François Bozizé

politico centrafricano

François Bozizé Yangouvonda (Mouila, 14 ottobre 1946) è un politico centrafricano, presidente dal 2003 al 2013.

François Bozizé

Presidente del Repubblica Centrafricana
Durata mandato15 marzo 2003 –
24 marzo 2013
Vice presidenteAbel Goumba
Capo del governoAbel Goumba
Célestin Gaombalet
Élie Doté
Faustin-Archange Touadéra
Nicolas Tiangaye
PredecessoreAnge-Félix Patassé
SuccessoreMichel Djotodia

Dati generali
Partito politicoIndipendente
FirmaFirma di François Bozizé

Salì al potere nel marzo 2003 a seguito di un colpo di Stato contro il Presidente Ange-Félix Patassé ed iniziò un periodo di governo di transizione. Vinse le elezioni presidenziali del 2005 e fu confermato Presidente dopo le elezioni presidenziali del 2011. È stato destituito con un colpo di Stato nel marzo 2013.

Gioventù e presidenza Kolingba modifica

Bozizé, di etnia Gbaya, nacque in Gabon e frequentò una scuola di addestramento per ufficiali nella provincia centrafricana di Bouar, diventando capitano nel 1975. Fu nominato brigadier generale dall'Imperatore Jean-Bédel Bokassa nel 1978. Quando Bokassa fu spodestato da David Dacko nel 1979, Bozizé fu nominato ministro della Difesa. Durante la dittatura militare di André Kolingba (1981-1993) Bozizé fu nominato ministro delle comunicazioni, ma fu successivamente accusato di aver orchestrato un tentativo di colpo di Stato. Dopo essere stato arrestato a Cotonou, nel Benin nel luglio del 1989, Bozizé fu imprigionato e torturato, ma fu rilasciato alla fine del 1991.[1]

Kolingba indisse le elezioni nel 1993 e Bozizé fu un candidato. Ottenne solo l'1.5% dei voti; Patassé vinse le elezioni in un ballottaggio contro Abel Goumba.[2]

Pro Patassé modifica

Per molti anni Bozizé fu considerato un sostenitore di Patassé e lo aiutò a sopprimere gli ammutinamenti dell'esercito del 1996 e del 1997. Bozizé fu poi nominato Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate.

Bozizé non compì alcuna attività contro il Presidente e frequentemente soffocò rivolte anti-presidenziali.

Contro Patassé modifica

Il 28 maggio 2001 vi fu un tentativo di colpo di Stato contro Patassé[3], sconfitto con l'aiuto di truppe libiche e dei ribelli congolesi del Movimento di Liberazione del Congo.[4] Successivamente, la lealtà di Bozizé fu messa in discussione ed alla fine di ottobre del 2001 fu deposto dalla carica di Capo di Stato Maggiore. Scoppiarono disordini quando il governo tentò di arrestare Bozizé il 3 novembre; dopo cinque giorni di scontri le forze governative aiutate dalle truppe libiche catturarono le caserme dove Bozizé era stabilito;[5] Bozizé fuggì a nord verso il Ciad.[6]

Gli scontri tra le forze governative ed i ribelli di Bozizé continuarono nel 2002. dal 25 al 31 ottobre, le sue forze attaccarono senza successo la capitale Bangui; i congolesi del MLC, che ancora una volta corsero in aiuto di Patassé, furono accusati di saccheggi e stupri.[7]

Questo periodo fu segnato dalle tensioni tra il Ciad ed il governo di Patassé. Il partito di Patassé accusò il Presidente del Ciad Idriss Déby di destabilizzare la Repubblica Centrafricana fornendo uomini e mezzi a Bozizé.[8]

Il colpo di Stato, il periodo di transizione e l'elezione a presidente modifica

 
Bozizé a Bruxelles.

Il 15 marzo 2003 Bozizé riuscì finalmente a conquistare il potere, le sue forze entrarono a Bangui senza incontrare resistenza. Patassé stava tornando da un meeting nel Niger, ma non poté atterrare perché le forze di Bozizé controllavano l'aeroporto.[9] Patassé si rifugiò prima in Camerun e poi nel Togo.

Bozizé nominò Abel Goumba Primo Ministro subito dopo essere salito al potere,[10] nominandolo poi vicepresidente a dicembre e nominando al suo posto Célestin Gaombalet come Primo Ministro.[11] Bozizé sospese anche la Costituzione del 1995 ed una nuova costituzione, piuttosto simile a quella precedente, fu approvata con un referendum il 5 dicembre 2004.[12] Dopo la salita al potere, Bozizé inizialmente dichiarò che non si sarebbe candidato nelle future elezioni presidenziali, ma dopo il successo del referendum costituzionale annunciò l'intenzione di candidarsi:

«Dopo averci pensato a lungo, ed essendo profondamente convinto e tenendo in mente gli interessi della nazione, ho colto la profondità della chiamata della mia gente. Come cittadino, mi assumerò le mie responsabilità.
Parteciperò alle elezioni per raggiungere lo scopo di ricostruire il paese, che è caro a me e secondo i vostri desideri.[1]»

A fine dicembre 2004, Bozizé era uno dei cinque candidati ammessi alle elezioni presidenziali previste per l'inizio del 2005.[13] All'inizio di gennaio del 2005 Bozizé annunciò che tre candidati inizialmente esclusi avrebbero potuto partecipare alle elezioni, nonostante l'ex presidente Patassé non fu incluso in nessuno dei gruppi.[14] Alla fine di gennaio fu annunciato che altri candidati avrebbero potuto partecipare alle elezioni, portando il totale a 11 ed escludendo il solo Patassé. Le elezioni furono anche rimandate di un mese, dalla data inizialmente prevista del 13 febbraio al 13 marzo[15]

Bozizé ottenne la maggioranza relativa nelle elezioni del 13 marzo, con poco meno del 43% secondo i risultati ufficiali.[16] Affrontò l'ultimo Primo Ministro di Patassé, Martin Ziguélé, nel secondo turno; questo si svolse l'8 maggio e secondo i risultati ufficiali annunciati il 24 maggio, Bozizé vinse con il 64,6% dei voti.[17] Fu dichiarato presidente l'11 giugno.[18]

Il parlamento autorizzò Bozizé a governare con pieni poteri per tre mesi, dal 1º gennaio al 31 marzo 2006; il Primo Ministro, Élie Doté, disse che questo periodo di pieni poteri fu un successo, permettendo a Bozizé di intraprendere azioni per snellire la pubblica amministrazione.[19]

Colpo di Stato e fuga all'estero modifica

Dall'inizio del 2013 la Repubblica Centrafricana è scossa da forti instabilità e ribellioni di un gruppo chiamato Seleka. La questione, dopo un fallito trattato di pace tra i ribelli e Bozizé, porta quest'ultimo a lasciare il Paese il 24 marzo 2013, fuggendo probabilmente nella Repubblica Democratica del Congo.[20]

Elezione presidenziali del 2019 e avvenimenti successivi modifica

Alla fine del 2019 Bozizé è tornato in Repubblica Centrafricana e ha annunciato la sua candidatura presidenziale per le elezioni. Tuttavia, il 3 dicembre 2020 la Corte costituzionale della Repubblica centrafricana ha stabilito che Bozizé non soddisfaceva il requisito di "buona moralità" a causa di un mandato di arresto internazionale e delle sanzioni delle Nazioni Unite nei suoi confronti (applicate per presunti omicidi, torture e altri crimini).[21] Successivamente il governo ha accusato Bozizé di aver pianificato un colpo di stato.[22]

Nel marzo 2023, Bozizé ha lasciato il Ciad per la Guinea-Bissau, il suo nuovo paese ospitante di esilio.[23]

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ a b "Bozize to contest presidency as an independent candidate", IRIN, 13 dicembre 2004.
  2. ^ Elezioni nella Repubblica Centrafricana, African Elections Database.
  3. ^ "Situation “confused” after apparent coup attempt", IRIN, 28 maggio 2001.
  4. ^ "Patasse government back in control", IRIN, 4 giugno 2001.
  5. ^ "Rebel general, overpowered, flees", IRIN, 8 novembre 2001.
  6. ^ "Regional efforts underway to calm tensions", IRIN, 28 novembre 2001.
  7. ^ "UN to investigate October rights abuses", IRIN, 11 novembre 2002.
  8. ^ "Ruling party accuses Chad of backing coup attempt", IRIN, 5 novembre 2002.
  9. ^ "Rebel leader seizes power, suspends constitution", IRIN, 17 marzo 2003.
  10. ^ "Bozize appoints prime minister", IRIN, 24 marzo 2003.
  11. ^ "New premier forms government, Goumba appointed VP", IRIN, 15 dicembre, 2003.
  12. ^ "New constitution adopted, 15 to vie for presidency", IRIN, 20 dicembre 2004.
  13. ^ "Court clears five to run for president", IRIN, 31 dicembre 2004.
  14. ^ "Bozize repeals court ban on some presidential candidates", IRIN, 5 gennaio 2005.
  15. ^ "Election postponed, but most banned candidates can now run", IRIN, 25 gennaio 2005.
  16. ^ "Two to face off in second round of presidential poll", IRIN, 1º aprile 2005.
  17. ^ "Incumbent wins presidency", IRIN, 24 maggio 2005.
  18. ^ "Central Africa Gets Chief", Agence France-Presse, 11 giugno 2005.
  19. ^ "Prime minister declares rule by decree a success", IRIN, 9 giugno 2006.
  20. ^ [1].
  21. ^ (EN) CAR court rejects ex-president Bozize’s election candidacy, su www.aljazeera.com. URL consultato il 16 aprile 2023.
  22. ^ (EN) François Bozizé: CAR former president denies 'attempted coup', in BBC News, 20 dicembre 2020. URL consultato il 16 aprile 2023.
  23. ^ (FR) Exclusif – François Bozizé a quitté le Tchad pour la Guinée-Bissau – Jeune Afrique, su JeuneAfrique.com. URL consultato il 16 aprile 2023.

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Controllo di autoritàVIAF (EN2221915 · ISNI (EN0000 0000 5345 7291 · LCCN (ENno2006061086 · GND (DE1216941149 · WorldCat Identities (ENlccn-no2006061086
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