L'Itome (in greco antico: Ἰθώμη?, Itòme) è un monte della Messenia (Peloponneso, Grecia), alto circa 800 metri s.l.m..

Itome
Ἰθώμη
StatoBandiera della Grecia Grecia
PeriferiaMessenia
Altezza805 m s.l.m.
Prominenza760 m
Coordinate37°11′10″N 21°55′30″E / 37.18611°N 21.925°E37.18611; 21.925
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Grecia
Itome Ἰθώμη
Itome
Ἰθώμη

Il monte Itome ha avuto una notevole importanza nella storia dell'antica Grecia, essendo stato sede dell'eroica resistenza ai Lacedemoni dei Messeni (VIII secolo a.C.) e, dopo la sconfitta di questi ultimi, il simbolo della loro identità storica.

Storia modifica

Etimologia modifica

Secondo la tradizione messena riferita da Pausania, il monte avrebbe tratto il nome dalla omonima ninfa che, insieme alla sorella Neda, avrebbe allevato nei paraggi il piccolo Giove sottratto alla furia di Saturno, e lo avrebbero lavato nella sorgente Clepsidra che sgorgava nei pressi della cima del monte[1][2].

La rocca modifica

Sulla cima del monte fu costruita dai Messeni una potente fortezza che fu a lungo assediata dai Lacedemoni durante la prima guerra messenica e difesa con abilità dal re Aristodemo (VIII secolo a.C.)[3]. Al termine della guerra i Messeni furono costretti a riconoscere la supremazia degli Spartani e ciò comportò la riduzione dei Messeni allo stato di iloti.

Nel 464 a.C. la fortezza sull'Itome costituì il rifugio degli Iloti insorti contro il dominio spartano nella cosiddetta terza guerra messenica[4]; secondo Tucidide vi resistettero per dieci anni[5], ma la storiografia moderna ritiene più probabile una durata di tre anni.

Ad opera del tebano Epaminonda, dopo la battaglia di Leuttra si ebbe l'invasione del Peloponneso, l'indipendenza della Messenia e la fondazione delle città di Megalopoli e Messene, ai piedi dell'Itome, le quali dovevano arginare la potenza spartana nel Peloponneso (369 a.C.). Nel 214 a.C. Demetrio di Faro tentò invano di impadronirsi della rocca per conto di Filippo V di Macedonia; ugualmente senza successo fu il tentativo dello spartano Nabide di impadronirsi della rocca (201 a.C.).

Religione modifica

Sul monte Itome sorgeva il tempio dedicato a Zeus (Zeus Itomate) il cui culto si celebrava con sacrifici e gare musicali.

Geografia modifica

Il monte è situato nei pressi del villaggio greco moderno di Μαυρομάτι (Mavromati). Il territorio è caratterizzato da una serie di picchi e la sommità, brulla e scoscesa, è di difficile accesso. La vetta è occupata dal monastero Παναγίας Βουλκάνου (Panaghia Voulkanos) e nei suoi pressi si vedono resti delle antiche mura della rocca. Sono presenti antiche incisioni rupestri e segni di antichi corsi d'acqua. Non è stata invece trovata traccia della sorgente Clepsidra[6].

Note modifica

  1. ^ Pausania il Periegeta, IV, 33; traduzione in lingua italiana: La Grecia descritta da Pausania volgarizzamento con note al testo ed illustrazioni filologiche, antiquarie e critiche di Sebastiano Ciampi, Tomo II, 1829, p. 184 (Google libri)
  2. ^ «Itome». Giovanni Pozzoli (a cura di), Dizionario storico-mitologico di tutti i popoli del mondo compilato dai signori Giovanni Pozzoli, Felice Romani e Antonio Peracchi sulle tracce di Noel, Millin, La Porte, Dupuis, Rabaud S. Etienne ec. ec., Tomo II, Livorno : Stamperia Vignozzi, 1829, p. 1158 (Google libri)
  3. ^ Pausania il Periegeta, Libro IV, 11; nella traduzione in lingua italiana di Antonio Nibby, Roma : Presso Vincenzo Poggioli, 1817, pp. 30-32 (Google libri).
  4. ^ Plutarco, Vita di Cimone, XVI, 4.
  5. ^ Tucidide, La guerra del peloponneso, I 103,1.
  6. ^ Peter Levi, John Newberry e Jeffery Lacey, Guide to Greece, Vol. II, Harmondsworth: Penguin, 1971, p. 125, ISBN 0-14-044226-X

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