Gran Premio d'Italia 1983

corsa automobilistica
Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia 1983
386º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 13 di 15 del Campionato 1983
Data 11 settembre 1983
Nome ufficiale LIV Gran Premio d'Italia
Luogo Autodromo nazionale di Monza
Percorso 5,8 km
Circuito stradale
Distanza 52 giri, 301,6 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Brasile Nelson Piquet
Brabham-BMW in 1'29"122 Brabham-BMW in 1'34"431
(nel giro 20)
Podio
1. Bandiera del Brasile Nelson Piquet
Brabham-BMW
2. Bandiera della Francia René Arnoux
Ferrari
3. Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever
Renault

Il Gran Premio d'Italia 1983 è stata la tredicesima prova della stagione 1983 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 11 settembre 1983 sul Circuito di Monza. La gara è stata vinta dal brasiliano Nelson Piquet su Brabham-BMW; per il vincitore si trattò del nono successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il francese René Arnoux su Ferrari e lo statunitense Eddie Cheever su Renault.

Vigilia modifica

Sviluppi futuri modifica

La Michelin, che riforniva gli pneumatici a 6 scuderie, decise che, dalla stagione 1984, a causa dell'elevato costo della fornitura e del trasporto (che non veniva coperto dalla FOCA), avrebbe limitato il rapporto a Renault, Brabham e McLaren. Alle altre tre scuderie (Alfa Romeo, Osella e Ligier) venne proposta una fornitura a pagamento.[1]

La Williams effettuò i primi test con i motori Honda, ma l'esordio della nuova monoposto era previsto solo per l'ultima gara della stagione, in Gran Premio del Sudafrica.[1] La Ferrari prospettò l'impiego, per il 1984, di un motore completamente nuovo, sempre sovralimentato, ma con soli 4 cilindri.[2]

Prima della gara venne presentata la prima bozza di calendario per il 1984. Il campionato sarebbe iniziato il 26 febbraio col Gran Premio del Brasile; il Gran Premio del Sudafrica sarebbe anticipato in primavera, così come il Gran Premio del Belgio, portato da maggio ad aprile. Il Gran Premio di Gran Bretagna sarebbe tornato a Brands Hatch; saltato il Circuito di Long Beach, venivano inserite altre due gare nel Stati Uniti d'America: una a Dallas in estate, e una, da disputarsi a New York o Miami, quale ultima prova della stagione.[3]

Aspetti tecnici modifica

La McLaren portò la nuova vettura a motore TAG Porsche anche a John Watson; la RAM utilizzò per la prima volta, sulla sua unica monoposto, il propulsore Ford Cosworth DFY. Molte modifiche vennero proposte dalla Brabham: sul motore BMW venne montato il nuovo turbo KKK; vennero modificati anche pistoni e turbine; venne testato anche un nuovo sistema di raffreddamento. Venne messa in dubbio però la regolarità del carburante utilizzato dal team britannico; da un'analisi effettuata al Gran Premio di Gran Bretagna, e ripetuta a Monza, esso risultava oltre i limiti di ottani consentiti.

Anche il sistema di raffreddamento della Ferrari venne rivisto, così come vennero migliorate le sospensioni anteriori. Anche la Renault presentò una monoposto fortemente rivisitata per Alain Prost. Altre modifiche furono presentate dalla Tyrrell.[1]

Sulla Williams del francese Jacques Laffite vennero testati dei nuovi pneumatici radiali della Goodyear.[4]

Aspetti sportivi modifica

 
Alain Prost giunse, al gran premio di Monza, in testa al campionato mondiale piloti.

La presenza della Scuderia Ferrari era stata messa in dubbio da uno sciopero annunciato dal consiglio di fabbrica, a causa della mancata firma sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici.[5] Anche la presenza di Niki Lauda era incerta, per la puntura di un insetto, che lo aveva costretto a rimanere a letto per alcuni giorni.[6]

Per la gara venne costruita una nuova tribuna fissa da 2.500 posti, ed approntate tribune mobili per altri 6.000, portando così la capienza a 85.000 posti, con 25.000 posti numerati. I prezzi per assistere alla gara andavano dalle 120.000 lire della tribuna centrale, alle 16.000 per il prato.[7] L'organizzazione dell'evento costava 3 miliardi e 200 milioni, di cui oltre un miliardo e 380 milioni venivano destinati alla FOCA, come ingaggio); sarebbero stati incassati due miliardi e mezzo dalla vendita dei biglietti, mentre il resto della spesa sarebbe stato coperto dagli sponsor. Il giro d'affari totale, legato alla gara, era valutato sui 10 miliardi.[8]

Dopo le contestazioni che i tifosi italiani manifestarono nei confronti di Alain Prost e Nelson Piquet, nel corso dei test, svolti a Monza ad agosto,[9] il francese decise di farsi accompagnare da una guardia del corpo, durante il weekend del gran premio.[7]

A fine agosto, invece, la pista fu utilizzata nuovamente dalla Scuderia Ferrari, per delle prove. Oltre 5.000 persone assistettero agli allenamenti della scuderia italiana con René Arnoux. Altri team, oltre che l'altro ferrarista Patrick Tambay testarono invece il Circuito di Brands Hatch, sede del Gran Premio d'Europa.[10][11]

Qualifiche modifica

Resoconto modifica

 
Riccardo Patrese festeggia la seconda pole position della carriera.

Nella prima giornata di prove ufficiali ben 50.000 spettatori accorsero sul circuito brianzolo. Con un clima caldo ma nuvoloso, le due Brabham di Nelson Piquet e di Riccardo Patrese furono le due monoposto più rapide, con Piquet che staccò di soli 51 millesimi il padovano. Staccato di 5 decimi dal brasiliano chiuse invece René Arnoux, che precedette il compagno di scuderia Patrick Tambay. I due piloti della Renault, Eddie Cheever e Alain Prost chiusero invece solo sesto e settimo, preceduti anche da Andrea De Cesaris. Il francese subì dei problemi al motore. La veloce pista favorì decisamente le monoposto che montavano motori turbo: il primo dei piloti, con a disposizione motori aspirati, fu Keke Rosberg, solo sedicesimo, staccato di oltre sei secondi.[12]

Al sabato la situazione di classifica si ribaltò: Patrese colse la sua seconda pole position nel mondiale di F1, mentre anche di due portacolori della Ferrari, Tambay e Arnoux, furono capaci di sopravanzare Piquet. Il brasiliano ruppe il motore da qualifica, montato sulla sua vettura. Tentò, negli ultimi istanti della sessione, di utilizzare la vettura di Patrese, ma senza riuscire a far segnare un tempo migliore. Migliorò anche Prost, che chiuse quinto, precedendo De Cesaris e Cheever. Patrese fu il primo italiano a cogliere la pole position, nel gran premio di casa, dal 1953, quando la partenza al palo era stata conquistata da Alberto Ascari. Tra i non qualificati vi fu Jacques Laffite, la cui ultima mancata qualifica risaliva al Gran Premio di Monaco 1975.[13]

Risultati modifica

Nella sessione di qualifica[14] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 6   Riccardo Patrese   Brabham-BMW 1'29"122 1
2 27   Patrick Tambay   Ferrari 1'29"650 2
3 28   René Arnoux   Ferrari 1'29"901 3
4 5   Nelson Piquet   Brabham-BMW 1'30"202 4
5 15   Alain Prost   Renault 1'31"144 5
6 22   Andrea De Cesaris   Alfa Romeo 1'31"272 6
7 16   Eddie Cheever   Renault 1'31"564 7
8 11   Elio de Angelis   Lotus-Renault 1'31"628 8
9 9   Manfred Winkelhock   ATS-BMW 1'31"959 9
10 23   Mauro Baldi   Alfa Romeo 1'32"407 10
11 12   Nigel Mansell   Lotus-Renault 1'32"423 11
12 35   Derek Warwick   Toleman-Hart 1'32"677 12
13 8   Niki Lauda   McLaren-TAG Porsche 1'33"133 13
14 36   Bruno Giacomelli   Toleman-Hart 1'33"384 14
15 7   John Watson   McLaren-TAG Porsche 1'34"705 15
16 1   Keke Rosberg   Williams-Ford Cosworth 1'35"291 16
17 40   Stefan Johansson   Spirit-Honda 1'35"483 17
18 30   Thierry Boutsen   Arrows-Ford Cosworth 1'35"624 18
19 25   Jean-Pierre Jarier   Ligier-Ford Cosworth 1'36"220 19
20 29   Marc Surer   Arrows-Ford Cosworth 1'36"435 20
21 33   Roberto Guerrero   Theodore-Ford Cosworth 1'36"619 21
22 4   Danny Sullivan   Tyrrell-Ford Cosworth 1'36"644 22
23 32   Piercarlo Ghinzani   Osella-Alfa Romeo 1'36"647 23
24 3   Michele Alboreto   Tyrrell-Ford Cosworth 1'36"788 24
25 31   Corrado Fabi   Osella-Alfa Romeo 1'36"834 25
26 34   Johnny Cecotto   Theodore-Ford Cosworth 1'37"105 26
NQ 26   Raul Boesel   Ligier-Ford Cosworth 1'37"186 NQ
NQ 2   Jacques Laffite   Williams-Ford Cosworth 1'37"245 NQ
NQ 17   Kenny Acheson   RAM March-Ford Cosworth 1'37"272 NQ

Gara modifica

Resoconto modifica

Al termine del warm up, Alain Prost decise di affrontare la gara col muletto, che gli aveva consentito di essere il più rapido nelle libere della domenica mattina.

Riccardo Patrese mantenne il comando della gara al via, seguito da Nelson Piquet, che aveva passato le due Ferrari. Anche Eddie Cheever fu autore di un'ottima partenza, che lo portò quinto. Seguivano De Cesaris, Prost e De Angelis. Nelle retrovie la due Toleman ebbero un cattivo start; Keke Rosberg, al fine di evitare Bruno Giacomelli, dovette portare la sua vettura oltre la linea bianca che delimitava la pista.

 
Nelson Piquet taglia vittorioso il traguardo della gara.

Tambay venne passato nel secondo giro da Arnoux, e venne attaccato da Cheever, il giro dopo. Il sopraggiungente De Cesaris mancò la frenata, colpendo l'auto del francese. Il pilota dell'Alfa Romeo terminò la gara nella via di fuga, mentre sia Tambay, che Alain Prost, che aveva sfiorato la collisione con De Cesaris, poterono proseguire il gran premio. Chi, invece, fu costretto ad abbandonare, fu Riccardo Patrese, che si trovò col motore fuori uso. Nelson Piquet si trovò così al comando, seguito da René Arnoux, Eddie Cheever, Patrick Tambay e Alain Prost.

Al quinto giro si ritirò anche Mauro Baldi, mentre era settimo. La classifica, almeno nelle prime posizioni, rimase invariata fino all'undicesimo passaggio, quando Elio De Angelis passò Prost, che subiva degli pneumatici deteriorati dalla manovra che il francese aveva fatto per evitare l'incidente con De Cesaris.

Tre giri dopo il pilota romano passò anche Tambay, anche lui limitato, da un problema al motore. Il ferrarista, al giro 23, sbagliò una manovra di doppiaggio, e terminò nella via di fuga, senza però essere costretto al ritiro. Non ne approfittò però Prost, che rimase alle spalle del connazionale. Al giro 25 sia Cheever che De Angelis effettuarono il loro rifornimento. Un giro dopo toccò ad Arnoux e Prost. Il pilota della Renault aveva però rotto una turbina del suo turbo: decise così di ritirarsi il giro seguente.

La gara era sempre comandata da Nelson Piquet, che precedeva Arnoux, Cheever, Tambay, De Angelis e Bruno Giacomelli. Cheever tentò un sorpasso, senza successo, alla prima chicane su Arnoux, mentre Piquet entrò ai box per la sua sosta. Purtroppo Niki Lauda, che aveva appena rifornito, si fermò proprio sulla piazzola della Brabham: i meccanici della scuderia britannica, con l'aiuto dello stesso Bernie Ecclestone, spinsero la vettura dell'austriaco, che poté ripartire e consentire a Piquet di effettuare il rifornimento.

Piquet rimase in testa al gran premio, riducendo però la pressione del suo turbo, per evitare avarie nella parte finale della gara; questo permise ad Arnoux e Cheever (che continuavano a duellare vicini) di avvicinarsi al brasiliano. La lotta tra il ferrarista e il pilota Renault si chetò nei giri seguenti, in quanto Eddie Cheever perse l'uso della quarta marcia. Anche Elio De Angelis scontava problemi al cambio.

Nelson Piquet conquistò la sua seconda vittoria in stagione, davanti a René Arnoux ed Eddie Cheever. Elio De Angelis conquistò i primi punti della stagione, mentre Nigel Mansell cedette la settima posizione a Giacomelli, alla Parabolica, impaurito dai tifosi che stavano già cominciando a invadere la pista per i festeggiamenti del dopo gara.[1]

Risultati modifica

I risultati del gran premio[15] furono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 5   Nelson Piquet   Brabham-BMW 52 1h23'10"880 4 9
2 28   René Arnoux   Ferrari 52 + 10"212 3 6
3 16   Eddie Cheever   Renault 52 + 18"612 7 4
4 27   Patrick Tambay   Ferrari 52 + 29"023 2 3
5 11   Elio De Angelis   Lotus-Renault 52 + 53"680 8 2
6 35   Derek Warwick   Toleman-Hart 52 + 1'13"348 12 1
7 36   Bruno Giacomelli   Toleman-Hart 52 + 1'33"922 14  
8 12   Nigel Mansell   Lotus-Renault 52 + 1'36"035 11  
9 25   Jean-Pierre Jarier   Ligier-Ford Cosworth 51 + 1 giro 19  
10 29   Marc Surer   Arrows-Ford Cosworth 51 + 1 giro 20  
11 1   Keke Rosberg   Williams-Ford Cosworth 51 + 1 giro[16] 16  
12 34   Johnny Cecotto   Theodore-Ford Cosworth 50 + 2 giri 26  
13 33   Roberto Guerrero   Theodore-Ford Cosworth 50 + 2 giri 21  
Rit 31   Corrado Fabi   Osella-Alfa Romeo 45 Motore 25  
Rit 4   Danny Sullivan   Tyrrell-Ford Cosworth 44 Alimentazione 22  
Rit 30   Thierry Boutsen   Arrows-Ford Cosworth 41 Motore 18  
Rit 9   Manfred Winkelhock   ATS-BMW 35 Stanchezza 9  
Rit 3   Michele Alboreto   Tyrrell-Ford Cosworth 28 Frizione 24  
Rit 15   Alain Prost   Renault 26 Turbo 5  
Rit 8   Niki Lauda   McLaren-TAG Porsche 24 Problemi elettrici 13  
Rit 7   John Watson   McLaren-TAG Porsche 13 Problemi elettrici 15  
Rit 32   Piercarlo Ghinzani   Osella-Alfa Romeo 10 Cambio 23  
Rit 23   Mauro Baldi   Alfa Romeo 4 Turbo 10  
Rit 40   Stefan Johansson   Spirit-Honda 4 Distributore 17  
Rit 6   Riccardo Patrese   Brabham-BMW 2 Motore 1  
Rit 22   Andrea De Cesaris   Alfa Romeo 2 Collisione con P.Tambay 6  
NQ 26   Raul Boesel   Ligier-Ford Cosworth    
NQ 2   Jacques Laffite   Williams-Ford Cosworth    
NQ 17   Kenny Acheson   RAM March-Ford Cosworth        

Classifiche modifica

Decisioni della giuria modifica

Al termine della gara la giuria penalizzò di un minuto Keke Rosberg, che era giunto ottavo nel gran premio, per aver superato la linea bianca che delimita la pista, alla partenza. Il finlandese scese così in undicesima posizione.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e (FR) 13. Italie 1983, su statsf1.com. URL consultato il 10 marzo 2017.
  2. ^ Gianni Rogliatti, Ferrari prepara un nuovo motore, in La Stampa, 30 agosto 1983, p. 19. URL consultato il 10 marzo 2017.
  3. ^ Quindici le corse nella stagione '84, in La Stampa, 9 settembre 1983, p. 25. URL consultato il 16 marzo 2017.
  4. ^ Sacrificio di Laffite, in La Stampa, 11 settembre 1983, p. 22. URL consultato il 17 marzo 2017.
  5. ^ Scioperi, è in forse la Ferrari a Monza?, in La Stampa, 1° settembre 1983, p. 24. URL consultato il 10 marzo 2017.
  6. ^ Lauda in clinica per un insetto, in La Stampa, 2 settembre 1983, p. 19. URL consultato il 16 marzo 2017.
  7. ^ a b Cresce la febbre per la F.1 Prost a Monza coi "gorilla", in La Stampa, 2 settembre 1983, p. 19. URL consultato il 16 marzo 2017.
  8. ^ Cristiano Chiavegato, Monza prepara un Gran Premio da record, in La Stampa, 7 settembre 1983, p. 19. URL consultato il 16 marzo 2017.
  9. ^ Teppisti in azione: piovono sassi su Prost e Piquet, in La Stampa, 20 agosto 1983, p. 17. URL consultato il 28 febbraio 2017.
  10. ^ Ferrari, 64 giri senza problemi, in La Stampa, 31 agosto 1983, p. 18. URL consultato il 16 marzo 2017.
  11. ^ Arnoux a Monza oggi e domani, in La Stampa, 30 agosto 1983, p. 19. URL consultato il 16 marzo 2017.
  12. ^ Cristiano Chiavegato, Il primo affondo è di Piquet, in La Stampa, 10 settembre 1983, p. 21. URL consultato il 17 marzo 2017.
  13. ^ Cristiano Chiavegato, Patrese è super, ma il tifo è Ferrari, in La Stampa, 11 settembre 1983, p. 22. URL consultato il 17 marzo 2017.
  14. ^ Risultati delle qualifiche, su statsf1.com.
  15. ^ Risultati del gran premio, su statsf1.com.
  16. ^ Keke Rosberg penalizzato di un minuto, per partenza anticipata.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1983
                             
   

Edizione precedente:
1982
Gran Premio d'Italia Edizione successiva:
1984
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