La figlia del generale

film del 1999 diretto da Simon West

La figlia del generale (The General's Daughter) è un film del 1999 diretto da Simon West, tratto dall'omonimo romanzo del 1992 di Nelson DeMille.

La figlia del generale
John Travolta e Madeleine Stowe in una scena del film
Titolo originaleThe General's Daughter
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneGermania, Stati Uniti d'America
Anno1999
Durata116 min
Rapporto2,35 : 1
Generegiallo, thriller, drammatico
RegiaSimon West
SoggettoNelson DeMille (romanzo)
SceneggiaturaChristopher Bertolini, William Goldman
ProduttoreMace Neufeld
Produttore esecutivoJonathan D. Krane
Casa di produzioneParamount Pictures
FotografiaPeter Menzies Jr.
MontaggioGlen Scantlebury
Effetti specialiPaul J. Lombardi, Steve Johnson, Glenn Neufeld
MusicheCarter Burwell
ScenografiaJ. Dennis Washington, Ann Harris, Thomas T. Taylor, Marvin March
CostumiErica Edell Phillips
TruccoToni G, Brian Penikas
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Trama modifica

Paul Brenner, veterano della guerra del Vietnam e sottufficiale del CID che ora opera sotto il falso nome di Frank White come sergente maggiore dei Marines, viene incaricato dall'amico e colonnello William Kent di investigare su un traffico di armi nella base di Fort MacCallum in Georgia. Contemporaneamente, all'interno della base, viene scoperto il cadavere del capitano Elizabeth Campbell, docente di guerra psicologica e figlia del generale Joseph Campbell, prossimo alla pensione e in corsa per la carica di vicepresidente degli Stati Uniti.

Il corpo della ragazza, nudo e legato, fa pensare a uno stupro, e, in ragione di questo, Paul, al quale viene immediatamente affidata l'indagine, viene affiancato dalla collega e sua ex amante Sarah Sunhill, psicologa dell'esercito, specializzata in casi di violenza sessuale. I due, con la collaborazione di Kent, hanno 48 ore di tempo prima che l'FBI assuma il caso e l'attendente del generale, il colonnello Fowler, ordina loro di comunicargli il nome di qualunque persona intendano arrestare, prima di trasmetterlo all'autorità federale.

Durante la perquisizione della casa di Elizabeth vengono scoperti molti oggetti sadomaso e alcune videocassette, che mostrano la ragazza sottomettere alcuni uomini mascherati. Paul e Sarah, contrariamente a quanto previsto dalla legge, decidono di trattenere il tutto e di trasportarlo alla base ma, mentre Paul sta portando via le videocassette, viene aggredito alle spalle da un uomo che le trafuga. Successivamente anche Sarah subisce un'aggressione da parte di alcuni soldati incappucciati, che tentano di indurla a non investigare sui militari.

L'autopsia sul corpo di Elizabeth stabilisce la morte per strangolamento ed esclude lo stupro; i sospetti sembrano cadere sul colonnello Robert Moore, diretto superiore di Elizabeth e suo psicologo, dopo che sono state rilevate le sue impronte digitali sulla piastrina della ragazza. Il colonnello Moore, che nel frattempo è stato rilasciato da Kent e posto agli arresti domiciliari, viene ritrovato suicida con un colpo di pistola, mentre il capitano Jake Elby, componente dello staff del generale, identificato come uno degli aggressori di Sarah, riferisce a lei e a Paul di un difficile rapporto tra Elizabeth ed il padre e che l'anomala vita sessuale della donna era la causa di questo, tesi confermata dal colonnello Donald Slesinger, psicologo dell'accademia di West Point, il quale riferisce loro che, alla fine del primo anno di accademia, durante un'esercitazione Elizabeth era stata violentata da alcuni cadetti, dopo essere stata legata a terra con dei picchetti da tenda.

Il comportamento di Elizabeth viene spiegato a Paul dallo stesso generale Campbell, il quale gli rivela che, dopo la violenza subita, egli, allo scopo di preservare l'accademia da uno scandalo, l'aveva convinta a dimenticare tutto e di mettere a tacere la cosa, sconvolgendo irrimediabilmente il suo equilibrio e facendola entrare in una spirale di conflitto permanente con lui. Il generale aveva, nei giorni precedenti la morte di Elizabeth, minacciato di trascinarla davanti alla corte marziale per la sua condotta immorale se non si fosse dimessa o non si fosse sottoposta ad una psicoterapia: la giovane aveva perciò deciso di farsi sorprendere dal padre nuda e legata per ricreare l'evento dello stupro e ottenere da parte del padre il riconoscimento di quanto aveva subito all'accademia.

Il generale tuttavia si era rifiutato di comprendere lo stato mentale della figlia e si era allontanato ed il colonnello Fowler, da lui mandato per liberare Elizabeth dalle corde, giunto sul posto l'aveva trovata già morta, facendogli insorgere il sospetto che il padre fosse l'autore dell'omicidio, sottolineando che questi era al corrente dei molti amanti della figlia, tra i quali anche Kent, e solo in quel momento Paul si rende conto di quanto sia realmente accaduto e fa ritorno alla base dove questi si trova in compagnia di Sarah e, dopo avere confessato di avere ucciso Elizabeth a causa della sua ossessione per lei e del suo rifiuto a farsi coinvolgere in una storia di amore, si suicida facendosi saltare in aria con una mina.

L'indagine è conclusa ma Paul, affrontando il generale, gli comunica che lui è il vero responsabile della morte della figlia e che Kent ha solo messo fine alle sue sofferenze, aggiungendo che il tradimento della sua fiducia è ciò che ha condotto Elizabeth ad autodistruggersi e che inserirà nel suo rapporto la sua presenza sul luogo del delitto, portandolo davanti alla corte marziale per omissione di denuncia di reato.

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