Leucanthemum

genere di pianta della famiglia Asteraceae

Leucanthemum Miller (1754) è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteracee, dall'aspetto di piccole erbacee perenni dalla tipica infiorescenza a margherita, con capolini con fiori tubulosi gialli e ligulati bianchi.

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Margherita
Leucanthemum vulgare
(Margherita comune)
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Anthemideae
Sottotribù Leucantheminae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Anthemideae
Genere Leucanthemum
Miller (1754)
Specie

Etimologia modifica

Il nome generico latino (Leucanthemum) deriva dal greco antico λευκάνθεμον?, leukánthemon, "fiore bianco", a sua volta da λευκός, leukós, "bianco" e ἄνθεμον, ánthemon, "fiore"[1] e fa ovviamente riferimento al colore dei fiori.[2]
Il nome scientifico di questo genere è stato proposto dal botanico scozzese Philip Miller (1691-1771) nel 1754 nella pubblicazione The Gardeners Dictionary (quarta edizione).[3]

Descrizione modifica

 
Il portamento
Leucanthemum ircutianum
Località: Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni", Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - giugno 2008

I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
Sono piante alte fino 100 cm (specie extraeuropee possono raggiungere i 200 cm[4]). La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap); ossia sono piante perennanti con gemme poste al livello del suolo con fusto allungato e poco foglioso. Raramente sono annuali.

Radici modifica

Le radici sono secondarie a partire dal rizoma (può essere strisciante).

Fusto modifica

  • Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma (di solito con apice arrossato).
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, ascendente. Può essere ramosa alla base, ma generalmente è presente un solo gambo (glabro o peloso).

Foglie modifica

 
La foglia caulina
Leucanthemum vulgare
Località: Villa Prima, Limana (BL), 350 m s.l.m. - giugno 2008
 
La rosetta basale
Leucanthemum vulgare
Località: Villa Prima, Limana (BL), 350 m s.l.m. - giugno 2008

Le foglie sono sia basali che caulinari a consistenza tenue o carnosa. Quelle basali sono picciolate, quella caulinari sono sessili e amplessicauli. Lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La forma è diversa a seconda della posizione delle foglie lungo il fusto (ma anche della specie); in tutti i casi sono profondamente dentate:

  • foglie cauline basali (compresa la rosetta basale): sono spatolate con una forma da rotondeggiante a obovata; la lamina è irregolarmente inciso-lobata (3-7 lobi); i lobi sono arrotondati o appuntiti;
  • foglie cauline medie e superiori: hanno una forma da oblanceolata, oblunga a ovata; la lamina è da pennato-lobata a pennatofida; i lobi sono sottili e irregolarmente distanziati.

Infiorescenza modifica

 
L'involucro
Leucanthemum vulgare
Località: Villa Prima, Limana (BL), 350 m s.l.m. - giugno 2008

Le infiorescenze sono formate da capolini terminali unici (o pochi). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro emisferico/campanulato composto da più squame (o brattee) disposte in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo piano-convesso e nudo (senza pagliette)[5] sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati (da 13 a 34; raramente 0) di colore bianco (tendente al rosato in fase di essiccazione), disposti normalmente in un unico rango e quelli interni tubulosi molto più numerosi (da 120 a 200) di colore giallo. Le squame sono relativamente numerose: 35-60; sono disposte su 3-4 serie; la forma è da ovata a lanceolata con margini membranosi, quasi scariosi e di colore porpora scuro. Diametro dell'involucro: 12–35 mm. Diametro totale del capolino: 3–8 cm.

Fiori modifica

I fiori sono simpetali, zigomorfi (quelli ligulati) e attinomorfi (quelli tubulosi); sono inoltre tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili (raramente bisessuali); mentre quelli del disco centrale (quelli tubulosi) sono bisessuali.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[6]
  • Calice: i sepali sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: i fiori periferici sono lanceolati a disposizione raggiante, ossia la corolla termina con una ligula a 5 denti. Quelli del disco centrale hanno delle corolle tubulari a 5 denti.
  • Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo. Le antere alla base sono ottuse.[7]
  • Gineceo: lo stilo è unico con uno stimma bifido giallo (sporgente dalla fioritura) con le estremità troncate e terminanti con un ciuffo di peli[7]; le linee stigmatiche sono disposte marginalmente[8]; l'ovario è infero e uniloculare formato da due carpelli concresciuti e contenente un solo ovulo.

Frutti modifica

I frutti sono degli acheni ovali, bislunghi, neri e rigati di bianco: ai lati sono presenti 10 coste contenenti cellule micillaginifere e canali resiniferi.[7] Gli acheni dei fiori del raggio esterno hanno un pappo rudimentale a forma di anello; ma in genere la sommità è nuda.

Biologia modifica

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Alcune specie possono riprodursi per via vegetativa (tramite la parte sotterranea del fusto – rizoma).
  • Dispersione: i semi/frutti cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat modifica

Le piante di questo genere sono distribuite in tutta Italia con una lieve prevalenza delle zone collinari e montane. Spesso gli habitat preferiti sono le aree in vicinanza delle abitazioni o zone disturbate dall'uomo (prati falciati, bordi delle strade, sentieri, ecc.). Fuori dall'Italia si trovano in Europa, Nord Africa e nelle regioni temperate dell'Asia. In altre aree buona parte delle specie quivi presenti sono state introdotte (America, Australia e Nuova Zelanda).
Della dozzina di specie spontanee della flora italiana 8 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[9].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
L. adustum 10 subalpino
montano
Ca – Ca/Si basico basso medio C3 F5 F7 G2 tutto l'arco alpino
(escl. SO TN BL UD)
L. coronopifolium subsp. ceratophylloides 3 alpino
subalpino
Ca basico basso medio C3 F5 IM SV CN
L. coronopifolium subsp. coronopifolium 3 alpino
subalpino
Ca/Si – Si neutro basso medio B5 C2 C3 D2 F5 I1 CN TO
L. heterophyllum 10 subalpino
montano
Ca basico medio medio F2 F3 F5 tutto l'arco alpino
(escl. TO)
L. pallens 12 montano
collinare
Ca basico basso arido F2 G3 I3 IM UD
L. platylepis 9 montano
collinare
Ca basico basso secco F2 PN UD
L. subglaucum 12 montano
collinare
Ca – Si neutro basso arido F7 G4 I3 SV
L. virgatum 11 montano
collinare
Ca neutro medio secco B6 F7 G4 I3 IM SV CN
L. vulgare 11 subalpino
montano
collinare
Ca – Si neutro medio medio B1 B2 F2 F3 tutto l'arco alpino
Legenda e note alla tabella.

Substrato con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni; 9 = comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche; 10 = comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite; 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri; 12 = comunità delle lande di arbusti nani e delle torbiere
Ambienti: B1 = campi, colture e incolti; B2 = ambienti ruderali, scarpate; B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua; B6 = tagli rasi forestali, schiarite, strade forestali; C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia; C3 = ghiaioni, morene e pietraie; D2 = bordi dei ruscelli; F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino; F3 = prati e pascoli mesofili e igrofili; F5 = praterie rase subalpine e alpine; F7 = margini erbacei dei boschi; G2 = praterie rase dal piano collinare a quello alpino; G3 = macchie bassa; G4 = arbusteti e margini dei boschi; I1 = boschi di conifere; I3 = querceti submediterranei

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza del genere (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). Mentre il genere è composto da 40-50 specie, una decina delle quali fanno parte della flora spontanea italiana. Recentemente le specie di questo genere sono state separate dal genere Chrysanthemum in quanto i “leucanthemum” non sono aromatici e le foglie sono prive di peli biancastri.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Leucanthemum.

Variabilità modifica

Alcune specie presentano una spiccata variabilità determinata soprattutto da alti numeri cromosomici (fenomeno della poliploidia). Questa rende difficile la tassonomia di questo genere che più volte è stato modificata nel corso del tempo. A questo riguardo i botanici creano dei raggruppamenti di specie all'interno dei quali le differenze tra i vari individui risultano meno marcate e talvolta indistinguibilmente sfumate. Nelle flora spontanea italiana si individuano due gruppi: Gruppo di Leucanthemum vulgare e Gruppo di Leucanthemum atratum (vedi paragrafo seguente).
A questi problemi di tipo tassonomico si aggiungono anche quelli sulle concordanze della nomenclatura delle varie specie. Alcune checklist si aggiornano in base alle ultime ricerche di tipo filogenetico, mentre altre checklist “prudentemente” rimangono ancora con i vecchi nominativi creando non poca confusione.

Specie spontanee italiane modifica

Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra)[7] (I nominativi sono aggiornati secondo le più recenti pubblicazione sulla flora spontanea italiana.[12])

  • Gruppo 1B: i capolini sono completi sia di fiori tubulosi che ligulati
  • Gruppo 2A: gli acheni dei fiori tubulosi alla sommità sono nudi;
Gruppo di Leucanthemum vulgare:
  • Leucanthemum tridactylites (Kern. & Huter) Huter, Porta e Rigo - Margherita digitata: sono piante con un solo capolino; le foglie sono carnose e a forma pennato-palmatifida (quelle basali); l'altezza della pianta varia da 1-3 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono le praterie pseudo-alpine e zone rocciose; la distribuzione è relativa al Lazio, Abruzzo e Molise fino ad una altezza compresa tra 1500 e 1700 m s.l.m..
  • Leucanthemum heterophyllum (Willd.) DC. - Margherita sudalpina: la base delle foglie cauline di mezzo è intera o a larghi denti, mentre le foglie inferiori (comprese quelle della rosetta basale) hanno una lamina ellittica ed apice acuto; l'altezza della pianta varia da 3-8 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita – Sud Europeo; l'habitat tipico sono i prati aridi; è presente al nord e al centro Italia fino ad una altezza compresa tra 1000 e 2200 m s.l.m..
  • Leucanthemum subglaucum De Larramb. - Margherita ottoploide: la pianta è pressoché glabra; la base delle foglie cauline di mezzo è intera o a larghi denti, mentre le foglie inferiori (comprese quelle della rosetta basale) hanno una lamina da oblanceolata a rotondeggiante con apice ottuso; quelle superiori sono grossolanamente inciso-dentate; le foglie sotto tutte glauscenti; l'altezza della pianta varia da 3-7 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i pendii aridi e le boscaglie; è un endemismo della Liguria fino ad una altezza compresa tra 400 e 1000 m s.l.m..
  • Leucanthemum adustum (W.D.J. Koch) Gremli - Margherita west-alpina: la base delle foglie cauline di mezzo è intera o a larghi denti, mentre le foglie inferiori (comprese quelle della rosetta basale) hanno una lamina da oblanceolata a rotondeggiante con apice ottuso; il colore delle foglie è verde e quelle lungo il fusto non sono amplessicauli; le squame dell'involucro hanno i margini scuri; l'altezza della pianta varia da 3-5 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita – Sud Europeo; l'habitat tipico sono i prati montani; si trova nelle Alpi e più a sud fino alle zone centrali degli Appennini fino ad una altezza compresa tra 600 e 2000 m s.l.m..
  • Leucanthemum pachyphyllum Marchi e Illuminati - Margherita del serpentino: sono piante alte (oltre 60 cm) con un solo capolino; la base delle foglie cauline di mezzo è intera o a larghi denti, mentre le foglie inferiori (comprese quelle della rosetta basale) hanno una lamina da oblanceolata a rotondeggiante con apice ottuso; il colore delle foglie è verde e quelle lungo il fusto sono amplessicauli; le squame dell'involucro hanno i margini pallidi; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita – Sud Europeo; l'habitat tipico sono i terreni serpentinosi; si trova in Liguria e Toscana fino ad una altezza di 1000 m s.l.m..
  • Leucanthemum pallens (Perreym.) DC. - Margherita pallida: sono piante non molto alte (4-8 dm) con più capolini; la base delle foglie cauline di mezzo è intera o a larghi denti, mentre le foglie inferiori (comprese quelle della rosetta basale) hanno una lamina da oblanceolata a rotondeggiante con apice ottuso; il colore delle foglie è verde e quelle lungo il fusto sono amplessicauli; le squame dell'involucro hanno i margini pallidi; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Euri-Mediterraneo; l'habitat tipico sono gli incolti e i pendii aridi; in Italia questa specie è distribuita soprattutto al centro (nelle Alpi risulta presente in Carnia) fino ad una altezza di 1500 m s.l.m..
  • Leucanthemum ircutianum Turcz. ex DC. (Leucanthemum vulgare in Pignatti) - Margherita tetraploide: la base delle foglie cauline di mezzo possiede dei denti più lunghi che larghi, il resto della lamina è seghettato (o crenato); la consistenza delle foglie è tenue; l'altezza della pianta varia da 2-8 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Euro-Siberiano; l'habitat tipico sono i prati falciati, i bordi delle vie, le macchie e le radure dei boschi; più o meno è presente su tutto il territorio italiano fino ad una altezza di 2000 m s.l.m.. Di questa specie in Italia sono presente tre sottospecie: subsp. asperulum (N.Teracc.) Vogt. & Greuter; subsp. leucolepis (Briq. & Cavill.) Vogt. & Greuter; subsp. ircutianum.
  • Leucanthemum laciniatum Huter, Porta e Rigo - Margherita del Pollino: la base delle foglie cauline di mezzo possiede dei denti più lunghi che larghi, mentre la forma in generale è da pennato-lobata a bipennatosetta con segmenti a loro volta dentellati; gli acheni sono lunghi 3-3,5 mm, quelli dei fiori del raggio hanno delle corone alte; l'altezza della pianta varia da 3-6 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono le ghiaie e le rupi rocciose; si trova solo al sud dell'Italia fino ad una altezza compresa tra 600 e 2000 m s.l.m..
  • Leucanthemum vulgare Lam. (Leucanthemum praecox in Pignatti) - Margherita diploide: la base delle foglie cauline di mezzo possiede dei denti più lunghi che larghi, mentre la forma in generale è da pennato-lobata a bipennatosetta con segmenti a loro volta dentellati; quelle inferiori sono profondamente incise; gli acheni sono più piccoli di 2 mm, quelli dei fiori del raggio hanno delle corono minime o sono assenti del tutto; l'altezza della pianta varia da 2-8 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Euro - Siberiano; l'habitat tipico sono i prati falciati, i bordi delle vie, le macchie e le radure dei boschi; più o meno è presente su tutto il territorio italiano fino ad una altezza di 2000 m s.l.m..
  • Gruppo 2B: gli acheni dei fiori tubulosi (almeno quelli più esterni) sono provvisti di pappo a corona;
Gruppo di Leucanthemum atratum:
  • Leucanthemum coronopifolium Vill. subsp. cornopifolium – Margherita montana: le foglie cauline sono da dentate a pennatipartite; i segmenti laterali non sono mai più lunghi della parte centrale indivisa della foglia (rachide); l'altezza della pianta varia da 2-4 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Subendemico; l'habitat tipico sono le rupi e i pendii sassosi; è presente nelle Alpi occidentali fino ad una altezza compresa tra 1600 e 2700 m s.l.m..
  • Leucanthemum coronopifolium Vill. subsp. ceratophylloides (All.) Vogt. & Greuter - Margherita laciniata: le foglie cauline sono pennatosette; i segmenti laterali sono più lunghi della parte centrale indivisa della foglia (rachide); la rachide delle foglie è larga 3 - 4 mm; l'altezza della pianta varia da 2,5-5 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Subendemico; l'habitat tipico sono i pendii sassosi; è presente nelle Alpi occidentali e in parte negli Appennini settentrionali fino ad una altezza compresa tra 1500 e 2400 m s.l.m..
  • Leucanthemum coronopifolium Vill. subsp. tenuifolium (Guss.) Vogt. & Greuter: le foglie cauline sono pennatosette; i segmenti laterali sono più lunghi della parte centrale indivisa della foglia (rachide); la rachide delle foglie è larga 1 - 2 mm; l'altezza della pianta varia da 3-6 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i prati sassosi e ghiaiosi; è presente negli Appennini centrali fino ad una altezza compresa tra 1500 e 2400 m s.l.m..
  • Leucanthemum platylepsis Borbàs - Margherita liburnica: la base delle foglie cauline di mezzo è intera o a larghi denti; le foglie in genere sono strette (non più larghe di 5 mm), mentre le foglie inferiori (comprese quelle della rosetta basale) hanno una lamina da oblanceolata a rotondeggiante con apice ottuso; il colore delle foglie è verde e quelle lungo il fusto non sono amplessicauli; le squame dell'involucro hanno i margini scuri; l'altezza della pianta varia da 2-4 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Illirica; l'habitat tipico sono i prati aridi; si trova nel Carso Triestino fino ad una altezza compresa tra 300 e 600 m s.l.m..

Sinonimi modifica

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Chrysanthemum subsect. leucanthemum (Mill.) DC. ex Kitam.
  • Kremeria Durieu
  • Phalacrodiscus Less.
  • Pontia Bubani
  • Rhodanthemum (Vogt) Wilcox BH et al.

Generi simili modifica

Molti sono i generi le cui specie sono simili al genere Leucanthemum con capolini a fiori del raggio bianchi e gialli quelli centrali (per le differenze si consiglia di consultare le relative voci dei generi): Bellis, Aster, Erigeron, Anthemis, Tripleurospermum, Matricaria, Tanacetum, Leucanthemella e Leucanthemopsis (questo elenco non è completo e si limita soprattutto ai generi montani).

Note modifica

  1. ^ Franco Montanari, Vocabolario della lingua greca, Torino, Loescher, 1995, p. 1180, ISBN 88-201-3800-X.
  2. ^ (EN) Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 5 maggio 2011.
  3. ^ (EN) Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 25 maggio 2011.
  4. ^ (EN) eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 27 maggio 2011.
  5. ^ Pignatti 1982, pag. 6.
  6. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  7. ^ a b c d Pignatti 1982, pag. 89.
  8. ^ Judd 2007, pag. 523.
  9. ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 504-512.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ Conti et al. 2005, pag. 120-121.

Bibliografia modifica

  • (EN) Jose L. Panero e Vicki A. Funk, Toward a phylogenetic subfamilial classification for the Compositae (Asteraceae), in Proceeding of the biological society of Washington, vol. 115, a, 2002, pp. 760-773.
  • (EN) Christoph Oberprieler, Sven Himmelreich, Mari Källersjö, Joan Vallès, Linda E. Watson e Robert Vog, Anthemideae 38 (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 631-666. URL consultato il 28 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2010).
  • (EN) Christoph Oberprieler, Sven Himmelreich e Robert Vog, A new subtribal classification of the tribe Anthemideae (Compositae) (PDF) [collegamento interrotto], in Willdenowia, n. 37, 2007.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, vol. 1, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 584-588.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia, vol. 3, Bologna, Edagricole, 1982, p. 89-96, ISBN 88-506-2449-2.
  • D. Aeschimann, K. Lauber, D. M. Moser e J.-P. Theurillat, Flora Alpina, vol. 2, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 504-512.
  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • E. Strasburger, Trattato di botanica per le università, a cura di Luca Bragazza, 2: Evoluzione, sistematica ed ecologia, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-345-2.
  • S. W. Judd et al, Botanica sistematica: un approccio filogenetico, a cura di Milena Rizzotto, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • (EN) F. Conti, G. Abbate, A. Alessandrini e C. Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 120-121, ISBN 88-7621-458-5.

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