Johnathon Schaech

attore, sceneggiatore e regista statunitense

Johnathon Schaech (Edgewood, 10 settembre 1969) è un attore, sceneggiatore e regista statunitense.

Johnathon Schaech nel 2016

Biografia modifica

Di origini tedesche, francesi e inglesi da parte di padre e italiane da parte di madre[senza fonte], debutta sul grande schermo nel 1993 nel film di Franco Zeffirelli Storia di una capinera, recitando successivamente nei film Gli anni dei ricordi, Doom Generation, Music Graffiti, Obsession e L'isola dei sogni. Nel 1998 si cimenta con successo nel ruolo di Harry Houdini nel film per la televisione di Pen Densham. Nel 1999 torna a lavorare con Gregg Araki in Splendidi amori e interpreta John Maguire nella serie TV Cenerentola a New York. Nel 2001 scrive e dirige il suo primo film Comforters, Miserable. Nel gennaio 2018 ha dichiarato al settimanale People di aver subito una molestia a sfondo sessuale da parte del regista italiano Franco Zeffirelli durante la lavorazione del suo film d'esordio Storia di una capinera, circostanza smentita dal figlio adottivo di questi.[1]

Vita privata modifica

Nell'ottobre 2001 si sposa a Palm Springs con l'attrice Christina Applegate, e nel 2002 ottiene una piccola parte nel film La cosa più dolce..., dove la moglie è una delle protagoniste. Ma il matrimonio dura solo quattro anni, e infatti la coppia si separa nel dicembre 2005, per poi divorziare definitivamente nell'agosto 2007.

Il 4 luglio 2010 si risposa con l'attrice e cantante Jana Kramer, incontrata nel dicembre 2009; si separerà da lei un mese dopo, per poi divorziare nel giugno 2011 senza aver avuto figli. Nel luglio 2013 si risposa con Julie Solomon, e due mesi dopo i due hanno avuto il loro primo figlio chiamato Camden Quinn.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Johnathon Schaech è stato doppiato da:

Note modifica

  1. ^ Attore accusa: "Zeffirelli mi molestò". Il figlio del regista: "Non è vero", su La Nazione, 11 gennaio 2018. URL consultato il 6 maggio 2023.

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Collegamenti esterni modifica

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