Hofkirche (Innsbruck)

edificio religioso di Innsbruck

La Hofkirche (Chiesa di Corte) di Innsbruck è una chiesa gotica costruita dal 1553 al 1563 da Andrea Crivelli per volere dell'imperatore Ferdinando I in memoria di suo nonno Massimiliano I d’Asburgo. La chiesa ospita il monumento funebre dell'imperatore Massimiliano nella navata centrale e la tomba di Andreas Hofer, patriota tirolese.[1] Col Ferdinandeum ed altri edifici storici di Innsbruck fa parte del Tiroler Landesmuseen.[2]

Chiesa di Corte
Hofkirche
StatoBandiera dell'Austria Austria
LandTirolo
LocalitàInnsbruck
IndirizzoRennweg
Coordinate47°16′06.24″N 11°23′43.08″E / 47.2684°N 11.3953°E47.2684; 11.3953
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Innsbruck
FondatoreFerdinando I d'Asburgo
ArchitettoAndrea Crivelli
Stile architettonicoRinascimentale
Completamento1563

Storia e descrizione del monumento Massimiliano I modifica

 
L'interno della Hofkirche

Durante la sua vita Massimiliano I si fece erigere numerosi monumenti. In particolare lo impegnava l'idea del suo monumento funebre. Lui non ebbe una sede stabile di governo ma viaggiava nei luoghi dove era necessaria la sua presenza. Innsbruck era uno dei suoi luoghi preferiti.

Solamente sul letto di morte nel 1519 nella città di Wels Massimiliano decise dove doveva essere eretto il suo sepolcro: nella cappella di San Giorgio nel Castello di Wiener Neustadt. Il suo desiderio venne accolto, però le statue bronzee erano troppo pesanti per la cappella. Suo nipote Ferdinando I fece costruire a Innsbruck una chiesa in suo onore con un cenotafio e con le statue bronzee che lo circondano. Il sarcofago di Massimiliano è decorato da 24 rilievi in marmo che illustrano scene della vita dell'imperatore. Ai lati del cenotafio sono allineate 28 statue in bronzo di grandezza superiore al naturale, rappresentanti parenti e antenati, reali o mitici, dell'imperatore.

La chiesa, inoltre, custodisce un pregevole organo monumentale.

Lista delle statue bronzee modifica

Note modifica

  1. ^ Sito della Hofkirche Archiviato il 1º giugno 2009 in Internet Archive.
  2. ^ (DE) Tiroler Landesmuseen, su tiroler-landesmuseen.at. URL consultato il 9 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2016).

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