Gatto del Cheshire

personaggio de "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie"

Il Gatto del Cheshire è un personaggio inventato da Lewis Carroll, apparso per la prima volta nel 1865 nelle Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. È noto anche come Stregatto, nella versione italiana della trasposizione cinematografica disneyana, Ghignagatto, nella traduzione italiana del libro del 1913 a cura di Silvio Spaventa Filippi, o ancora Gatto Cesare reso in alcune traduzioni[1] per via dell'assonanza del nome originale con questo appellativo italiano. Compare anche in tutte le opere (cinema, fumetti, videogiochi, ecc.) derivate dal romanzo di Carroll.

Gatto del Cheshire/Stregatto
Illustrazione di John Tenniel del 1866
UniversoAlice nel paese delle meraviglie
Nome orig.Cheshire Cat
Lingua orig.Inglese
AutoreLewis Carroll
Caratteristiche immaginarie
Speciegatto
Sessomaschio

Origine del personaggio modifica

Il Gatto del Cheshire trae verosimilmente ispirazione da antichi racconti popolari nei quali si narra di felini invisibili nelle campagne inglesi, leggende forse di origine analoga a quella del Gatto Mammone.

Probabilmente Carroll per la sua descrizione si basò su un intaglio in una chiesa nel villaggio del Croft-on-Tees, nel nord-est dell'Inghilterra, dove era stato rettore suo padre. Un'altra possibilità è che il gatto sia basato su un gargoyle situato su un pilastro nella chiesa di St. Nicolas a Cranleigh, dove Carroll frequentemente viaggiava quando viveva a Guildford. Altri lo attribuiscono ad un intaglio sulla facciata ovest della torre alla chiesa di San Wilfrid, nel villaggio di Grappenhall Warrington, nel Cheshire; la contea natale di Carroll.

Origine del nome modifica

"Sorridere (o sogghignare) come un gatto del Cheshire" (To grin like a Cheshire cat) era un modo di dire molto comune ai tempi di Carroll[2] e significa sorridere in modo molto ampio scoprendo completamente i denti.[3] Probabilmente, il detto all'epoca non possedeva solo la connotazione negativa - intesa come sorridere sardonicamente alle spalle dell'ignaro interlocutore - che di sicuro ha assunto in seguito al successo dell'opera.[4] Lo scrittore lo volle utilizzare nel suo senso più ironico, analogamente a quanto fatto con il Cappellaio Matto e il Leprotto marzolino[5]. La sua origine è incerta. Secondo alcuni deriva dall'ironia sviluppatasi su dei leoni sorridenti raffigurati in maniera piuttosto semplice sulle insegne delle locande della contea dove Carroll era cresciuto[6], secondo altri dall'usanza di fare un formaggio con la forma (o il cui marchio aveva la forma) di un gatto sorridente della quale la testa era l'ultima parte a essere consumata[7].[4]

Nel libro modifica

Il primo incontro tra il Gatto del Cheshire e Alice avviene nel capitolo VI intitolato Porco e Pepe, dove troviamo la figura dello Stregatto in compagnia della Duchessa e della Cuoca. Il Gatto in questo capitolo viene raffigurato quasi come un ornamento, infatti non interagisce con nessuno dei presenti ma ascolta la conversazione tra Alice e la Duchessa, bisognerà arrivare a fine capitolo per assistere alla prima interazione tra lo Stregatto e la protagonista. Alice trovandosi davanti a un bivio chiede aiuto al Gatto apparso sulla direzione da prendere. Il loro primo colloquio è certamente il più famoso del libro:

Alice: "Gatto del Cheshire, mi dici per piacere quale strada devo prendere?"
Gatto del Cheshire: "dipende più che altro da dove vuoi andare"
Alice: "Non mi interessa tanto dove..."
Gatto del Chashire: "Allora una strada vale l'altra"
Alice: "basta che arrivi da qualche parte."

Il dialogo continua tra il botta e risposta di Alice e il Gatto che però non offre mai una soluzione diretta e ovvia, lascia sempre spazio al ragionamento e alle osservazioni della bambina. Un secondo incontro avverrà nel capitolo VIII sul campo da croquet della Regina di Cuori, la presenza della sola testa fluttuante nel campo attira velocemente l'attenzione della Regina Rossa dando luogo a un curioso dibattito sulla possibilità di tagliare o meno la testa a chi non avesse un corpo, la discussione si conclude con la dissolvenza del gatto.

Il personaggio modifica

 
Lo Stregatto nella versione Disney

Emblematica è la sua rappresentazione, che trae spunto dalle immagini di fine Ottocento di Arthur Rackham, che già lo raffigurava come un gatto allucinato e strano. Solitamente viene presentato con le fattezze fisiche di un gatto selvatico o di un gatto persiano, quest'ultimo tuttavia dotato delle strisce tipiche di un gatto soriano. Walt Disney, nella sua versione cinematografica del romanzo di Carroll (Alice nel Paese delle Meraviglie), lo rappresenta sempre così. Questa rappresentazione è stata ripresa in seguito dal film del 2010 Alice in Wonderland. Nel film del 1999 Alice nel paese delle meraviglie il personaggio è interpretato dall'attrice Whoopi Goldberg, il cui volto è stato inserito sul corpo di un gatto in CGI.

Analisi modifica

Il gatto del Cheshire durante il primo incontro con Alice si definisce matto (come tutti nel Paese) però, anche con una lettura veloce, sembra che esso sia l'unica figura sensata della favola, astuto e arguto interagisce solo tramite enigmi. Il rapporto che ha con le altre creature del Paese delle Meraviglie può considerarsi interessante. Sebbene si possa dire contro la Regina di Cuori, ha la caratteristica di essere al di sopra delle parti per natura e non aiuta né i protagonisti né i cattivi, questo suo comportamento secondo alcuni è dovuto alla stretta connessione tra Stregatto e autore secondo cui lo Stregatto rispecchi l'autore stesso. Ricordiamo che Alice nel suo "mondo reale" è padrona del gatto Dinah, questo spiegherebbe lo strano bisogno di Alice di ricerca della presenza dello Stregatto e l'instaurazione del rapporto di fiducia tra i due (Alice vede nel Gatto del Cheshire un prezioso confidente).[8]

Note modifica

  1. ^ Come quella della DeAgostini- AMZ del 1991.
  2. ^ http://www.macmillandictionaryblog.com/why-do-we-grin-like-a-cheshire-cat
  3. ^ https://www.phrases.org.uk/meanings/grinning-like-a-cheshire-cat.html
  4. ^ a b http://grammarist.com/idiom/grin-like-a-cheshire-cat/
  5. ^ Gardner Martin, The annotated Alice, Penguin, New York, 1960. Traduzione di Masolino D'Amico in Alice, Longanesi, 1971
  6. ^ Notes and Queries,130, 1852
  7. ^ Notes and Queries, 55, 1850
  8. ^ [1], Carrolpedia

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