Nello stesso periodo disputa diverse gare di durata per Ducati vincendo per tre volte consecutive (1984, 1985 e 1986) la 24 ore del Montjuïc.
Nel 1987 torna nella 250 a bordo di una Yamaha, ottenendo un secondo posto in Portogallo (dove ottiene anche la pole position) e un terzo posto in Spagna e l'11º posto finale; conquista inoltre il suo terzo e ultimo titolo nazionale.
Nel 1988 ottiene tre vittorie (Portogallo, Olanda e Cecoslovacchia), tre secondi posti (Spagna, Jugoslavia e Svezia) e quattro terzi posti (Nazioni, Germania Ovest, Austria e Gran Bretagna) e una pole position in Gran Bretagna; termina la stagione in 2ª posizione dietro a Sito Pons.
Nel 1989 si classifica 8º. Nel 1990 torna in 500, restando fedele alla stessa casa e conclude 6º. Nel 1991 è 7º. Nel 1992 ottiene un terzo posto in Gran Bretagna e il 7º posto finale.
Nel 1993 partecipa al campionato mondiale Superbike con una Ducati 888 del team Ducati Grottini, disputando le prime quattro prove (8 gare) in calendario e classificandosi al 12º posto finale. Sempre nel 1993 corre un solo Gran Premio nel motomondiale in 500 a bordo di una Cagiva C593 del Cagiva Team Agostini, ottenendo il nono posto in gara ed il 25º posto nel mondiale piloti.
Dopo il ritiro dall'attività agonistica, Garriga inizia ad avere vari problemi economici, che lo portano a perdere la sua casa ed a venire arrestato due volte, la prima nel 1998 e la seconda nel 2015, per traffico di droga.[2] Nel 2003 viene condannato a due anni di carcere per traffico di stupefacenti e porto abusivo di armi (la pena fu commutata in lavori sociali); dieci anni dopo ebbe un infarto[3].
Muore il 27 agosto 2015 all'età di 52 anni a seguito di un incidente in moto[4].