Giuseppe Castiglione (politico)

politico italiano

Giuseppe Castiglione (Bronte, 5 ottobre 1963) è un politico italiano, già Presidente della Provincia di Catania, dell'UPI e del CEPLI (European Confederation of Local Intermediate Authorities). È il genero di Giuseppe Firrarello.

Giuseppe Castiglione

Sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali
Durata mandato3 maggio 2013 –
1º giugno 2018
ContitolareMaurizio Martina[1]
Capo del governoEnrico Letta
Matteo Renzi
Paolo Gentiloni
PredecessoreFranco Braga
SuccessoreFranco Manzato
Alessandra Pesce

Presidente della Provincia di Catania
Durata mandato18 giugno 2008 –
12 novembre 2012
PredecessoreRaffaele Lombardo
SuccessoreAntonina Liotta (commissario prefettizio)

Presidente dell'Unione delle province d'Italia
Durata mandato12 febbraio 2008 –
31 ottobre 2012
PredecessoreFabio Melilli
SuccessoreAntonino Saitta

Presidente della Confederazione delle Province d'Europa
Durata mandato10 novembre 2010 –
31 ottobre 2012
PredecessoreGeralde Choplin
SuccessorePaul Emile Mottard

Vicepresidente della Regione Siciliana
Durata mandato27 luglio 2001 –
30 agosto 2004
PresidenteSalvatore Cuffaro
PredecessoreFabio Granata
SuccessoreFrancesco Cascio

Assessore all'agricoltura e alle foreste della Regione Siciliana
Durata mandato27 luglio 2001 –
30 agosto 2004
PresidenteSalvatore Cuffaro
PredecessoreSalvatore Cuffaro
SuccessoreInnocenzo Leontini

Assessore all'industria della Regione Siciliana
Durata mandato18 luglio 1996 –
5 luglio 1999
PresidenteGiuseppe Provenzano
Giuseppe Drago
Angelo Capodicasa
PredecessoreFrancesco Canino
SuccessoreGiovanni Manzullo

Deputato della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato13 ottobre 2022

Durata mandato15 marzo 2013 –
22 marzo 2018
LegislaturaXVII, XIX
Gruppo
parlamentare
XVII:
- Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente
(fino al 18/11/2013)
- AP-CpE-NCD-NcI
(dal 18/11/2013)
XIX: Azione - Popolari Europeisti Riformatori - Renew Europe
CoalizioneCentro-destra 2013 (XVII)
CircoscrizioneSicilia 2
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 2004 –
11 settembre 2008
LegislaturaVI
Gruppo
parlamentare
PPE
CircoscrizioneItalia insulare
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoAzione (dal 2022)
In precedenza:
DC (1989-1994)
PPI (1994-1995)
CDU (1995-1998)
UDR (1998-1999)
UDEUR (1999-2000)
FI (2000-2009)
PdL (2009-2013)
NCD (2013-2017)
AP (2017-2018)
FI (2018-2022)
Titolo di studioDiploma di liceo classico
ProfessioneGiornalista, dirigente d'azienda

Biografia modifica

Nato a Bronte, in provincia di Catania, ha conseguito la maturità classica, è stato dirigente d'azienda e dal 1990 è giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti della Sicilia.[2]

Attività politica modifica

Membro del Comitato di gestione dell'USL 39 - Bronte (1984-1989); Presidente del Comitato dei Garanti dell'USL 39.

Ha iniziato l'attività politica come consigliere comunale di Bronte dal 1989 al 1992 per la Democrazia Cristiana (DC).

Nel 1994, con lo scioglimento della DC, aderisce alla rinascita del Partito Popolare Italiano di Mino Martinazzoli, ma l'anno successivo, nella disputa interna al PPI tra la componente a sinistra del partito guidata da Giovanni Bianchi e Gerardo Bianco (favorevole ad un'alleanza con L'Ulivo di Romano Prodi) e quella a destra del partito guidata da Rocco Buttiglione (favorevole ad un'alleanza con Forza Italia di Silvio Berlusconi), si schiera decisamente in quest'ultima, dove segue Buttiglione nella sua separazione dal PPI, aderendo ai Cristiani Democratici Uniti (CDU).

Nel 1996 si candida alle elezioni regionali in Sicilia di quell'anno nelle liste del CDU di Rocco Buttiglione, venendo eletto con 8.487 preferenze nella circoscrizione di Catania deputato all'Assemblea Regionale Siciliana (ARS). Diventa successivamente assessore regionale all'Industria della Regione Siciliana nella giunta di Giuseppe Provenzano del centro-destra (1996-1998), la prime e seconda giunta di Giuseppe Drago del centro-destra (1998), la I e II Giunta Capodicasa di centrosinistra (1998-2000).[3]

Dopo un breve passaggio nell'UDR (nel 1998) e poi nell'UDEUR (nel 1999), nel 2000 aderisce a Forza Italia.[2]

Il 24 giugno 2001 è stato rieletto all'Ars nella lista di Forza Italia con 18.087 voti, il più votato in Sicilia. Viene nominato Vicepresidente della Regione Siciliana e Assessore Regionale all'Agricoltura nella I Giunta Cuffaro, fino al 2004. Vicepresidente nazionale dell'AICCRE (Associazione italiana Comuni e Regioni d'Europa); membro del Consiglio mondiale della CGLU (Città e governi locali uniti)".

Eletto Parlamentare europeo in FI nel 2004 nella Circoscrizione Italia insulare, aderisce al gruppo del Partito popolare europeo e si dimette dall'ARS. Membro della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo (compresa la Libia), è anche membro sostituto della Sottocommissione per i diritti dell'uomo e della Delegazione per le relazioni con la Repubblica popolare cinese.

Portavoce di Forza Italia al Parlamento Europeo e vicecoordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia. Viene proclamato presidente della Provincia regionale di Catania il 18 giugno 2008, eletto in una coalizione di centrodestra. L'11 settembre successivo si dimette da europarlamentare.

Nell'aprile 2009 viene nominato coordinatore regionale del Popolo delle Libertà in Sicilia assieme a Domenico Nania, diventando il luogotenente del ministro della giustizia Angelino Alfano nel PdL nella regione.[4]

Viene eletto presidente dell'UPI (Unione delle Province d'Italia) l'11 dicembre 2009. Il 10 novembre 2010 è eletto Presidente della associazione europea delle province, ovvero dell'istituto del CEPLI (European Confederation of Local Intermediate Authorities).

Il 31 ottobre 2012 rassegna le dimissioni da Presidente della Provincia di Catania per potersi candidare alle elezioni politiche del 2013 dove è eletto alla Camera nella lista del PDL[5]. Con le dimissioni dalla Presidenza della Provincia lascia la Presidenza dell'UPI e del CEPLI.

Sottosegretario alle Politiche agricole modifica

In seguito alla nascita del governo di larghe intese guidato da Enrico Letta tra PdL, Partito Democratico (PD), Unione di Centro e Scelta Civica, il 3 maggio 2013 entra a far parte del governo Letta, venendo nominato il 2 maggio dal Consiglio dei Ministri (CdM) sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, affiancando il ministro PdL Nunzia De Girolamo.[2]

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà[6], aderisce al Nuovo Centrodestra (NCD) guidato da Angelino Alfano[7][8], venendo indicato il successivo 10 gennaio 2014 come coordinatore regionale di NCD per la Sicilia.

Con la caduta e la fine del governo Letta per volere del neo-segretario del PD Matteo Renzi per diventare Presidente del Consiglio, e alla nascita del suo governo, il 28 febbraio 2014 viene confermato sottosegretario alla politiche agricole dal CdM, affiancando il neo-ministro del PD Maurizio Martina.[9]

Il 23 giugno 2015 la Camera discute tre mozioni di censura presentate dalle opposizioni contro Castiglione, coinvolto nell’inchiesta di Mafia capitale e nelle indagini sul Centro di accoglienza di Mineo in Sicilia: quelle di Sinistra Ecologia Libertà (SEL) e Lega Nord impegnano il governo ad invitare Castiglione a dimettersi da sottosegretario di Stato, mentre quella dal Movimento 5 Stelle (M5S) impegna il governo a revocargli proprio l'incarico[10]. Alla fine tutte e tre le mozioni vengono respinte con 108 voti favorevoli e 304 contrari (M5S), 92 voti favorevoli e 303 contrari (SEL) e 86 voti favorevoli e 306 contrari (Lega Nord).[10]

Con la nascita del governo presieduto da Paolo Gentiloni, il successivo 29 dicembre 2016 viene ancora confermato nel ruolo di sottosegretario alle politiche agricole, che manterrà fino al 1º giugno 2018.[11]

Il 18 marzo 2017, con lo scioglimento di NCD e la fondazione del suo successore Alternativa Popolare, aderisce a tale formazione.

Non si ricandida alle elezioni politiche del 2018, ritornando brevemente in Forza Italia.[12]

Ritorno alla Camera modifica

Nel 2022 aderisce ad Azione di Carlo Calenda, annunciando la sua ricandidatura. Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre viene infatti ricandidato alla Camera dei deputati, come capolista nel collegio plurinominale Sicilia 2 - 02 nella lista Azione - Italia Viva, risultando eletto.[4]

Procedimenti giudiziari modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Mafia italiana e appalti § Mafia Capitale.

Turbativa d'asta modifica

Nel 1998 vien indagato per turbativa d'asta nell'ambito dell'inchiesta per le tangenti all'Ospedale Garibaldi di Catania, nel 1999 è stato condannato a dieci mesi di carcere (in primo grado), insieme al suocero e senatore di Forza Italia Giuseppe Firrarello, (condannato in via definitiva a due anni di reclusione per corruzione e turbativa d'asta nell'ambito della stessa inchiesta). Imputato anche per concorso esterno in associazione mafiosa, accusa da cui venne prosciolto nel corso dello stesso processo[13].

Il 12 novembre 2004 Giuseppe Castiglione viene assolto in appello dall'accusa di turbativa d'asta, perché il fatto non sussiste.[14]

La sentenza d'appello, per quanto impugnata dalla Procura Generale, è stata confermata dalla Suprema Corte di Cassazione Sez. I n. 1161 dell'11/11/2005 che lo ha definitivamente assolto.

Turbativa d'asta bis modifica

A giugno 2015 viene indagato, insieme ad altre 5 persone, per turbativa d'asta nell'inchiesta della procura di Catania sull'appalto per la gestione del Cara di Mineo.[15]

Note modifica

  1. ^ Fino al 22 febbraio 2014 nel governo Letta
  2. ^ a b c Tutti i sottosegretari del governo Letta, su Il Post, 3 maggio 2013. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  3. ^ Castiglione Giuseppe | ARS, su ars.sicilia.it. URL consultato il 19 febbraio 2022.
  4. ^ a b Calenda candida in Sicilia Giuseppe Castiglione: l'ex alfaniano (appena uscito da Fi) ras dei voti, è a processo per corruzione al Cara di Mineo, su Il Fatto Quotidiano, 22 agosto 2022. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  5. ^ XVII Legislatura - XVII Legislatura - Deputati e Organi - Scheda deputato - CASTIGLIONE Giuseppe, su camera.it. URL consultato il 19 febbraio 2022.
  6. ^ L’addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia, su Corriere della Sera, 16 novembre 2013. URL consultato il 19 febbraio 2022.
  7. ^ XVII Legislatura - XVII Legislatura - Deputati e Organi Parlamentari - Composizione gruppi Parlamentari, su camera.it. URL consultato il 19 febbraio 2022.
  8. ^ Berlusconi lancia Forza Italia E Alfano il Nuovo Centrodestra, su avvenire.it.
  9. ^ Ecco la squadra di governo: 44 sottosegretari, di cui 9 viceministri. All'Economia Casero e Morando. Renzi: l'Italia può farcela, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  10. ^ a b Mafia Capitale, il Pd salva Castiglione (Ncd): respinte le mozioni di censura, su Il Fatto Quotidiano, 23 giugno 2015. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  11. ^ Governo Gentiloni, i sottosegretari sono gli stessi di Renzi. Solo un cambio De Filippo-Faraone tra Scuola e Salute, su Il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2016. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  12. ^ Elezioni, Giuseppe Castiglione: «Non mi candido, ma non lascio la politica». URL consultato il 26 gennaio 2018.
  13. ^ Catania, Dieci mesi a Castiglione. A giudizio l'ex sottosegretario Cusumano, su Gazzetta del Sud. URL consultato il 16 giugno 2010.
  14. ^ Turbativa d'asta assolto Castiglione, in La Repubblica, 16 giugno 2010, p. 4 sezione: Palermo. URL consultato il 16 giugno 2010.
  15. ^ Mafia Capitale, indagato anche il sottosegretario Castiglione (Ncd). Lui: sono sereno

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