Guglielmo I di Guascogna

Guglielmo Sánchez in spagnolo Guillermo Sánchez; in basco Gilen Antso; in francese Guillaume Sanche; in guascone Guilhem Sans; ed in latino Willelmus Sancius. (925 circa – 23 dicembre 996[1][2]) fu duca di Guascogna dal 961 fino alla sua morte.

Guglielmo I
Duca di Guascogna
In carica961 circa –
996
PredecessoreSancho V
SuccessoreBernardo I
Nascita925 circa[1]
Morte23 dicembre 996[1][2]
Luogo di sepolturaMonastero di San Severo
PadreSancho IV
ConiugeUrraca di Navarra
FigliBernardo
Gersenda
Sancho
Brisca (o Sancha)
ReligioneCristianesimo

Origine modifica

Figlio terzogenito del duca di Guascogna Sancho IV e della moglie[3] di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti[4][5].
Sancho IV di Guascogna, secondo la Genealogia Comitum Guasconiæ era il figlio primogenito del duca di Guascogna Garcia II le Courbé (il Gobbo) e della moglie[6], Amuna[7] (citata nel documento n° XXIII della Gallia Christiana tome I, Instrumenta, datato 904[8]), figlia del conte Guglielmo I di Bordeaux[7]. Anche nel codice di Roda, Sancho è citato, assieme ai fratelli, Guglielmo e Arnoldo e le sorelle, Andregoto e Arcibella, come figlio di Garcia II e della moglie (di cui non è precisato il nome)[9].

Biografia modifica

L'origine di Guglielmo viene confermata, sia dalla Genealogia Comitum Guasconiæ[6], che dalla Ex Historia Abbatiæ Condomensis[10] ed anche dal Cartulaire de Auch, come ci riferisce lo storico medievale francese, Christian Settipani[2]. Nella sua Histoire de Gascogne, Tome I, l'abate J.J. Monlezum, conferma la discendenza di Guglielmo, ma riferisce che secondo il Cartulaire de Auch, sia il fratello, Sancho, che Guglielmo, erano figli naturali di Sancho IV[11].

Quando il padre morì, molto probabilmente verso il 955, secondo la Ex Historia Abbatiæ Condomensis, il suo fratello maggiore, Sancho V, pur essendo il secondogenito[3], gli succedette[10], in quanto il primogenito, Garcia[3], era morto bambino[12].

Sancho, secondo il codice di Roda, morì, nel 961[12], senza lasciare eredi[12] e, secondo la Ex Historia Abbatiæ Condomensis, Guglielmo il terzogenito[3], gli succedette[10].
Verso il 970 Guglielmo usava il titolo di conte[13], che poco dopo tramutò in duca.

Dopo essere subentrato al fratello, nel ducato di Guascogna, Guglielmo fece una donazione all'abbazia di Saint Vincent di Lucq, che ci viene riferita nell'Appendice del Cartulaire de Saint Vincent de Lucq in cui viene anche confermato che l'avo del duca di Guascogna, Guglielmo I era originario della Spagna dove si era dovuto recare il suo genitore durante il regno dell'imperatore, Ludovico il Pio[14], per cui fu dedotto che il suo bisnonno Sancho III Mitarra o Menditarrat era il figlio di Maria[7], figlia del duca di Guascogna Aznar, che era andata in sposa a Wandregiselo, un conte della marca di Spagna, che discendeva dal duca d'Aquitania e duca di Guascogna, Oddone il Grande[15].

Nel 972, Guglielmo secondo le Europäische Stammtafeln[16], vol III, pag. 563 (non consultate).sposò Urraca di Navarra ( † dopo il 3 aprile 1009), figlia del re di Navarra García I e della seconda moglie Teresa di León, figlia del re di León, Ramiro II, e, sempre secondo le Europäische Stammtafeln, era vedova del conte di Castiglia Fernán González (910-970). Urraca viene citata in un documento della Ex Historia Abbatiæ Condomensis, del 1012, in cui si prega suffragi della anime dei defunti della famiglia comitale di Guascogna[17].

Nel 977 ingrandì il ducato acquisendo i territori di Agenais e Bazadais e secondo il documento n° LXII delle Recueil des chartes de l'abbaye de Saint-Benoît-sur-Loire, di quell'anno, assieme al fratello, Gombaldo, restaurò il monastero di Squill, che era stato distrutto dai Normanni[18].

Quando partì alla volta della Navarra per partecipare alla "Reconquista", Guglielmo lasciò il governo della Guascogna al fratello Gombaldo, vescovo d'Agen e poi di diverse altre diocesi guascone[19] ed infine vescovo di Guascogna, che gli garantiva l'incondizionato appoggio del clero e l'appoggio delle alte gerarchie della chiesa di Guascogna; infatti nel documento n° LXIII delle Recueil des chartes de l'abbaye de Saint-Benoît-sur-Loire, datato 978, Gombaldo viene citato come duca e vescovo[20].

In quegli anni ereditò la contea di Bordeaux, che entrò a far parte integrante del ducato, togliendola all'influenza del re di Francia. La ereditò da cugino, conte di Bordeaux, Guglielmo il Buono, figlio del conte Raimondo di Bordeaux e di Andregota, sorella di suo padre il duca Sancho IV.
Il monaco dell'Abbazia di Fleury, Aimone (circa 960-ca. 1010), cronista Franco del X secolo, nella narrazione della vita del monaco Abbone di Fleury nominò Guglielmo come conte dei Bordolesi e duca di tutti i Guasconi "Burdegalensium comes et ac totius Guasconiae dux".
Inoltre suo fratello Gombaldo divenne arcivescovo di Bordeaux[19] (nel documento nº 5 del Cartulaire de l'abbaye de Saint-Cyprien de Poitiers, Archives historiques du Poitou Tome III, inerente ad una donazione di Guglielmo al monastero di Saint-Cyprien, Gombaldo si definisce arcivescovo di Bordeaux[21].

Quando rientrò in Guascogna dalla Navarra trovò che i Normanni avevano aumentato le loro scorrerie ed avevano stabilito una base permanente lungo il fiume Ardour. Guglielmo li affrontò e li sconfisse nel 982 nella battaglia di Taller (oggi nel dipartimento delle Landes), ponendo termine alle loro scorrerie ed eliminando la loro base sull'Ardour.

Il regno di Guglielmo unitamente a quelli dei suoi figli fu l'apogeo della casa di Guascogna, toccò il massimo dell'espansione e della potenza del ducato.

Non si conosce la data esatta della morte di Guglielmo, che avvenne verso il 996 e gli successe il figlio primogenito, Bernardo
Secondo la Historia monasterii S. Severi, tome II, Guglielmo fu sepolto nel monastero di San Severo[22].

Discendenza modifica

Guglielmo da Urraca ebbe quattro[13] (o sei[1]) figli:

Note modifica

  1. ^ a b c d e (LA) Gascogne Origine - Guillaume 1er Sanchez
  2. ^ a b c d (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Duchi di Guascogna - GUILLAUME Sancho
  3. ^ a b c d (LA) Textos navarros del códice de Roda, pagg. 56 e 57, par. 29
  4. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Duchi di Guascogna - SANCHO Garcia)
  5. ^ (LA) Gascogne Origine - Sancho IV Garcia ou Garcez
  6. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptires, tomus XII, Genealogia Comitum Guasconiæ, anno 872, pag. 386
  7. ^ a b c (LA) Gascogne Origine - Sancho III «Menditarrat» (Mittara)
  8. ^ (LA) Gallia Christiana tome I, Instrumenta, doc. XXIII, pag. 170
  9. ^ (LA) Textos navarros del códice de Roda, pag 56, par. 28
  10. ^ a b c d e f (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptires, tomus XI, Ex Historia Abbatiæ Condomensis, pag. 394
  11. ^ (FR) Histoire de Gascogne, Tome I, pagg. 364 e 365
  12. ^ a b c (LA) Textos navarros del códice de Roda, pag 56, nota 29
  13. ^ a b (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Duchi di Guascogna - GUILLAUME Sancho
  14. ^ (LA) Cartulaire de Saint Vincent de Lucq, Pag 28, appendice
  15. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus II: Vita Hludovici imperatoris, Pag 628, nota 74
  16. ^ Le Europäische Stammtafeln sono una raccolta di tavole genealogiche delle (più influenti) famiglie europee.
  17. ^ a b c (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptires, tomus XI, Ex Historia Abbatiæ Condomensis, pag. 396
  18. ^ (FR) ES Recueil des chartes de l'abbaye de Saint-Benoît-sur-Loire, doc. LXII, pag. 153
  19. ^ a b (LA) Textos navarros del códice de Roda, pag 57, nota 29
  20. ^ (FR) ES Recueil des chartes de l'abbaye de Saint-Benoît-sur-Loire, doc. LXIII, pag. 165
  21. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de Saint-Cyprien de Poitiers, Archives historiques du Poitou Tome III, doc. 5 pag. 7
  22. ^ (LA) Historia monasterii S. Severi, tome II, lib. VII, caput II, pag. 137
  23. ^ a b (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IV, Ademari Historiarum III. par. 39, pag. 134 Archiviato il 14 maggio 2014 in Internet Archive.
  24. ^ (LA) Chronicon Santi Maxentii Pictavinis, Chroniques des Eglises d´Anjou', pag 380
  25. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IV, Ademari Historiarum III. par.30, p. 128. Archiviato il 12 maggio 2014 in Internet Archive.
  26. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptires, tomus X, Chronico Sancti Maxentii, pag. 232
  27. ^ (LA) Cartoulaire de L'abbaye de San Cyprien de Poitiers, par. 49, pag. LIX
  28. ^ (LA) Chronicon Santi Maxentii Pictavinis, Chroniques des Eglises d´Anjou', anno 1010, pagg 387 e 388
  29. ^ (LA) #ES Chartes et documents pour servir à l'histoire de l'abbaye de Saint-Maixent, Archives historiques du Poitou, vol. I, doc. LXXXI, pagg 99 e 100

Bibliografia modifica

Fonti primarie modifica

Letteratura storiografica modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica