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Garfield è un personaggio immaginario protagonista dell'omonimo franchise di strisce a fumetti creato da Jim Davis nel 1978[1]. Detiene dal 2001 il primato come striscia a fumetti più pubblicata al mondo[2] arrivando a essere pubblicato su oltre 2.500 testate nel mondo[3]. Garfield è stato ospitato o citato in molte altre strisce a fumetti, tra cui Peanuts, Grimmy, Dilbert e altre[senza fonte] ed è molto popolare in tutto il mondo oltre che per i fumetti per la linea di articoli per la scuola a lui dedicati.[1] Il successo del personaggio aumentò a seguito della pubblicazione della prima raccolta in volumi della strisce che raggiunse la vetta della classifica dei bestseller stazionandovi per 100 settimane. Da allora il successo è andato ad aumentare. Garfield è apparso in trasmissioni televisive e ha ricevuto premi Emmy divenendo uno dei personaggi dei fumetti più famosi.[3]

Garfield
fumetto
Lingua orig.inglese
PaeseStati Uniti
AutoreJim Davis
EditoreUnited Feature Syndicate (1978–1993), Universal Press Syndicate (1994–in corso)
1ª edizione19 giugno 1978
Periodicitàgiornaliero
Genereumoristico
Garfield
Garfield nella serie animata del 1988
UniversoGarfield
Lingua orig.inglese
AutoreJim Davis
EditoreUnited Feature Syndicate
1ª app.1978
Voci orig.
Voci italiane
Caratteristiche immaginarie
Speciegatto
SessoMaschio

Trama modifica

Garfield è un gatto pigro, ghiotto (soprattutto di lasagne) e indisponente che vive insieme al suo padrone Jon Arbuckle e al cane Odie, nettamente meno scaltro e più ingenuo.[1]

Storia editoriale modifica

Negli anni settanta il futuro creatore della striscia, Jim Davis, era uno sconosciuto fumettista che pubblicava una striscia a fumetti con protagonisti degli insetti, dal titolo Gnorm Gnat, su un settimanale dell'Indiana: The Pendleton Times. Cercando di aumentarne la diffusione, la propose a vari redattori, ma inutilmente perché ritenevano che, seppure le battute fossero divertenti, nessuno avrebbe potuto identificarsi con degli insetti.

Scelse allora di crearne un'altra e, dato che in quel periodo molti protagonisti dei fumetti erano cani e pochi avevano un gatto come personaggio principale (tra questi va citato Isidoro, Heathcliff in originale, a cui Garfield deve molto nell'aspetto), decise di basarla su un gatto. Il nome del protagonista lo prese da quello di suo nonno: Davis James A. Garfield.

Il disegnatore passò un anno e mezzo a mettere a punto le caratteristiche fisiche e psicologiche dei personaggi e a realizzare le prime strisce che poi propose ai diversi syndicates, cioè le agenzie editoriali che amministravano la pubblicazione delle strisce sui quotidiani nazionali. Tra questi, sia la King Features Syndicate (famosa per "Mutts", "Zits" e tante altre), che il Chicago Tribune - New York News rifiutarono la proposta ma United Feature Syndicate, che proprio in quel periodo era intenzionata a produrre una striscia con protagonista un gatto, rispose positivamente e il 19 giugno 1978, Garfield esordì su 41 quotidiani americani.

La United, quando la serie era ormai pubblicata su 180 quotidiani, tentò la ristampa in volume; Davis era convinto che la sua opera dovesse essere pubblicata in formato orizzontale, ma la cosa, all'epoca, era irrealizzabile allora il fumettista riuscì infine a convincere l'agenzia, che però incontrò un ostacolo nella distribuzione del libro in quanto nelle fumetterie non si sapeva dove metterlo. Si decise quindi di posizionarlo nel posto più in vista: il registratore di cassa.

Nel 1981, Jim Davis ha fondato la "Paws Inc.", la sua compagnia che lo aiuta nella produzione delle strisce (disegno, inchiostrazione e lettering) mentre lui si occupa del settore marketing.

Edizioni estere modifica

Italia modifica

In Italia il gatto apparve per la prima volta sulla rivista Eureka nel 1981 e in seguito su altre riviste come Comix nel 1992. La prima testata dedicata al personaggio è Garfield con Orson edita da Mondadori dal 1989 al 1990 che pubblica anche storie della serie Orson's Farm dello stesso Davis. Nel 1991 viene edita una seconda serie omonima di breve durata edita dalla Sonnen Verlag International AG, versione italiana della rivista pubblicata dall'editrice elvetica Sonnen.[1][4][5] Nel 2012 esordisce il periodico "The Garfield Show", edito dalla Editoriale Aurea dove, oltre a quelle del personaggio, vengono pubblicate le storie di altri personaggi, provenienti dal settimanale francese "Spirou".[senza fonte]

Impatto culturale modifica

 
Graffiti Garfield a Berlino

garfieldminusgarfield.net è un sito web dove vengono periodicamente pubblicate delle strisce del personaggio ottenute eliminando dalle vignette il protagonista e lasciando inalterato il resto, con gli altri personaggi a parlare da soli; il risultato, spiega il curatore del progetto, è «un fumetto ancora migliore sulla schizofrenia e la vuota disperazione del mondo moderno»; l'autore del fumetto originale, Jim Davis, ha incoraggiato il progetto dando la propria autorizzazione alla pubblicazione di un libro che vedrà le vignette originali affiancate a quelle senza il personaggio: «Ritengo che si sia trattato di un'ispirazione, voglio ringraziarlo per avermi permesso di poter vedere Garfield da un altro punto di vista», ha dichiarato Davis.[6][7]

L'ex vicepresidente degli Stati Uniti d'America durante la presidenza Trump, Mike Pence, è un grandissimo amante dei cartoni di Garfield, tanto anche da aver avuto durante i suoi anni da membro del Congresso un ufficio pieno zeppo di gadget e oggetti firmati peraltro dall'autore originale[8] e aver dedicato a lui un discorso di compleanno nel mezzo di un suo ''hearing'' durante una seduta in Congresso nel 2003.[9]

Altri media modifica

Televisione modifica

Serie televisive a cartoni animati modifica

Mediometraggi modifica

Nel 1990, Garfield e altri popolari personaggi dei cartoni animati hanno preso parte alla campagna di sensibilizzazione contro l'abuso di droghe, dal titolo I nostri eroi alla riscossa.

Cinema modifica

Lungometraggi modifica

Lungometraggi a cartoni animati modifica

Videogiochi modifica

Lista parziale di videogiochi dedicati al personaggio[10]:

Note modifica

  1. ^ a b c d Garfield, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 9 giugno 2017.
  2. ^ Most Syndicated Comic Strip - Garfield, su guinnessworldrecords.com, Guinness World Records.. URL consultato il 20 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2003).
  3. ^ a b c (EN) Jim Davis, su lambiek.net. URL consultato il 9 giugno 2017.
  4. ^ GARFIELD con Orson, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 9 giugno 2017.
  5. ^ Garfield con Orson 2, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 9 giugno 2017.
  6. ^ MonrifNet, Quotidiano Net - Esteri - On line Garfield senza Garfield Le vignette perdono il protagonista, su qn.quotidiano.net. URL consultato il 9 giugno 2017.
  7. ^ On line Garfield senza Garfield :: uBC blog - uBC Fumetti [collegamento interrotto], su test.ubcfumetti.com. URL consultato il 9 giugno 2017.
  8. ^   (EN) Office Space: Mike Pence's Inner Sanctum, su YouTube, Roll Call, 18 agosto 2015. URL consultato il 30 maggio 2021.
  9. ^   (EN) User Clip: Rep. Mike Pence 2003: "I rise today for the awesome and important duty to pay a happy birthday wish to Garfield", C-SPAN, 15 luglio 2016. URL consultato il 30 maggio 2021.
  10. ^ (EN) Gruppo di videogiochi: Garfield, su MobyGames, Blue Flame Labs.
  11. ^ (EN) Garfield, su atariprotos.com.
  12. ^ Garfield (JPG), in EG Computer, n. 31, Cinisello Balsamo, JCE, settembre 1986, p. 80, OCLC 955377306.

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Collegamenti esterni modifica