Galerie de Paléontologie et d'Anatomie comparée du Muséum national d'Histoire naturelle

museo in Francia

La galerie de Paléontologie et d'Anatomie comparée (Galleria di Paleontologia e d'Anatomia Comparata) è uno dei dipartimenti del Muséum national d'histoire naturelle français. Si trova nel Jardin des Plantes di Parigi vicino alla stazione d'Austerlitz.

Galerie de Paléontologie et d'Anatomie comparée
Ubicazione
StatoBandiera della Francia Francia
LocalitàParigi
Coordinate48°50′27.91″N 2°21′21.64″E / 48.841086°N 2.356012°E48.841086; 2.356012
Caratteristiche
Tipopaleontologia e anatomia
Istituzione1898
Apertura1898
Visitatori372 831 (2019)
Sito web
La Galleria di Paleontologia.

L'edificio è stato costruito tra il 1892 e il 1898 dall'architetto Ferdinand Dutert. Ha una superficie di 2500 m² ed è disposto su due piani. La grande galleria, costruita in pietra e metallo, è lunga più di 80 m. Le facciate esterne sono ornate di numerose sculture d'ispirazione naturalista con le grandi superficie vetrate. La galleria è stata classificata Monumento Storico il 24 marzo 1993, con l'insieme degli edifici del Jardin des Plantes[1].

Storia modifica

La galleria è stata inaugurata nel 1898 per l'Esposizione Universale di Parigi del 1900. Costruita per volontà dei professori Albert Gaudry (paleontologo), George Pouchet (anatomia comparata) e Ernest Hamy (antropologo) che volevano conservare e presentare al pubblico delle collezioni di grande valore storico e scientifico per confermare l'evoluzionismo nascente[2].

L'architetto Ferdinand Dutert non assiste all'inaugurazione deluso per il rimaneggiamento del suo progetto iniziale che prevedeva una galleria di 320 m con una doppia navata[2]. Le collezioni presentate provenivano dalle grandi missioni dei viaggiatori naturalisti del XVIII e XIX secolo e dalla Ménagerie du Jardin des Plantes. La galleria di paleontologia presenta una collezione di fossili di vertebrati (soprattutto di dinosauri) e d'invertebrati, scelti tra i più rappresentativi della collezione dei fossili del museo. La galleria d'anatomia comparata presenta un migliaio di scheletri, uova, fanere e illustra la loro organizzazione e la loro classificazione.

Nella sala d'ingresso, sulla destra, una scultura di Emmanuel Fremiet è rappresentativa dell'approccio europeo e americano dei rapporti uomo-natura com'erano nel 1898: la statua rappresenta un combattimento mortale tra un cacciatore malese e un orango con due errori: solo maschi anziani di orango hanno dei dischi facciali su ciascuna delle gote e non si occupano dei piccoli; e la taglia dell'orango è esagerata, e nemmeno così potrebbe farcela con un uomo dotato di armi bianche[2].

La galleria di paleontologia ha servito da ambientazione per alcuni episodi del fumetto di Jacques Tardi, Adèle Blanc-Sec, e un film tratto dallo stesso fumetto di Luc Besson, uscito in Francia nel 2010. Vi si vede schiudersi da un uovo un pterosauro che scappa per la vetrata. Nel film N'oublie pas que tu vas mourir di Xavier Beauvois una scena è girata nella galleria.

Stephen Jay Gould, Philippe Taquet, Guillaume Lecointre e altri scienziati e cercatori vi hanno dato delle interviste scientifiche.

Il 29 marzo 2013 uno scassinatore asporta un dente dell'elefante di Luigi XIV, scheletro offerto al Re di Francia dal Re del Portogallo nel 1668, che sino al 1681 era a la Ménagerie royale de Versailles, danneggiando questo esemplare di grande valore storico e scientifico[3]. I denti dell'animale non erano d'origine ma vi sarebbero stati applicati nel XIX secolo[4].

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Jardin des Plantes et Museum national d'Histoire naturelle, base Mérimée, ministère français de la Culture, su culture.gouv.fr. URL consultato il 6 settembre 2013 (archiviato il 18 dicembre 2016).
  2. ^ a b c Cécile Colin-Fromont et Luc Vives Les galeries d'Anatomie comparée et de Paléontologie: Muséum d'Histoire naturelle Artlys 2012
  3. ^ Au Muséum d'histoire naturelle, une défense d'éléphant découpée à la tronçonneuse, par LEXPRESS.fr, publié le 30/03/2013, su lexpress.fr. URL consultato il 6 settembre 2013 (archiviato il 2 ottobre 2013).
  4. ^ Le HuffPost/AFP, le 30/03/2013, su huffingtonpost.fr. URL consultato il 6 settembre 2013 (archiviato il 20 maggio 2013).

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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