La vendetta dei Tughs

film del 1954 diretto da Gian Paolo Callegari, Ralph Murphy

La vendetta dei Tughs è un film del 1954 diretto da Gian Paolo Callegari e Ralph Murphy.

La vendetta dei Tughs
Lex Barker e Carla Calò in una scena
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1954
Durata79 min
Rapporto1,37:1
Genereavventura
RegiaGian Paolo Callegari, Ralph Murphy
SoggettoEmilio Salgari (romanzo)
SceneggiaturaGian Paolo Callegari, Piero De Bernardi
ProduttoreGiorgio Venturini
Casa di produzioneVenturini Film
Distribuzione in italianoVenturini Film
FotografiaMassimo Dallamano
MontaggioLoris Bellero
MusicheGiovanni Fusco, Georges Tzipine
ScenografiaAlemanno Lowley
CostumiMaud Strudthoff
TruccoGuglielmo Bonotti
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

È il seguito de I misteri della jungla nera, uscito lo stesso anno.

Trama modifica

Produzione modifica

Il film fu girato negli stabilimenti cinematografici della FERT a Torino. Sul set piemontese il produttore Giorgio Venturini fu assalito da una tigre di 14 mesi all'interno della propria gabbia.[1] Gli esterni furono invece girati nel parco naturale di San Rossore, nei pressi di Pisa[2], e nella pineta del Tombolo, in provincia di Grosseto.[3]

Accoglienza modifica

Il film incassò al botteghino 142.980.000 lire.[4]

Critica modifica

«Le produzioni Venturini, dettate esclusivamente da moventi speculativi – due, tre film vengono girati contemporaneamente con gli stessi costumi, con le medesime scenografie e gli stessi attori, di modo che anche se incassano poco, vengono sempre a costare meno – non ambiscono certamente a un giudizio artistico. Ma si vorrebbe per lo meno che sul piano dello spettacolo fossero efficaci. E invece qui tutta la facile fantasia di Salgari viene completamente sciupata e le avventure di Tremalnaik si riducono a una monotona serie di inseguimenti per i corridoi misteriosi del tempio della dea Kalì alternati a qualche visione del campo inglese, a un paio di inquadrature tra gli alberi di una giungla casalinga.»

«[...] nonostante le movimentate imprese di Tremal Naik che fa la spola, via giungla, senza un attimo di respiro, dalla guarnigione inglese al tempio sacro della dea Kalì multibraccia, nonostante il discreto uso del colore e la buona volontà e la disinvoltura degli interpreti, scorre nel film un'aria di avventure a buon mercato, un senso di provvisorio e abborracciato e soprattutto s'intravvede quanto abbiano potuto "polizieschi" e "western" deformare i genuini mitici eroi di tante generazioni.»

«Il film, che si riallaccia agli altri della stessa casa, tratti dai romanzi di Salgari, è, dal punto di vista cinematografico, un lavoro mediocre.»

«Prodotto, diretto e recitato in modo amatoriale, questo melodramma è poco raccomandabile, anche come film di supporto. La pellicola, che è stata prodotta all'estero, offre una storia complicata e noiosa [...] Non c'è niente di discreto né nella malvagità né nell'eroismo, e gran parte di ciò che accade è così illogico che non si può fare a meno di ridacchiare. Un altro inconveniente è il fatto che il dialogo sembra essere doppiato, tranne quando a parlare è Lex Barker. La fotografia, di basso profilo, è scadente. [...]»

«[...] non solo non è un film, ma segna l'unico vero momento di caduta nel gusto e nell'onestà professionale di Venturini che licenzia un film di 75 minuti in cui compaiono lunghi brani di animali, di giungla, di esterni generici, di documentari folcloristici, tutti raccolti nei fondi di magazzino, e in cui vengono riproposte sia per l'introduzione riassuntiva della storia sia per alcuni flashback, intere sequenze di I misteri della Giungla Nera. L'opera finale è dunque un ammasso di materiali eterogenei ed in più duelli poveri, un balletto miserando, corse e inseguimenti per i corridoi e gli anfratti del tempio sotterraneo. [...] Una nota curiosa viene infine dalle risolte difficoltà nell'uso del Ferraniacolor, ricordando che alla proiezione dei rush di Vendetta dei Tughs, saltava fuori una bella foresta tutta blu poiché non si era usato il filtro arancione. Ma di fronte ai costi di nuove riprese Venturini suggerisce invece d'inserire in fase di doppiaggio la battuta "Che bella foresta blu", salvando qualche metro di girato.»

Note modifica

  1. ^ Fra gli artigli della tigre, in Stampa Sera, 20 agosto 1953, p. 2.
  2. ^ Piccole storie per un Grande Problema. Dai Tughs ai Pushers, su lavocedelserchio.it, 1º settembre 2012. URL consultato il 24 aprile 2023.
  3. ^ Niente sangue, Tremal-Naik, in Novella, n. 2, 10 gennaio 1954, p. 27.
  4. ^ a b c d e Davide Larocca, La vendetta dei Tughs, su torinocittadelcinema.it. URL consultato il 24 aprile 2023.
  5. ^ "Mystery of the Black Jungle" with Lex Barker, in Harrison's Reports, 3 dicembre 1955, p. 194.

Collegamenti esterni modifica

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