Lesina (Croazia)

comune croato

Lèsina[1][2][3][4] (in croato Hvar) è una cittadina della Croazia di 4.138 abitanti, capoluogo dell'omonima isola.

Lesina
comune
(HR) Hvar
Lesina – Stemma
Lesina – Bandiera
Lesina – Veduta
Lesina – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Croazia Croazia
Regione Spalatino-dalmata
Amministrazione
SindacoRikardo Novak ([Lista Civica]) dal 30 maggio 2021
Territorio
Coordinate43°10′N 16°26′E / 43.166667°N 16.433333°E43.166667; 16.433333 (Lesina)
Altitudinem s.l.m.
Superficie75,50 km²
Abitanti4 251 (2011)
Densità56,3 ab./km²
Altre informazioni
Linguecroato
Cod. postale21450
Prefisso021
Fuso orarioUTC+1
TargaST
Nome abitantilesignani
Patronosanto Stefano I, papa
Giorno festivo2 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Lesina
Lesina
Sito istituzionale

Storia modifica

La colonia greca modifica

Forse la città moderna occupa il luogo dell'antica colonia paria di Pharos (in greco antico Φάρος). Per altri[5], invece, Pharos si trovava al posto dell'attuale Cittavecchia, sempre nella medesima isola.

Secono altri ancora, infine, al posto dell'attuale città di Lesina sorgeva la colonia greca di Dimos, per quanto quest'idea sia pochissimo documentata dalle testimonianze[6].

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

  • La cattedrale, del XVI-XVII secolo, è dedicata a santo Stefano, patrono della città. Il frontone richiama quello trilobato della cattedrale di Sebenico mentre il caratteristico campanile è del XVI secolo. All'interno Madonna e santi di Palma il Giovane;
  • Chiesa di San Marco, costruita verso la metà del XVI secolo ed oggi adibita a museo;
  • Monastero francescano, costruito tra il 1465 ed il 1471, presenta nella lunetta del portale un rilievo di Niccolò Fiorentino e all'interno opere di Francesco da Santacroce, Leandro Bassano e Nicola Grassi. Del complesso monastico fa parte anche il chiostro rinascimentale della fine del XV secolo;
  • Loggia, ultimata nel 1479 e ristrutturata nel XVI secolo da Michele Sanmicheli;
  • Palazzo Ettoreo, del XV secolo in stile veneziano;
  • Arsenale, costruito tra il 1579 ed il 1661 probabilmente su progetto di Sanmicheli, fu rimaneggiato tra il XVI ed il XVII secolo;
  • Fortezza Spagnola, costruita nel XIII secolo e rifatta nella metà del XVI secolo;
  • Forte Napoleone, del 1811.

Merletto di Lesina modifica

Convento мonastero benedettino di San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate è famoso per il fatto che le suore tessono i merletti. I fili per il merletto sono realizzati con foglie di agave selvatica[7].

Il merletto è inclusa ell'elenco dei beni culturali immateriali dell'UNESCO.

Società modifica

Etnie e minoranze linguistiche modifica

Secondo il censimento del 2001 Lesina aveva 4138 abitanti[8].
La sua composizione etnica dichiarata era:

  • croati 92,53%
  • non dichiarati 1,96%
  • serbi 1,69%
  • bosniaci 0,94%
  • albanesi 0,51%
  • tedeschi 0,36%
  • sloveni 0,34%
  • ungheresi 0,22%
  • italiani 0,07%.

La presenza autoctona di italiani modifica

 
La piazza principale di Lesina

È presente una piccola comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italiane che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori che appartennero alla Repubblica di Venezia.

I primi censimenti austroungarici con rilevazione sul campo della lingua d'uso risalgono al 1880, ma solo a partire dal censimento del 1890 abbiamo un quadro d'insieme completo delle rilevazioni della lingua d'uso per l'intera Dalmazia. I censimenti precedenti si svolsero nel 1850 (più che un censimento una rilevazione statistica generale dell'Impero), nel 1857 e nel 1869.
Ecco i dati relativi a tutti i sei comuni dell'isola di Lesina e della città di Lesina senza le frazioni[9]:

Isola di Lesina

1869: Totale abitanti: 13.378*
1880: Totale abitanti: 15.040*
1890: Totale abitanti: 17.016 - Croati: 16.563 - Italiani: 354 - Tedeschi: 12 - Altre lingue: 1
1900: Totale abitanti: 18.091 - Croati: 17.770 - Italiani: 247 - Tedeschi: 10 - Altre lingue: 2
1910: Totale abitanti: 16.943 - Croati: 16.340 - Italiani: 494 - Tedeschi: 7 - Altre lingue: 20 - Stranieri: 82

Città di Lesina

1869: Totale abitanti: 1.930*
1880: Totale abitanti: 1.942*
1890: Totale abitanti: 2.013 - Croati: 1.832 - Italiani: 164 - Tedeschi: 1
1900: Totale abitanti: 2.138 - Croati: 2.045 - Italiani: 69 - Tedeschi: 8
1910: Totale abitanti: 2.054 - Croati: 1.792 - Italiani: 240 - Tedeschi: 5 - Altre lingue: 7 - Stranieri: 10
(l'asterisco * sta a significare che la lingua d'uso non venne rilevata o che i dati rilevati sono stati considerati poco attendibili dall'autore dello studio dal quale sono tratti)

 
Vista panoramica

I rilevatori dei censimenti - recandosi di casa in casa - registravano soprattutto la dichiarazione di lingua d'uso adottata entro le mura domestiche, mentre la lingua italiana (o per meglio dire il veneziano) era utilizzata pubblicamente in modo molto più esteso, seguendo in ciò una tradizione plurisecolare[10]. Nel corso del XIX secolo - periodo di sviluppo e di contrasto delle diverse coscienze nazionali in Dalmazia - l'ampio uso dell'italiano a Lesina città fece ritenere ad alcuni studiosi - dall'Ascoli al Dainelli - che fino a prima dell'inizio della Grande Guerra, gli Italiani rappresentassero la maggioranza degli abitanti in questa località[11], dando luogo ad aspre polemiche e critiche dei dati risultanti dai censimenti e mantenendo viva in Italia l'idea irredentistica dell'italianità della Dalmazia. Le truppe italiane sbarcate a Lesina il 13 novembre 1918 rimasero pertanto stupite notando - accanto a pochi tricolori italiani - un considerevole numero di bandiere jugoslave, a testimonianza dei sentimenti nazionali di gran parte della popolazione dell'isola[12].
La successiva assegnazione dell'isola al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (poi Regno di Jugoslavia) provocò l'emigrazione della maggior parte degli abitanti italiani di Lesina verso Zara, unica città dalmata che fu assegnata all'Italia dal Trattato di Rapallo.[senza fonte] Gli italiani rimasti vennero considerati con sospetto: il Trattato di Rapallo stesso previde la possibilità di acquisire la cittadinanza italiana pur mantenendo la propria residenza nel nuovo Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, ma questa scelta venne considerata alla stregua di un tradimento da parte degli jugoslavi: in quegli anni sono ricordati parecchi esempi di vessazioni contro gli italiani della Dalmazia, con vari episodi di recrudescenza in corrispondenza con le crisi nei rapporti internazionali fra i due stati.[senza fonte] Comunque sia, a Lesina continuò ad operare una scuola elementare italiana, gestita prima dalla Lega Nazionale e poi - dopo la chiusura del sodalizio ad opera del regime fascista - direttamente dallo stato italiano.[senza fonte]Il clima già particolarmente teso esplose in episodi anche estremamente violenti, a seguito dell'aggressione militare della Jugoslavia da parte delle forze dell'Asse, nel corso della seconda guerra mondiale.[senza fonte] L'isola di Lesina non venne annessa all'Italia nel Governatorato della Dalmazia, bensì allo Stato Indipendente di Croazia di Ante Pavelić. Di fatto però rimase sempre sotto il controllo militare delle truppe italiane.
Gli eccidi perpetrati dai partigiani di Tito in molte zone dell'Istria e della Dalmazia e il conseguente clima di terrore comportarono la fuga della quasi totalità degli abitanti di lingua italiana ancora residenti.[senza fonte]

Lingue e dialetti modifica

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[13]
0,54% madrelingua bosniaca
0,33% madrelingua tedesca
97,08% madrelingua croata
0,14% madrelingua italiana
0,21% madrelingua slovena
0,21% madrelingua albanese
0,45% madrelingua serba

Geografia antropica modifica

Località modifica

Il comune di Lesina è diviso in 7 insediamenti (naselja) di seguito elencate. Tra parentesi il nome in lingua italiana.

  • Brusje (Brusie[14][15]);
  • Hvar (Lesina[4][15]);
  • Malo Grablje (Grabia Piccolo[16] o Grabie Piccolo[15]);
  • Milna (Milna di Lésina o Valdimaistro);
  • Velo Grablje (Grabia Grande[16] o Grabie Grande[15]);
  • Sveta Nedjelja (Santa Domenica[4][17]);
  • Zaraće (Zarachie[15]).

Clima modifica

Lesina[18] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 11,912,614,718,222,826,729,529,225,921,516,813,812,818,628,521,420,3
T. min. media (°C) 5,86,17,410,114,118,020,320,217,413,910,37,66,510,519,513,912,6
Precipitazioni (mm) 8667636047403140627610198251170111239771

Amministrazione modifica

Gemellaggi modifica

Note modifica

  1. ^ Andrea Bonifacio, Istria e Dalmazia, Terra Ferma, Crocetta del Montello (TV), 2013, pp. 198-203.
  2. ^ Touring Club Italiano, Istria, Quarnaro, Dalmazia. Escursioni, sport, divertimenti, enogastronomia, arte e cultura, Touring Editore, Milano 2004, pp. 165 e segg., ISBN 9788836530441.
  3. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 1300-1318.
  4. ^ a b c LESINA (Hvar), St. Domenica (Sv. Nedilja) nella mappa zoomabile di: "Lesina" (1908) - K.u.K. Militärgeographisches Institut - 1:75 000 - ZONE 33 - KOL XV" Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.
  5. ^ Lorenzo Braccesi, Grecità Adriatica: un capitolo della colonizzazione greca in Occidente, Pàtron, 1977; (pagina 336)
  6. ^ Poche fonti (basate su: Novak, Strena Buliciana, Spalato-Zagabria 1924 - pagina 665 e seguenti) citano questa colonia, perché la sua esistenza è basata solo su un'abbreviazione presente in una moneta, di interpretazione dubbia. Tra le fonti che ne sostengono l'esistenza: Croazia. Zagabria e le città d'arte. Istria, Dalmazia e le isole. I grandi parchi nazionali, del Touring Club Italiano (capitolo L'isola di Lesina). Tra le fonti che la negano: Lorenzo Braccesi, Grecità Adriatica: un capitolo della colonizzazione greca in Occidente, Pàtron, 1977; (pagina 336, nota 72).
  7. ^ Merletto di Lesina
  8. ^ Državni zavod za statistiku Stanovništvo prema narodnosti, po gradovima/općinama, popis 2001.
  9. ^ G. Perselli, I Censimenti della popolazione dell'Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936, Unione Italiana di Fiume - Università Popolare di Trieste - Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, Trieste-Rovigno 1993, p. 460.
  10. ^ Francesco Bruni, Storia della lingua italiana. 4. Prima dell'Italia unita: la proiezione mediterranea di Venezia, su italica.rai.it. URL consultato il 29 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2008).
  11. ^ Bruno Bontempo, Lesina, riscoperta dell'italiano [collegamento interrotto], in Panorama (EDIT), 15 novembre 2007. URL consultato il 29 luglio 2008.
  12. ^ S. Salza (a cura di), La marina italiana nella Grande Guerra, Volume VIII, La Vittoria Mutilata in Adriatico, Ufficio Storico della Marina, Vallecchi, Firenze 1942, pp. 783 e ss.
  13. ^ Censimento Croazia 2011
  14. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1318.
  15. ^ a b c d e indicazioni bilingui Lesina/Hvar, Brusie/Brušje e in nota 1.2 Grabie Grande/Grabje Veliko, Grabie Piccolo/Grabje Malo e in nota 1.3 Zarachie/Zaraće nel comune di Lesina, Hvar in: Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Bearbeit auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31. Dezember 1900. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. XIV. Dalmatien. Wien 1908[collegamento interrotto]
  16. ^ a b Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1317.
  17. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1345.
  18. ^ https://it.climate-data.org/location/716932/

Bibliografia modifica

  • Croazia, Milano, Touring Club Italiano, 2017.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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