Kurt Georg Kiesinger

3° cancelliere federale della Germania

Kurt Georg Kiesinger (Ebingen, 6 aprile 1904Tubinga, 9 marzo 1988) è stato un politico tedesco.

Kurt Georg Kiesinger
Kurt Georg Kiesinger nel 1969

Cancelliere federale della Germania[1]
Durata mandato1º dicembre 1966 –
21 dicembre 1969
PresidenteHeinrich Lübke
Gustav Heinemann
Vice capo del governoWilly Brandt
PredecessoreLudwig Erhard
SuccessoreWilly Brandt

Presidente dell'Unione Cristiano-Democratica di Germania
Durata mandato23 maggio 1967 –
5 ottobre 1971
PredecessoreLudwig Erhard
SuccessoreRainer Barzel

Ministro presidente del Baden-Württemberg
Durata mandato17 dicembre 1958 –
30 novembre 1966
PredecessoreGebhard Müller
SuccessoreHans Filbinger

Presidente del Bundesrat
Durata mandato1° novembre 1962 –
31 ottobre 1963
Vice presidenteHans Ehard[2]
PredecessoreHans Ehard
SuccessoreGeorg Diederichs

Presidente del gruppo CDU/CSU nel Bundestag
(ad interim)
Durata mandato9 maggio 1973 –
17 maggio 1973
ViceRichard Stücklen[3]
PredecessoreRainer Barzel
SuccessoreKarl Carstens

Dati generali
Partito politicoCDU (1946-1988)
In precedenza:
NSDAP (1933-1945)
ProfessioneAvvocato
FirmaFirma di Kurt Georg Kiesinger

Fu membro attivo del Partito Nazista dal 1933 e divenne vicedirettore della propaganda radiofonica esterna del Reich, essendo in questa veste uno dei principali censori del regime. Dopo la seconda guerra mondiale fu membro dell'Unione Cristiano-Democratica (CDU). Fu cancelliere federale della Germania Ovest dal 1966 al 1969, a capo di una grande coalizione di cristiano-democratici/socialdemocratici.

Biografia: primi anni di vita e attività nazista modifica

 
Kurt Georg Kiesinger (al centro)

Il padre, Christian (1876-1969), era un impiegato in una compagnia tessile locale ed era protestante, mentre la madre Dominika Kiesinger, nata Grimm (1878-1904), era cattolica, e morì sei mesi dopo la sua nascita. Kiesinger studiò giurisprudenza e lavorò come avvocato e insegnante privato per studenti di giurisprudenza.[4]

Nel 1933 s'iscrisse al partito nazista e diversi anni dopo, nel 1940, accettò un posto al ministero degli esteri sotto Joachim von Ribbentrop. Durante questo incarico fu il referente per il ministero della propaganda di Joseph Goebbels[senza fonte].

Il suo ruolo durante la dittatura nazista rimane dibattuto. Secondo Kiesinger stesso, provò a cambiare l'ideologia nazista per il bene e a impedire una radicalizzazione. Spiegazione considerata improbabile da parte degli storici.[5]

Carriera politica modifica

Dopo la guerra, entrò nella CDU e venne eletto al Bundestag nel 1949. In seguito, nel 1958, diventò ministro-presidente dello Stato federale del Baden-Württemberg.

Cancellierato modifica

Nel 1966 la CDU/CSU iniziò a dubitare che il suo Cancelliere, Ludwig Erhard, fosse all'altezza dell'incarico. Alcuni esponenti del partito cominciarono a cercare una alternativa.[6] Kiesinger fu scelto per formare un governo con l'SPD, una cosiddetta grande coalizione. Il nuovo gabinetto ebbe membri con storie di vita molto diverse: alcuni ministri erano antifascisti attivi durante il regime nazista, altri, come il cancelliere, erano collaboratori e membri del partito.

Gli anni del governo di Kiesinger (1966-1969) furono un periodo caratterizzato da un grande cambiamento sociale: il movimento studentesco del 1968 e le manifestazioni della gioventù mostrarono grande differenze tra le generazioni. Il passato personale del cancelliere era discusso in un modo controverso e polemico.[7] La giovane sinistra vedeva Kiesinger come lo stereotipo dell'opportunista tedesco, dell'autoritarista.[8] Durante una conferenza del partito, l'attivista antifascista Beate Klarsfeld pubblicamente gli diede uno schiaffo.[9][7] Ciononostante, Kiesinger godeva di un alto livello di popolarità tra i conservatori e i moderati. Il progetto politico più importante e controverso della coalizione era il Notstandsgesetz, una legge concernente i diritti del governo durante una situazione d'emergenza.[10][8]

Dopo le elezioni del 1969, vinte dalla SPD, Willy Brandt conquistò l'ufficio di cancelliere. Kiesinger morì nel 1988 e fu seppellito nello Stadtfriedhof di Tubinga.[11]

Onorificenze modifica

Onorificenze tedesche modifica

Onorificenze straniere modifica

 
Dipinto ufficiale del cancelliere

Note modifica

  1. ^ A causa della divisione della Germania, Kurt Georg Kiesinger non era il cancelliere dell'intera Germania, nonostante fosse legalmente in uso questo titolo. Il termine Germania Ovest è il nome comune per la Repubblica Federale di Germania nel periodo compreso tra la sua formazione il 23 maggio 1949 e la riunificazione tedesca il 3 ottobre 1990, quando la Germania Est venne unita alla sua controparte occidentale.
  2. ^ Primo Vicepresidente.
  3. ^ Primo Vice.
  4. ^ (DE) Kurt Georg Kiesinger, su Geschichte der CDU, 5 aprile 1904. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  5. ^ Gassert, Philipp: Kurt Georg Kiesinger: Dunkle und helle Jahre: Erinnerungen 1904–1958. DVA, Stuttgart 1989, ISBN 3-421-06492-X, S. 168.
  6. ^ (DE) Wahl Kurt Georg Kiesingers zum Bundeskanzler, su Geschichte der CDU, 1º settembre 2010. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  7. ^ a b (EN) Deutsche Welle (www.dw.com), The Nazi-hunters: How a slap in the face brought about justice | DW | 10.05.2021, su DW.COM. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  8. ^ a b (EN) Student's protest against the Grand Coalition government of Kurt Georg Kiesinger | Britannica, su britannica.com. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  9. ^ (DE) Beate Klarsfeld ohrfeigt 1968 Kanzler Kiesinger - Eine Attacke mit symbolischer Wucht, su Deutschlandfunk Kultur. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  10. ^ (DE) Sabine Quenot, Deutscher Bundestag - Zwischen Flaute und Revolte (1965 bis 1969), su Deutscher Bundestag. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  11. ^ (DE) Stiftung Deutsches Historisches Museum, Stiftung Haus der Geschichte der Bundesrepublik Deutschland, Gerade auf LeMO gesehen: LeMO Biografie: Kurt Georg Kiesinger, su hdg.de. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  12. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  13. ^ Bollettino Ufficiale di Stato

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Collegamenti esterni modifica


Controllo di autoritàVIAF (EN110689328 · ISNI (EN0000 0000 8176 7043 · SBN UFIV161482 · BAV 495/184959 · LCCN (ENn50063923 · GND (DE118562053 · BNF (FRcb12029534q (data) · J9U (ENHE987007313989305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50063923