San Marino San Marino
InizioRimini
FineSan Marino
Attivazione1932
Soppressione1944
Riattivazione2012 (parziale)[N 1]
GestoreSocietà Veneto-Emiliana di Ferrovie e Tramvie (SVEFT) (1932-1944)
Lunghezza32 km
Scartamento950 mm
Elettrificazione3000 V CC
Ferrovie
Cerimonia italo-sammarinese di apertura della ferrovia
Mappa del tracciato
Targa in ricordo dei caduti nella costruzione dell'opera all'inizio della galleria Montale

Il 3 dicembre 2022 il tratto di linea ripristinato nel 2012, interamente ricompreso in territorio sammarinese, è stato riattivato ad uso turistico[1].

Storia modifica

La costruzione della linea fu completamente finanziata con capitali pubblici italiani dal governo fascista di Benito Mussolini dopo che il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, il conte Giuliano Gozi, stipulò, il 26 marzo 1927, una convenzione italo sammarinese di esercizio fra i due Stati[2]. La costruzione e l'esercizio furono affidati alla Società Veneto-Emiliana di Ferrovie e Tramvie (SVEFT) con regio decreto 26 novembre, n. 3092, poi convertito con la legge 8 luglio 1929, n. 1229[3].

I lavori per la sua costruzione iniziarono il 3 dicembre 1928 e terminarono soltanto tre anni dopo con la presenza di 3 000 operai. La ferrovia fu inaugurata il 12 giugno 1932 dal Ministro delle comunicazioni italiano Costanzo Ciano.

La ferrovia elettrica fu danneggiata in parte dal bombardamento di San Marino del 26 giugno 1944 e dal 4 luglio dello stesso anno non effettuò più servizio regolare.

L'ultima corsa avvenne nella notte tra i giorni 11 e 12 luglio 1944. Il treno era trainato dall'elettromotrice AB 04 ed era composto da due carrozze: la B 71, di terza classe, e l'AB 51, di prima e di terza classe. Nei pressi della galleria Cà Vir è visibile la carrozza di III classe B 71, in stato di abbandono.

Tentativi di recupero e ripristino modifica

Molte furono le richieste di ripristino da parte della comunità, ma l'indecisione delle amministrazioni competenti negli anni cinquanta e sessanta nel riattivare l'opera portò a un nulla di fatto, sebbene i lavori di riattivazione sarebbero stati circoscritti ad alcuni fabbricati e a pochi chilometri di linea, con costi sostanzialmente limitati. Il tratto italiano fu completamente smantellato tra il 1958 e il 1960.

La linea ferroviaria risulta, presso gli organi competenti, come esercizio sospeso a causa del secondo conflitto mondiale e non come ferrovia dismessa[4]. Pertanto questo ha permesso di mantenere, per quanto possibile, il tracciato ancora visibile dopo oltre sessant'anni, sebbene l'urbanizzazione indiscriminata degli anni del boom abbia inglobato parte di essa. In alcuni punti del tracciato sono ancora visibili i binari, mentre il rilevato dal parco Lajala di Serravalle fino a Domagnano è stato riutilizzato da una pista ciclopedonale.

Nel 2012 a San Marino fu ripristinato un tratto di circa 800 m, comprendente la galleria Montale e due parti di linea a monte e a valle della stessa, in modo da permettere lo svolgimento di un servizio turistico e promozionale. La catenaria fu rimessa in funzione con tensione ridotta di 480 volt in corrente continua; in questo modo il 21 luglio fu possibile presentare al pubblico la motrice AB 03, restaurata e resa funzionante nei mesi precedenti, che percorse il nuovo tratto rinnovato. In tale sede, il Governo della Repubblica sammarinese, nello specifico l'allora Segretario di Stato per il Territorio, Gian Carlo Venturini, si impegnò al ripristino del tratto ferroviario fino a Borgo Maggiore, nei pressi della stazione di valle della funivia. Il recupero della linea e della motrice fu effettuato da aziende romane e dai tecnici e dalle maestranze dell'Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici di San Marino[5].

 
Piazzale della Stazione a Città di San Marino, dove si trovava la vecchia stazione prima di essere smantellata

Nel settembre 2022 parte l'iter per la stesura del progetto preliminare per il recupero del tratto Borgo Maggiore e San Marino Città[6].

Caratteristiche modifica

 Stazioni e fermate 
 
per Bologna (RFI) e per Ferrara (RFI)
 
32+040 Rimini (RFI) 3,87 m s.l.m.
 
 
30+812 Rimini Marina 2,65 m s.l.m.
     
per Ancona (RFI)
 
Casello della Colonella
 
Autostrada A14
 
21+848 Coriano-Cerasolo 49,68 m s.l.m.
 
19+540,50 Ponte Confine Mellini (torrente Ausa) - Confine Italia-San Marino
 
18+713 Dogana 67,16 m s.l.m.
 
18+410.4 torrente Ausa
 
18+237.3 torrente Ausa
         
16+265,38 Galleria Poggio di Serravalle (elicoidale) (366,70 m)
         
15+898,68
 
15+462,22 Galleria Sant'Andrea (257,76 m)
 
15+204,46
 
15+078 Serravalle 134,05 m s.l.m.
 
14+731,99 Galleria Ca' Vir (78,39 m)
 
14+653,60
 
14+432,90 Galleria Fiorina (demolita) (64,50 m)
 
14+368,40
 
14+270,30 Galleria Lisignano (246,20 m)
 
14+024,10
 
10+310,40 Cavalcavia di Domagnano sulla Superstrada di San Marino (demolito)
 
10+251,60 Viadotto di Domagnano
 
10+092,44 Galleria Ca' Giannino (249,75 m)
 
9+842,69
 
9+968 Domagnano-Montelupo 313,91 m s.l.m.
 
9+262,00 Galleria Ca' Gozi (126,00 m)
 
9+136,00
 
8+575,00 Galleria Cerbaiola (50,50 m)
 
8+524,50
 
6+945 Valdragone 392,15 m s.l.m.
 
6+628 Viadotto Fontevecchia
 
6+453,31 Galleria Fonte Vecchia (79,11 m)
 
6+374,20
 
6+327,75 Galleria Valdragona (42,80 m)
 
6+284,90
 
5+636,89 Galleria Calintuffo (185,97 m)
 
5+450,92
 
4+997,70 Galleria Santa Maria (697,70 m)
 
4+300,00
 
3+788 Borgo Maggiore 492,97 m s.l.m.
 
3+584,15 Viadotto Bustrach
 
3+482,05 Galleria Borgo (172,80 m)
 
3+309,25
 
3+233,85 Galleria Montalbo (185,70 m)
 
3+048,09
         
2+755,10 Galleria Piagge (elicoidale) (515,00 m)
         
2+240,10
 
2+161,20 Galleria Via Piana (91,00 m)
 
2+069,90
 
inizio tratta ripristinata
 
0+711,27 Galleria Montale (502,00 m)
 
0+209,20
 
fine tratta ripristinata [7]
 
0+014 San Marino Città 642,80 m s.l.m.
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

Lunga circa 32 km, di cui 19,810 in territorio sammarinese e i restanti 12,230 in territorio italiano, la linea ferroviaria fu costruita a scartamento ridotto da 950 mm. L'esercizio venne attivato a trazione elettrica a 3000 V in corrente continua.

Per la costruzione vennero scavate diciassette gallerie, di cui due elicoidali. Furono costruiti anche tre ponti, tre viadotti, un cavalcavia e un sottopasso; veniva considerata un gioiello dell'ingegneria civile dell'epoca[8][9]. Per percorrere tutto il suo percorso, con le relative fermate da Rimini a Città di San Marino, quest'ultima situata a 643 metri sul livello del mare, il treno impiegava circa 53 minuti.

Percorso modifica

Stazione di Rimini Stato modifica

La linea partiva dal binario 1 est della stazione di Rimini per proseguire oltre le Officine Grandi Riparazioni e svoltare a destra alla fermata di Rimini Marina. I fabbricati d'epoca sono stati demoliti e il fascio binari adattato a scartamento normale.

Stazione di Rimini Marina modifica

La stazione di Rimini Marina sorgeva in viale Pascoli. Si componeva di un fabbricato viaggiatori (al 2016 ancora esistente) e dell'officina manutenzione rotabili. La rimessa per le elettromotrici, a causa dei gravi danni bellici, venne abbattuta; aveva due binari tronchi. Era la stazione più grande della linea; è diventata sede di un vivaio, gestito da una cooperativa sociale.

Casello della "Colonnella" modifica

Era ubicato a Rimini, a ridosso della Via Flaminia, in cui vi era un passaggio a livello, nelle vicinanze delle chiesa di Santa Maria della Colonnella o "della Madonna dei fichi". Questo casello fu "promosso" al rango di fermata, a partire dal 26 novembre 1943, visti i ripetuti bombardamenti aerei alleati per opera delle fortezze anglo-americane a partire dal 1º novembre dello stesso mese. Fu anche il luogo da cui partì l'ultimo convoglio, presumibilmente la sera dell'11 luglio 1944, attestandosi a fine corsa alla stazione di Serravalle. Il casello è tuttora esistente (24 agosto 2021) e si trova a Rimini, in via Edelweiss Rodriguez Senior, nelle vicinanze delle rotonda, posta sulla via Flaminia, in prossimità dell'ingresso sul retro dell'Ospedale Infermi di Rimini.

Ponte Confine Mellini modifica

 
L'elettromotrice AB 03 presso il portale superiore della galleria Montale nel marzo 2018

Situato al confine tra Italia e San Marino a scavalcare il torrente Ausa, nella zona di Rovereta, fu demolito dopo la chiusura della linea.

Cavalcavia di Domagnano modifica

Situato prima del viadotto a tre luci di Domagnano, fu demolito negli anni 1960 per completare l'allargamento della superstrada di San Marino.

Viadotto di Bustrach modifica

Situato dopo la stazione di Borgo Maggiore e prima della galleria Borgo, posta nelle vicinanze del parcheggio, appena al di sotto dell'attuale stazione della funivia, fu smantellato negli anni 1960 per completare l'intervento di allargamento della strada consolare per San Marino.

Galleria Borgo e galleria Montalbo modifica

Le gallerie sono state ripristinate ed adibite al traffico ciclopedonale tra il parcheggio della funivia ed il viale del cimitero.

Materiale rotabile modifica

Elettromotrici AB 01-04 modifica

 
La AB 03 presso la galleria Montale (nel tratto ripristinato) a poca distanza dal capolinea nel settembre 2015

Per l'esercizio della linea vennero acquistate quattro elettromotrici realizzate da Carminati & Toselli (simili a quelle costruite per le ferrovie Domodossola-Locarno, Spoleto-Norcia, Ora-Predazzo e Pescara-Penne) con parte elettrica TIBB, dotate di scompartimenti di prima e terza classe, capaci di raggiungere i 65 km/h. L'AB 03 fu restaurata tra il 2011 e il 2012 per essere adibita a un servizio turistico sul tratto recuperato contemporaneamente a San Marino[5], mentre l'AB 01 si trova ancora ricoverata presso il deposito di Stato di Galavotto, in attesa di restauro.

Le elettromotrici AB 02 e AB 04 furono acquistate negli anni novanta dalla Ferrovia Genova-Casella (FGC). L'elettromotrice AB 02 fu distrutta da un incendio doloso nel 1995, all'interno della galleria Montale. La FGC recuperò carrelli e motori e demolì l'elettromotrice AB 04. Le parti utili furono impiegate sull'elettromotrice A.2 e sul locomotore B.51; quest'ultimo nel 2009[10][11] fu ceduto alla Trentino Trasporti per essere impiegato sulla ferrovia Trento-Malé-Mezzana[12].

Materiale rimorchiato modifica

Carrozze modifica

  • AS 81: carrozza saloncino di prima classe realizzata per i Capitani reggenti;
  • AB 51: carrozza mista I/III classe. Ora collocata, a seguito di due restauri (1983, 2000) sul viadotto Fontevecchia a Valdragone;
  • B 61-62: carrozze miste terza classe-bagagliaio (già BD 61-62);
  • B 71-72: carrozze di terza classe.

Carri modifica

  • Fc 21-28: carri chiusi. L'unità 23 fu acquistata dalla FGC che la restaurò nel 2005 per adibirla al trasporto biciclette[13]. L'unità 22 è ora restaurata e collocata sul tronchino che accede alla galleria Montale.
  • Lc 41-45: carri a sponde alte;
  • Pc 61, 64, 65: carri a sponde basse;
  • Pcb 62-63: carri a bilico.

Quasi tutto il parco rotabili, con l'eccezione di alcuni carri merci, un'elettromotrice e due carrozze, era ricoverato all'interno della galleria Montale, dal 1957[9][14][15]. Nel 2011, su impulso dell'Associazione Trenino Bianco Azzurro, il governo sammarinese ha deciso di estrarre i rotabili da questa sede e di ricoverarli nel deposito di Stato di Galavotto mentre l'elettromotrice AB 03 è stata inviata a Roma per un restauro conservativo e funzionale[9][14][15].

Note modifica

Annotazioni
  1. ^ Il tratto restaurato comprende la galleria Montale e due parti di linea a monte e a valle della stessa.
Fonti
  1. ^ A San Marino torna in funzione l’elettromotrice del trenino bianco azzurro, su chiamamicitta.it, 2 dicembre 2022. URL consultato il 17 gennaio 2023 (archiviato il 5 dicembre 2022).
  2. ^ Regio decreto 28 aprile 1927, n. 1602, che dà in esecuzione la Regia convenzione firmata il 26 marzo in Roma, tra il Regno d'Italia e la Repubblica di San Marino, per la costruzione e l'esercizio di una ferrovia elettrica
  3. ^ Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n. 20 del 24 gennaio 1929, p. 398, e Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n. 173 del 29 luglio 1929, p. 3520.
  4. ^ Torna il treno a San Marino, su ferrovie.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
  5. ^ a b Marco Bruzzo, Quel treno per San Marino, in duegieditrice.it, 21 luglio 2012. URL consultato il 20 agosto 2012.
  6. ^ Treno Rimini - San Marino. Avviato l'iter, il ministero sostiene il progetto, in News Rimini, 2 settembre 2022.
  7. ^ maps.google.com, https://goo.gl/maps/JJvjs3iSBakpf9dZ8. URL consultato il 27 novembre 2022.
  8. ^ La storia, su bytrainsanmarino.com. URL consultato il 30 aprile 2020.
  9. ^ a b c Breve storia della Ferrovia, su libertas.sm. URL consultato il 30 aprile 2020.
  10. ^ Avviso aggiudicazione cessione (PDF) [collegamento interrotto], su ferroviagenovacasella.it. URL consultato il 24 luglio 2013.
  11. ^ Il treno storico, su ttram.it. URL consultato il 29 ottobre 2022 (archiviato il 17 maggio 2022).
  12. ^ Fabio Veronesi, Trento - Malé: 100 anni ben portati, in FOL News, 15 ottobre 2009. URL consultato il 24 luglio 2013.
  13. ^ Paola Setti, Non più trenino, ora vuole l'ascensore, in Il Giornale, 30 dicembre 2005. URL consultato il 24 luglio 2013.
  14. ^ a b   ATBArsm, Video Associazione Treno Bianco Azzurro, 26 settembre 2011. URL consultato il 30 aprile 2020.
  15. ^ a b   Michela Moretto, Inaugurazione Treno Bianco - Azzurro, 6 agosto 2012. URL consultato il 30 aprile 2020.

Bibliografia modifica

  • Gian Guido Turchi, Rimini San Marino in treno, ETR, 1982.
  • Foresti, Fabio, Quella nostra sancta libertà. Lingue, storia e società nella Repubblica di San Marino, collana Biblioteca e ricerca, Quaderni della Segretaria di Stato per la Pubblica Istruzione, Affari Sociali, Istituti Culturali e Giustizia, San Marino, Aiep, 1998, ISBN 88-86051-66-2.
  • Marco Bruzzo, San Marino-Rimini, collana Tutto Treno & Storia, n. 29, Ponte S. Nicolò (PD), 2013.

Voci correlate modifica

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