Giovanni Durando

patriota, generale e politico italiano (1804-1869)
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo giurista e giornalista, vedi Giovanni Durando (giurista).

Giovanni Durando (Mondovì, 23 giugno 1804Firenze, 27 maggio 1869) è stato un patriota, generale e politico italiano, capo dell'Esercito dello Stato della Chiesa nella prima guerra d'indipendenza italiana.

Giovanni Durando
NascitaMondovì, 23 giugno 1804
MorteFirenze, 27 maggio 1869
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Bandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Esercito piemontese
Bandiera dello Stato Pontificio Esercito dello Stato della Chiesa
Bandiera dell'Italia Regio esercito
ArmaEsercito
GradoMaggiore generale
GuerrePrima guerra d'indipendenza italiana
Guerra di Crimea
Seconda guerra d'indipendenza italiana
Terza guerra d'indipendenza italiana
BattaglieBattaglia di Monte Berico
Battaglia di Mortara
Battaglia di Novara
Battaglia della Cernaia
Battaglia di Vinzaglio
Battaglia di Magenta
Battaglia di San Martino
Battaglia di Custoza
voci di militari presenti su Wikipedia
Giovanni Durando

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato29 febbraio 1860 –
27 maggio 1869
Legislaturadalla VII
Sito istituzionale

Deputato del Regno di Sardegna
LegislaturaI, II
Sito istituzionale

Dati generali
Professionegenerale

Biografia modifica

Era fratello del patriota Giacomo Durando e del beato Marcantonio Durando. Suddito sardo, l'11 aprile 1822 entrò fra le Guardie del corpo di Vittorio Emanuele I di Savoia, divenendo sottotenente nel 1826. Di orientamento liberale moderato, partecipò ai moti rivoluzionari in Piemonte del 1831, in seguito ai quali fu costretto a rifugiarsi all'estero assieme al fratello Giacomo. Prestò servizio nella legione straniera belga, che combatteva per ottenere l'indipendenza del Belgio cattolico dall'Olanda, in qualità di sottotenente (1832), combatté in Portogallo, al servizio di don Pedro, in qualità di capitano dei Cacciatori di Porto (1833-1838), e infine in Spagna nella guerra contro i carlisti, nel corso della quale ottenne il grado di generale.

Rimpatriato ai primi del 1842, dal 24 marzo 1848 assunse il comando delle truppe pontificie al servizio di papa Pio IX. Nell'aprile del 1848, trovandosi a sud del Po nei territori pontifici, ignorando gli ordini di Pio IX che non voleva combattere contro la cattolica Austria, attraversò il Po e si recò nel Veneto insorto contro gli austriaci, assumendo anche l'incarico, per conto di Carlo Alberto, di coordinare i volontari veneti, e partecipando così alla prima guerra d'indipendenza italiana. Incapace di contrastare l'avanzata delle truppe austriache di Laval Nugent, fu bloccato a Vicenza, ove fu costretto alla resa, causa la grande disparità delle forze in campo (10 giugno 1848), ottenendo l'onore delle armi, il permesso di rientrare nei territori pontifici e la promessa dell'assenza di ritorsioni contro i vicentini. Accettando, il generale giurò che non sarebbe tornato a combattere prima di tre mesi. Sconfessato da Pio IX e discusso[da chi?]per avere con la sua resa alleggerito la pressione della coalizione italiana contro le forze austriache, fu però assolto pienamente[non chiaro], tanto da essere nominato aiutante di campo di Carlo Alberto (5 ottobre 1848) e partecipò alla battaglia di Novara (1849) al comando di una divisione. Fu eletto deputato al parlamento di Torino nelle elezioni del 1848 e del 1849.

Comandante generale della Divisione militare dell'isola di Sardegna (1851-1852), combatté poi nella guerra di Crimea, distinguendosi nella battaglia della Cernaia, e nelle due successive guerre di indipendenza a San Martino (1859) e a Custoza (1866). Fu presidente del Tribunale supremo di guerra (1867-1869). Fu nominato senatore il 29 febbraio 1860 (VII legislatura del Regno di Sardegna). Nel 1861 partecipò alla campagna contro il brigantaggio nell'Italia meridionale.

In suo onore, dopo l'annessione del Veneto all'Italia, vennero intitolate una caserma, ex convento di San Silvestro, a Vicenza e una a Mondovì (CN), entrambe dismesse dopo la sospensione del servizio di leva obbligatorio.

Onorificenze modifica

Onorificenze italiane modifica

Onorificenze estere modifica

— Madrid, 30 aprile 1838

Note modifica

Bibliografia modifica

 
Ordine del giorno 5 aprile 1848 firmato dal generale Durando
  • Angelo Brofferio. Storia del Parlamento subalpino, iniziatore dell'unità italiana, dettata da Angelo Brofferio, per mandato di sua maestà il re d'Italia. Milano, N. Battezzati e C, 1866, Prima sessione legislativa: 1848, pp. 112–120 Google libri.
  • Cesare Cantù. Storia degli italiani. Torino, Unione tipografico editrice, Tomo VI, 1856, libro XIX, pp. 749 Google libri
  • Pier Carlo Boggio. Storia politico-militare della guerra dell'indipendenza italiana (1859). Torino, S. Franco e figli, 1859, pp. 540–2 Google libri
  • Vittorio Gorresio, La vita ingenua, Rizzoli, Milano 1980

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN56433348 · ISNI (EN0000 0000 6132 996X · SBN IEIV053906 · BAV 495/108350 · LCCN (ENno2008138353 · WorldCat Identities (ENlccn-no2008138353