Giovanni Branca

ingegnere e architetto italiano

Giovanni Branca (Sant'Angelo in Lizzola, 22 aprile 1571Loreto, 24 gennaio 1645) è stato un ingegnere e architetto italiano, noto per aver ideato una macchina che precorreva il principio del motore a vapore.

La "turbina a vapore" di Giovanni Branca.

Biografia modifica

Nato a Sant'Angelo in Lizzola, dal 1616 Branca fu impiegato presso la Sacra Casa di Loreto, dove effettuò lavori tipici di un ingegnere rinascimentale: curò le riparazioni alla struttura, progettò monumenti funebri e migliorò le fortificazioni. Assunse inoltre un ruolo nel governo locale e curò gli interessi terrieri della Casa Sacra. Il suo lavoro lo condusse anche frequentemente ad Assisi e Roma. Ottenne la cittadinanza di Roma nel 1622.

Il volume Le machine modifica

 
Le machine, frontespizio, 1629

Branca progettò molti strumenti meccanici, una collezione dei quali dedicò a Cenci, il governatore di Loreto. Questi furono poi pubblicati a Roma nel 1629 in un libro intitolato Le machine[1]. il libro, in ottavo, contiene 63 incisioni con le descrizioni in italiano e latino.

A differenza degli autori precedenti, Branca non ha la pretesa di aver realizzato molte delle macchine e in un caso è ancora incerto come la macchina in questione avesse dovuto funzionare. Nelle parole dello storico Alex Keller, le sue macchine "sembrano invenzioni studiate a tavolino che raramente hanno mai avuto alcuna omologa copia tridimensionale funzionante"[2].

Il cosiddetto motore a vapore di Branca appare nella 25ª tavola fuori testo de Le machine. Si compone di una ruota a pale piatte simile al sistema di propulsione di un battello fluviale, mostrata nell'atto di essere ruotata dal getto di vapore prodotto in un recipiente chiuso e rivolto alle palette attraverso un tubo (e quindi sarebbe più appropriato definirlo una turbina a vapore). Branca suggerisce che l'apparato potrebbe essere utilizzato per l'alimentazione di pestelli e mortai, rettificatrici, per sollevare l'acqua e tagliare il legno. Esso non ha alcuna relazione con ogni successiva applicazione della forza vapore e non è molto più di uno sviluppo della eolipila descritto da Erone di Alessandria nel primo secolo a.C.[3].

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ Titolo esteso: Le machine: volume nuovo et di molto artificio da fare effetti maraviglio sì tanto spirituali quanto di animale operatione arichito di bellissime figure con le dichiarationi a ciascuna di esse in lingua volgare et latina. Del Sig. Giovanni Branca, Cittadino Romano. In Roma, 1629. Bibliothèque nationale de France, su gallica.bnf.fr. URL consultato il 25/01/2011.
  2. ^ Alex Keller, E. S. Ferguson, M. T. Gnudi, Agostino Ramelli, Giovanni Branca, Renaissance theatres of machines. Technology and Culture, Johns Hopkins University Press 19 (3): pp. 495–508.
  3. ^ Dionysius Lardner, The Steam Engine Explained and Illustrated, Taylor and Walton, 1840, p. 23
  4. ^ Giovanni Branca, Le machine, a cura di Luigi Firpo, Utet 1977.

Bibliografia modifica

  • Giammaria Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 4, Brescia, 1763, p. 1981. (Leggi su Google libri)
  • Filippo Vecchietti, Biblioteca picena o sia notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni, II, Osimo, 1790-96, p. 64. (Leggi su Google libri)
  • Stefano Ticozzi, Dizionario degli architetti, scultori, pittori, intagliatori in rame ed in pietra, coniatori di medaglie, musaicisti, niellatori, intarsiatori d’ogni etá e d’ogni nazione, I, Milano, Gaetano Schiepatti, 1830, p. 211. (Leggi su Google libri)
  • Pompeo Mancini, Cenno biografico intorno Giovanni Branca, Pesaro, 1841.
  • Paolo Svanellini, Giovanni Branca (1571-1645) precursore di Watt e di Parsons, Arona, 1911.
  • Lynn Thorndike, A History of magic and experimental Science, VII, New York-London, 1958, pp. 617-618.
  • Ulrich Thieme-Felix Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 523.
  • Bertrand Gille, Histoire des techniques, in Bibliothèque de la Pléiade, Gallimard, 1978, ISBN 978-2-07-010881-7.

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