Frank McHugh

attore statunitense

Frank McHugh, all'anagrafe Francis Curray McHugh (Homestead, 23 maggio 1898Greenwich, 11 settembre 1981), è stato un attore statunitense.

Frank McHugh nel film Quattro figlie (1939)

Biografia modifica

Nato a Homestead (Pennsylvania) da una famiglia di tradizioni teatrali, McHugh fece il suo debutto sulle scene all'età di dieci anni, lavorando con i genitori e con i fratelli Matt e Kitty[1], e continuando a recitare in compagnie di giro per tutti gli anni dieci. Entrato a far parte della compagnia Sherman Kelly Stock, intraprese la strada del vaudeville nei circuiti teatrali Orpheum e Keith e debuttò a Broadway nel 1925 con la pièce The Fall Guy[1].

Nel 1930 firmò un contratto con la Warner Brothers e si trasferì a Hollywood per debuttare nel film bellico La squadriglia dell'aurora (1930), diventando in breve tempo uno degli attori caratteristi di punta della grande casa produttrice, considerata all'epoca un'autentica fabbrica di film dallo stile scattante, acerbo, dai risvolti anche sentimentali e dalle ambientazioni tipicamente urbane[2]. Con la sua figura minuta, il volto dai tratti comuni ma dall'espressione franca e comunicativa, l'attore fu un volto familiare al pubblico cinematografico per tutti gli anni trenta, lavorando accanto alle più grande star della Warner, tra cui James Cagney, con il quale apparve in undici film dal 1932 al 1953. Recitò al fianco di Cagney nel dramma automobilistico L'urlo della folla (1932) di Howard Hawks, nel musical Viva le donne! (1933) di Busby Berkeley, in Colpo proibito (1935), ambientato nel mondo della boxe, ne I ruggenti anni Venti (1939), melodramma sul proibizionismo, nel film bellico I fucilieri delle Argonne (1940), storia di un reggimento attivo durante la prima guerra mondiale, e ne La città del peccato (1940). A suo agio sia nel genere drammatico che nella commedia, partecipò anche a Sogno di una notte di mezza estate (1935), tratto dall'omonima commedia di Shakespeare, progetto che riunì sotto la direzione del regista europeo Max Reinhardt tutti i grandi divi sotto contratto alla Warner. Nel ruolo di Quince, uno dei cortigiani di Atene che affiancano Bottom (James Cagney) e Flute (Joe E. Brown), McHugh seppe conferire la necessaria comicità al personaggio e alla parte[3].

Tra gli altri titoli di rilievo da lui interpretati, sono da ricordare l'horror La maschera di cera (1933), la commedia Quattro figlie (1939) e i western Gli avventurieri (1939) e Carovana d'eroi (1940), entrambi accanto a Errol Flynn. Dai primi anni quaranta l'attore privilegiò sempre più frequentemente il genere brillante, in film come La mia via (1944), accanto a Bing Crosby e Barry Fitzgerald, nel ruolo di un prelato irlandese, Padre Timothy O'Dowd, e nelle commedie Anche oggi è primavera (1946) e Segretaria tuttofare (1949).

Il declino della carriera cinematografica, all'inizio degli anni cinquanta, portò McHugh verso il piccolo schermo, in serie antologiche come Kraft Television Theatre e Studio One. Tornò al cinema in rare occasioni e in ruoli di carattere, come quello di Eddie Dugan, l'agente di Vicky Parker (Marilyn Monroe), in Follie dell'anno (1954), e di Festus Garvey nel dramma politico L'ultimo urrà (1958) di John Ford, accanto a Spencer Tracy e Pat O'Brien. Tra le serie televisive, sono da ricordare le sue apparizioni in Carovane verso il West (1961), La parola alla difesa (1961), I forti di Forte Coraggio (1966), e nella sit-com a puntate The Bing Crosby Show, in cui interpretò il ruolo di Willie Walters in ventisette episodi girati tra il 1964 e il 1965.

Sposato dal 1933 con Dorothy Spencer, dalla quale ebbe tre figli, McHugh morì l'11 settembre 1981, all'età di ottantatré anni.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Frank McHugh è stato doppiato da:

Note modifica

  1. ^ a b Arthur F. McClure, Alfred E. Twomey e Ken Jones, More Character People, The Citadel Press, 1984, pag. 121
  2. ^ Andrew Bergman, James Cagney, Milano Libri Edizioni, 1976, pag. 16
  3. ^ Il cinema, grande storia illustrata, De Agostini, 1981, Vol. I, pag. 236

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Collegamenti esterni modifica

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