Lanzo d'Intelvi

sede del comune italiano di Alta Valle Intelvi

Lanzo d'Intelvi (Laanz in dialetto comasco[4][5], AFI: /ˈla:nts/) è una località prealpina italiana di 1 452 abitanti, sede del comune di Alta Valle Intelvi in provincia di Como, nel quale è stata incorporata nel 2017 e di cui costituisce un municipio[6].

Lanzo d'Intelvi
municipio e sede comunale di Alta Valle Intelvi
Lanzo d'Intelvi – Veduta
Lanzo d'Intelvi – Veduta
il paese d'inverno e la pista da sci
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Comune Alta Valle Intelvi
Territorio
Coordinate45°59′N 9°02′E / 45.983333°N 9.033333°E45.983333; 9.033333 (Lanzo d'Intelvi)
Altitudine907 m s.l.m.
Superficie10,04 km²
Abitanti1 452[1] (31-12-2010)
Densità144,62 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale22024
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleE444
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 358 GG[3]
Nome abitantiLanzesi
PatronoSan Siro
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lanzo d'Intelvi
Lanzo d'Intelvi

Fino al 31 dicembre 2016 ha costituito un comune autonomo. Fu considerata località di pregio dalle famiglie aristocratiche milanesi ed ebree dall'inizio del 900 fino ai primi anni 70, anche grazie al collegamento diretto con la città di Lugano che avveniva tramite una funicolare, oggi dismessa ma in procinto di essere riattivata, che portava sulle sponde del Lago di Lugano e mediante battello fino al lungolago della città di Lugano.

Storia modifica

Il ritrovamento, sul Monte Caslè, di resti di una costruzione e di numerosi massi dotati di coppelle testimonia la presenza umana fin dalla preistoria[7].[8] Altre coppelle si trovano su un erratico di grandi dimensioni, detto Sasso di Verceia[9] (o Vercea), localizzato al Pian delle Noci.[7][10]

All'età romana risalgono invece due massi avelli riportati alla luce presso la chiesa parrocchiale di Scaria, dal 1929 frazione di Lanzo.[7]

Durante il Medioevo, Scaria e Lanzo fecero dapprima parte del feudo di Campione, retto dagli abati del monastero milanese di Sant'Ambrogio[7]. Successivamente, al tempo del Ducato di Milano, i due centri furono inseriti nel feudo della Valle Intelvi, seguendone le sorti fino al XVIII secolo.[7]

Giuseppe Mazzini vi si recò svariate volte per coordinare la cacciata degli Austriaci insieme ad Andrea Brenta.

Dall'inizio del 900 al 1970, Lanzo fu meta delle famiglie aristocratiche milanesi che amavano soggiornare nelle sue valli dove fecero costruire le loro maestose ville liberty ad oggi ancora presenti.

 
Il panorama su Lugano dalla Terrazza del Belvedere Italiano di Lanzo d'Intelvi sul Monte Sighignola

A partire dal 1º gennaio 2017, insieme agli ex comuni di Pellio Intelvi e Ramponio Verna, si è fuso a seguito di un referendum popolare tenutosi il 20 novembre 2016, nel nuovo comune di Alta Valle Intelvi.

Simboli modifica

 
Vecchio stemma

Lo stemma del comune era stato concesso con regio decreto del 24 agosto 1928[11] e si blasonava:

«partito d'argento e di rosso, al ferro d'alabarda al naturale, attraversante sulla partizione.»

Il ferro d'alabarda, simile ad una punta di lancia, era un'arma parlante che richiamava il nome del Comune.[12]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Santuario della Madonna di Loreto modifica

Dopo le pestilenze preservate dalla Madonna Nera (1469) il papa Paolo II promosse la costruzione di santuari lauretani. Fu così che anche a Lanzo, nella seconda metà del Cinquecento, si costruì una cappella lauretana. Ampliata nel 1673 ad opera dell'architetto Pietro Spazzi[13] (o Spazi) di Laino e decorata, nel portico, da affreschi della scuola di Carlo Innocenzo Carloni,[13] la chiesa fu consacrata nel 1678. Alla fine del XVII secolo risale l'odierna facciata, al centro della quale trova tuttavia posto una statua mariana di due secoli più recente. Ulteriori interventi di ampliamento si registrarono negli anni 1874 e 1904. Restaurata tra il 1925 e il 1931, la chiesa fu elevata a Santuario il 23 agosto del 1942, con decreto del vescovo di Como Monsignor Alessandro Macchi. Il Santuario della Madonna di Loreto[14] ripropone la santa casa della Madonna e fu eletto luogo di ritrovo per i lanzesi emigrati.

Internamente, spicca un seicentesco paliotto in scagliola, attribuito al cosiddetto "Maestro di Sant'Agata", opera al cui interno trova posto una raffigurazione della Madonna di Loreto. Lo stesso soggetto sacro è rappresentato dalla statua che si trova alle spalle della mensa eucaristica, all'interno di una cornice in legno dorato.ospita una statua particolarmente venerata dalla popolazione locale,

 
Chiesa di San Siro

Chiesa di San Siro modifica

D'interesse è anche la chiesa di San Siro, di origine romanica[7]. Iniziata nel 1476 fu completata nel corso del XVI secolo[15] e rimaneggiata nel XIX[7][16]. Al suo interno, affreschi del primo Cinquecento,[17][18] di scuola lombarda, raffiguranti i primi quattro Dottori della Chiesa[18], l'Ultima cena, gli Evangelisti e i santi Lorenzo e Stefano. La chiesa ospita inoltre alcuni quadri del XVIII secolo e un altare curato da Carlo Antonio Carlone[16].

Architetture di Scaria modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Scaria.

A valle dell'abitato di Lanzo, artisticamente rilevanti sono anche le architetture religiose di Scaria, che ospita anche il Museo diocesano d'arte sacra.[19]

Architetture civili modifica

Le innumerevoli dimore liberty sono testimonianza di una Lanzo d'Intelvi frequentata dall'alta borghesia milanese.

 
Villa Turconi

Villa Turconi modifica

Lanzo d'Intelvi ospita Villa Turconi[20][21]. La Villa fu realizzata in stile neomedievale tra il 1918 ed il 1923 su disegno del pittore Alberto Ferrero, con la collaborazione dell'architetto Aristide Conti, su committenza del direttore della Banca Popolare Italiana di Milano, Leonardo Turconi.
L'edificio ha l'aspetto di un maniero neomedievale e presenta particolari decorativi di notevole interesse, fra i quali le parti scultoree ed i ferri battuti opera dello scultore Vittorio Novi, che curò particolarmente l'inserimento delle pietre policrome. Per la realizzazione dell'edificio vennero impiegate maestranze locali di Picapreda,[22] guidate dal Novi stesso. Il Turconi, ricco possidente e appassionato d'arte e di archeologia, utilizzò la villa come quadreria per la sua collezione di ben 93 dipinti d'autore.
Successivamente l'edificio passò in proprietà alla Fabbrica del Duomo di Milano, poi al Comune di Lanzo, e col scioglimento di questi al Comune di Alta Valle Intelvi, attuale proprietario del complesso che viene aperto al pubblico nel periodo estivo, da aprile ad ottobre, ed utilizzato per esibizioni temporanee.

Sorretta da colonne a pianta ottagonale, la dimora è decorata da una serie di simboli quali il serpente e la mela di Adamo ed Eva, il melograno, il cardo e la lumaca che tradizionalmente identifica i maestri campionesii[23]

Altre architetture civili modifica

A Lanzo si trovano inoltre Villa Cirla[24]e Villa Poletti[25], progettate da Giuseppe Sommaruga[17] i cui decori sontuosi in ferro battuto furono creati da Alessandro Mazzuccottelli; di rara bellezza Villa Reinach in stile veneziano[26][27], Villa Petacci sontuosa di decori in legno[28], Villa Astesani in stile Liberty Lombardo, Villa Candiani-Milla, Castel Suzette, Villa Flora, Villa Don Bosco (Ex colonia estiva Arca Fidelis) e Villa delle Rose, caratterizzata da ampie vetrate ed una torretta con vista su Lugano; oltre a rari esempi di architettura razionalista come Villa Luna, Villa Di Paola e Villa Mosner.

La presenza di innumerevoli ville d'epoca sono testimonianza di un passato di rilievo per l'alta borghesia milanese che aveva scelto Lanzo come località pregiata di villeggiatura.

Altro modifica

Fino agli anni settanta era in funzione la Funicolare di Lanzo d'Intelvi che la univa alla frazione Santa Margherita di Valsolda, fino a Lugano tramite traghetto.

Dalla chiesa di San Siro si snoda la strada che porta alla Sighignola e al cosiddetto Balcone d'Italia, un punto panoramico che offre un colpo d'occhio sul Lago di Lugano e sulle Alpi occidentali.

Attività

- La SAIL[29] (Società Anonima Industrie Lanzesi), fu fondata da Guglielmo Poletti e realizzava racchette da tennis ad inizio secolo, racchette utilizzate dalla Famiglia Reale dei Savoia, oggi vanto per collezionisti del settore. La fabbrica ancora esistente è ad oggi in stato di abbandono.

- La Fonte Paraviso, storica fonte termale di Lanzo d'Intelvi, è stata acquistata da una società cinese multinazionale sponsor ufficiale del Milan e rinominata Alps[30]

Curiosità

- In Viale Campione sorge la ex Villa Petacci[28], storica dimora dove fu spesso ospite Benito Mussolini, in un'epoca in cui Lanzo D'Intelvi era fra le località rinomate della Lombardia.

- L'attore Osvaldo Valenti fu residente a Lanzo D'Intelvi, dove con lui a capo, fu appositamente costituito, presso il confine elvetico, all'interno di un convalescenziario della Marina, un supporto logistico gestito dal battaglione Nuotatori Paracadutisti.

- Lanzo d'Intelvi compare nel gioco da tavolo "Il gioco del contrabbandiere"[31]realizzato da Dominoni Editore, essendo il paese in una zona dove il contrabbando era un'attività prolifica a causa della vicinanza con la Svizzera.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

 
Territorio dell'ex comune di Lanzo d'Intelvi nella provincia di Como

Il paese è da sempre meta di villeggiatura estiva ed invernale, ma negli ultimi anni sono aumentati i residenti fissi italiani e svizzeri, grazie all'invidiabile vicinanza con la città di Lugano (7 km in linea d'aria e 30 minuti in macchina) che ha reso il paese una comodo punto di appoggio per il lavoro frontaliere; comodità che sarà ancora implementata grazie alla riapertura prossima della funicolare. Abitanti censiti[32]

Sviluppo della popolazione
Anno 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 2012 2016
Residenti 1106 1047 1185 1290 1479 1496 1515 1494 1460 1459 1499 1457 1362 1304 1420 1452 1480
Fonte: ISTAT

Tradizioni e folclore modifica

Il territorio di Lanzo conserva anche antiche tradizioni. Fra queste la Festa della Madonna Nera, una statua copia di quella conservata nel Santuario della Madonna di Loreto. La statua viene esposta l'ultimo sabato di gennaio e la domenica viene portata in processione a spalle dagli alpini del gruppo di Lanzo. La festa con addobbi, ceri accesi, falò, l'incanto dei canestri regala lo spettacolo finale di giorni dedicati alla fede, alle tradizioni e ai ricordi.

Cultura modifica

  • Lanzo d'Intelvi, la vista su Lugano e la Valsolda e la chiesa dei Santi Nazaro e Celso di Scaria, sono mirabilmente descritti nella prima parte del romanzo Il Mistero del Poeta (1888) di Antonio Fogazzaro.
  • A Scaria è presente un Museo d'arte sacra[19].

Economia modifica

Turismo modifica

A Lanzo d'Intelvi è presente una dogana da cui si arriva velocemente in Svizzera passendo da un piccolo passo di montagna (la Strada Valmara) che facilità i collegamenti con la vicinissima Lugano e l'autostrada.

Lanzo ospita un piccolo comprensorio d'impianti di risalita per la pratica dello sci e dello snowboard.[33]

È attiva anche una pista per lo sci di fondo, cui si accede da Via Boffalora[34], gestita dalla locale Unione Sportiva Lanzo Intelvi (USLI).

È presente il "Trial Park", un posto creato per divertirsi con le moto da trial.

Sono presenti un campo da calcio e un bosco attrezzato per il tiro con l'arco oltre a vari itinerari boschivi ciclabili, realizzati per il gite in Mountain bike.

Infrastrutture e trasporti modifica

Dal 1907 al 1977 è stata attiva una funicolare che univa Lanzo D'Intelvi al comune di Santa Margherita di Valsolda, poi fino a Lugano tramite traghetto; nell'attuale Piazza D'Amore di Lanzo D'Intelvi sorge la stazione della funicolare, ad oggi dismessa, ma in procinto di essere riattivata.

Sul Monte Sighignola, su suolo svizzero accessibile solo dal versante italiano, sono presenti i ruderi di un collegamento funiviario[35] con Campione d'Italia che non fu mai ultimato.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 343, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
  6. ^ Statuto comunale di Alta Valle Intelvi, su comune.altavalleintelvi.co.it.
  7. ^ a b c d e f g Borghese, pp. 255-256.
  8. ^ Bartolini, pp. 197-199.
  9. ^ Bartolini, p. 205.
  10. ^ I massi coppellati - www.valleintelviturismo.it - Il Portale del Turismo della Valle, su www.valleintelviturismo.it. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  11. ^ Lanzo Intelvi ora Lanzo d'Intelvi, decreto 1928-08-24 RD, concessione di stemma, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  12. ^ Lanzo d'Intelvi, su Stemmi dei Comuni della Provincia di Como. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  13. ^ a b TCI, p. 321.
  14. ^ Santuario della Madonna di Loreto, Via Alessandro Volta - Lanzo d'Intelvi (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 21 marzo 2020.
  15. ^ Chiesa di S. Siro - complesso, Via Valvassori Peroni - Lanzo d'Intelvi (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 21 marzo 2020.
  16. ^ a b TCI, p. 320.
  17. ^ a b Touring club italiano, Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna, Touring Editore, 2003, p. 77, ISBN 978-88-365-2919-3. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  18. ^ a b Zastrow, p. 21.
  19. ^ a b admin, Home, su Museo di Scaria. URL consultato il 21 marzo 2020.
  20. ^ Villa Turconi, Via Martino Novi, 18 - Lanzo d'Intelvi (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 settembre 2017.
  21. ^ Villa Turconi, Via Martino Novi, 18 - Lanzo d'Intelvi (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 21 marzo 2020.
  22. ^ Bartolini, p. 141.
  23. ^ Bartolini, pp. 140-141.
  24. ^ Villa Cirla - complesso, Via Guglielmo Poletti, 11 - Lanzo d'Intelvi (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 21 marzo 2020.
  25. ^ Villa Poletti - complesso, Via Guglielmo Poletti, 10,12 (P) - Lanzo d'Intelvi (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 21 marzo 2020.
  26. ^ Villa Reinach, su isc-como.org.
  27. ^ Villa Reinach, su loquis.com.
  28. ^ a b Villa Petacci, Viale Campione, su laprovinciadicomo.it.
  29. ^ SAIL, su supertennis.tv.
  30. ^ Acqua Alps, su alpsitalia.it.
  31. ^ montagna.tv, https://www.montagna.tv/192499/il-gioco-del-contrabbandiere-un-gioco-di-strategia-sulle-orme-della-storia/.
  32. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  33. ^ Cinquanta centimetri sulle piste Si scia in Val d’Intelvi e sul San Primo, su laprovinciadicomo.it. URL consultato il 23 maggio 2020.
  34. ^ (IT) Pista di Fondo Lanzo Intelvi, su Pista di Fondo Lanzo Intelvi. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  35. ^ funivia, su arogno.ch. URL consultato il 21 marzo 2020.

Bibliografia modifica

  • Annalisa Borghese, Lanzo d'Intelvi, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 255-256.
  • Oleg Zastrow, Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
  • Franco Bartolini, I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016 [2006].

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

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