Filippo II di Borgogna

duca di Borgogna

Filippo II di Borgogna (o anche Filippo di Francia), detto l'Ardito o il Temerario (in francese Philippe II de Bourgogne dit Philippe le Hardi; Pontoise, 17 gennaio 1342Halle, 27 aprile 1404), fu duca di Turenna, dal 1360 al 1363, poi duca di Borgogna dal 1363 e infine conte consorte di Borgogna (Franca Contea), Artois e Fiandre dal 1384 fino alla sua morte.

Filippo II di Borgogna
detto "l'Ardito"
Ritratto di scuola fiamminga di Filippo II di Borgogna
Duca di Borgogna
Stemma
Stemma
In carica6 settembre 1363 –
27 aprile 1404
Predecessorenuova creazione
(Filippo I nel 1361)
SuccessoreGiovanni senza Paura
Duca di Turenna
In carica1360 –
1363
PredecessoreFilippo d'Orléans
SuccessoreCarlo di Francia
Altri titoliConte consorte di Fiandra, Borgogna, Artois, Nevers e Rethel
NascitaPontoise, 17 gennaio 1342
MorteHalle, 27 aprile 1404 (62 anni)
Luogo di sepolturaCertosa di Champmol, Digione
Casa realeValois-Borgogna
PadreGiovanni II di Francia
MadreBona di Boemia
ConsorteMargherita III di Fiandra
FigliGiovanni
Carlo
Margherita
Caterina
Bona
Maria
Antonio
Filippo
ReligioneCattolicesimo

Fu il quarto dei figli del re di Francia Giovanni II il Buono e di Bona di Lussemburgo[1].

Biografia modifica

 
L'eroismo di Filippo II di Borgogna e di suo padre Giovanni il Buono alla battaglia di Poitiers (1356) decretò per Giovanni la reputazione di re-cavaliere e a Filippo il soprannome di Ardito. Illustrazione di Alphonse de Neuville per L'histoire de France depuis les temps les plus reculés jusqu'en 1789 di François Guizot (1870).

Quattordicenne Filippo prese parte alla battaglia di Poitiers (1356), in cui combatté coraggiosamente a fianco del padre e si guadagnò il soprannome di Ardito o Temerario. Fu fatto prigioniero con il padre dal principe di Galles, Edoardo detto il Principe Nero e, dopo la battaglia, assieme al padre fu condotto prigioniero, dapprima a Bordeaux e poi in Inghilterra, a Londra. Tornato in Francia, nel 1360, dopo il trattato di Brétigny, ottenne il ducato di Turenna.

Nel 1361, alla morte di Filippo di Rouvres, si aprì la contesa della successione del ducato di Borgogna, tra suo padre, Giovanni II il Buono e il re di Navarra, Carlo il Malvagio[2], che portò Giovanni a incamerarlo nei domini della corona e nel 1363 si recò personalmente a Digione per prenderne possesso e consegnarlo al figlio, che divenne così Filippo II di Borgogna.

La vedova di Filippo di Rouvres, Margherita di Male, ora, circa quindicenne, era ereditiera delle contee di Fiandra, di Nevers e di Rethel ed inoltre delle contee di Borgogna (Franca Contea) e di Artois, che sua nonna, Margherita di Francia, aveva appena ereditate dallo stesso Filippo di Rouvre. Il conte delle Fiandre, Luigi II di Male, pensava di dare in sposa la figlia Margherita a Edmondo, uno dei figli del re d'Inghilterra, Edoardo III. Però sia il papa Urbano V, che il re di Francia, Carlo V si opposero al progetto e Carlo V, cedendo i tre distretti valloni di Lilla, Douai e Orchies[3], alla contea delle Fiandre, indusse[4] Luigi ad accettare un matrimonio tra sua figlia ed il fratello del re di Francia, il nuovo duca di Borgogna, Filippo II l'Ardito, che venne celebrato nel 1369. Nel 1382, alla morte di Margherita di Francia, Artois e Franca Contea passarono nelle mani della coppia ducalele, mentre nel 1384, alla morte del conte delle Fiandre Luigi II di Male, passarono Fiandre, Nevers e Rethel.

Filippo partecipò alla guerra dei cent'anni, e dopo tre anni di combattimenti, nel 1373, assieme al fratello, Giovanni, duca di Berry, portò a termine la conquista del Poitou.
Nel 1377, Filippo cercò invano di riprendere Calais, attaccandola da terra, mentre Giovanni di Vienne l'attaccava con la flotta franco-castigliana. Nel 1378, assieme al connestabile Bertrand du Guesclin, Filippo occupò i feudi normanni del re di Navarra, Carlo il Malvagio.

Nel 1380, suo fratello Carlo V morì e salì al trono un ragazzino di dodici anni, Carlo VI che, pur essendo stato incoronato, il 4 novembre 1380, lasciò il governo nelle mani di un consiglio dei dodici, in cui dominavano i suoi zii, Luigi, duca d'Angiò, Giovanni, duca di Berry, Filippo, duca di Borgogna, oltre che allo zio materno, Luigi II di Borbone il Buono. Comunque sino alla sua partenza per l'Italia, nel 1382, il consiglio fu in mano a Luigi e dopo pian piano passò nelle mani di Filippo, che la tenne sino al 1388, quando il re Carlo VI si circondò di suoi consiglieri e rinunciò a consiglio dei Dodici.

Nel corso del 1383, dato che nelle Fiandre, terreno di scontro tra inglesi e franco-borgognoni, vi era ancora uno stato di guerra civile, nell'ambito della Guerra dei cent'anni e dato che Gand non aveva ancora accettato l'autorità del conte, Filippo convinse il re Carlo VI a portare aiuto al conte, suo suocero, Luigi II di Male. L'esercito franco-borgognone ottenne qualche vittoria, ma non riuscì a conquistare la città, anzi, quando Filippo e Margherita ereditarono la contea (1384), Gand, con l'aiuto degli inglesi, conquistò la città di Damme, dove gli inglesi appoggiati dalla popolazione, resistettero sei settimane all'assedio dei Franco-Borgognoni che infine la saccheggiano (1385).
Il 18 dicembre 1385 Gand aprì le porte ai conti di Fiandra, in cambio di un'amnistia generale ed il mantenimento dei suoi privilegi, fu siglata la pace, da Filippo II e dai rappresentanti di Gand, conosciuto come il trattato di Tournai (1385), che tranquillizzò le Fiandre.

Praticamente seguirono oltre vent'anni di pace interna e con gli inglesi.

Filippo inaugurò una politica di matrimoni, poi continuata dai vari successori, che in qualche decennio portò ad edificare lo Stato borgognone.
Egli infatti fece sposare nel 1385 suo figlio Giovanni senza paura a Margherita, figlia del duca di Baviera-Straubing Alberto I, conte di Hainaut e di Olanda, e sua figlia Margherita a Guglielmo IV di Hainaut, figlio ed erede di Alberto, preparando così l'unione dei principati verso lo Stato borgognone, che verrà realizzato da suo figlio Filippo il Buono.
Mediante tali matrimoni la neonata dinastia di Borgogna entrò nella rete di alleanze della casa di Baviera.
Le altre figlie di Alberto I di Hainaut sposarono il duca di Gheldria e il re di Boemia, il futuro imperatore Venceslao, mentre la loro cugina Isabella era divenuta regina di Francia, sposando il re Carlo VI.
Infine, il duca Filippo fece sposare le sue figlie Caterina e Maria, rispettivamente al duca d'Austria, Leopoldo IV di Asburgo ed al duca di Savoia, Amedeo VIII.

 
Il duca Filippo II in età matura

Da dopo che era stato allontanato dal potere (1388), il governo fu retto da alcuni consiglieri che furono detti Marmouset (conseiller du roi) e tra costoro vi era il nuovo connestabile, Clisson che aveva vecchi rancori contro Filippo, che cercò di fare assassinare il connestabile Clisson. Allora il re per vendicare il suo favorito organizzò una spedizione contro il duca di Borgogna, ma mentre cavalcava in una foresta nei pressi di Le Mans fu colto da improvvisa pazzia; la malattia del re fece in modo che gli zii ripresero il potere e nel 1392, licenziarono tutti i consiglieri.
Molto attivo alla corte di Francia, il duca di Borgogna, Filippo ebbe un ruolo importante in quanto dei fratelli, il duca Luigi I d'Angiò era morto in Italia, nel 1384, ed il duca Giovanni I di Berry, s'interessò poco di politica, ma soprattutto continuò a interessarsi della Linguadoca.
Filippo si scontrò allora col nipote, il fratello del sovrano, il duca di Terenna, Luigi di Valois, che, nel 1392, era divenuto duca d'Orléans e che aveva una smisurata ambizione e alle cui spese si contrappose la cupidigia di un duca di Borgogna, obbligato a contare sulle risorse fiscali della monarchia per sostenere i costi del suo tenore di vita e del governo del ducato.
Filippo II vigilò, tanto nella sua attività di reggente per Carlo VI, quanto nella condotta degli affari dello Scisma d'Occidente[5] e degli interessi economici delle città manifatturiere dei suoi stati.
Si avvalse in merito dei consigli di uomini d'affari, tra cui in primis Jacopo Rapondi (1350 circa – 1432).

Nell'aprile del 1402, in assenza da Parigi di Filippo II di Borgogna, il duca d'Orleans, fattosi nominare sovrintendente fiscale impose un tributo estremamente oneroso e quando Filippo rientrò a Parigi protestò immediatamente e dichiarò di avere rifiutato 100.000 corone come prezzo del suo consenso a tale tassazione, e, con tale mossa, Filippo l'Ardito acquisì una vasta popolarità a Parigi, figurando, rispetto alla prodigalità del duca d'Orléans, come un principe saggio e riformatore.
Sebbene dotato di un acuto senso politico, egli lasciò al figlio Giovanni Senza Paura le casse dello Stato vuote e l'obbligo dell'uso della demagogia, se voleva conservare un partito.
Filippo II di Borgogna morì nel corso del 1404 e gli successe il figlio primogenito, Giovanni Senza Paura.

 
Possedimenti di Filippo II l'Ardito
 
Carta storica del grande Scisma d'Occidente.
In blu gli stati che riconoscevano il papa di Roma.
In arancione gli stati che riconoscevano il papa di Avignone (antipapa).
In giallo-ocra gli stati che cambiarono la loro posizione durante lo scisma.

La sua tomba modifica

Dal 1378 Filippo II acquisì una proprietà a Champmol, nei dintorni di Digione per farvi costruire una certosa (1383-1388), destinata ad accogliere le sue spoglie mortali. La tomba è uno dei capolavori della scultura francese, realizzata da Jean de Marville (1381-1389), Claus Sluter (1389-1406) e Claus de Werve (1406-1410). Jean Malouel, pittore ufficiale del duca, fu incaricato della policromia e delle dorature.

Dopo la morte, la salma di Filippo fu eviscerata, imbalsamata e poi collocata in un sarcofago di piombo, sito nel coro della certosa di Champmol (16 giugno 1404). Le viscere furono trasportate a Notre-Dame de Hal. Nel 1792 il corpo fu trasferito nella cattedrale di Saint-Bénigne a Digione. La tomba fu in seguito ricostruita e danneggiata dai rivoluzionari nel 1793. La struttura fu restaurata nella prima metà del XIX secolo e oggi si trova al museo delle Belle Arti di Digione, nel Palazzo dei Duchi di Borgogna.

 
La tomba di Filippo II

Discendenza modifica

Dal matrimonio con Margherita III delle Fiandre nacquero otto figli:

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo di Valois Filippo III di Francia  
 
Isabel d'Aragona  
Filippo VI di Francia  
Margherita d'Angiò, contessa di Valois Carlo II di Napoli  
 
Mária d'Ungheria  
Giovanni II di Francia  
Roberto II di Borgogna Ugo IV di Borgogna  
 
Yolanda di Dreux  
Jeanne di Borgogna  
Agnes di Francia Luigi IX di Francia  
 
Margherita di Provenza  
Filippo II di Borgogna  
Enrico VII di Lussemburgo Enrico VI di Lussemburgo  
 
Béatrice d'Avesnes  
Giovanni I di Boemia  
Margherita di Lussemburgo Giovanni I di Brabante  
 
Marguerite di Dampierre  
Bona di Lussemburgo  
Venceslao II di Boemia Ottocaro II di Boemia  
 
Cunegonda di Slavonia  
Eliška Přemyslovna  
Guta d'Asburgo Rodolfo I d'Asburgo  
 
Gertrude di Hohenberg  
 

Note modifica

  1. ^ Per parte di madre era nipote dell'imperatore Carlo IV del Sacro Romano Impero.
  2. ^ Carlo il Malvagio riteneva di avere un diritto prioritario su Giovanni II il Buono perché era il nipote di Margherita di Borgogna (12901315), mentre Giovanni era figlio della sorella più giovane, Giovanna di Borgogna (12931349)
  3. ^ I tre distretti valloni di Lilla, Douai e Orchies erano stati sottratti alle Fiandre dalla corona di Francia, nel 1320
  4. ^ Il re di Francia, Carlo V, non fidandosi della fedeltà di Luigi II di Male, lo forzò al matrimonio di sua figlia, Margherita di Male, con suo fratello, Filippo II l'Ardito, per tenere le Fiandre legate alla Francia.
  5. ^ Nel 1398, dopo aver tentato invano una conciliazione tra i due papi, il papa di Roma, Bonifacio IX e l'antipapa di Avignone, Benedetto XIII, Filippo riuscì a convincere i nobili francesi a ritirare l'appoggio a Benedetto che si era dimostrato il più testardo a cedere, in modo che la Francia aveva nuovamente una chiesa indipendente.

Bibliografia modifica

  • A. Coville, Francia. La guerra dei cent'anni (fino al 1380), cap. XVI, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1980, pp. 608–641.
  • A. Coville, Francia: armagnacchi e borgognoni (1380-1422), cap. XVII, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1980, pp. 642–672.
  • Paul Fournier, Il regno di Borgogna o d'Arles dal XI al XV secolo, cap. XI, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del Mondo Medievale, 1981, pp. 383–410.
  • Henry Pirenne, I Paesi Bassi, cap. XII, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del Mondo Medievale, 1981, pp. 411–444.

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