Il Liber glossarum è un vastissimo compendio di conoscenza usato per successive compilazioni del Medioevo e rimane un'opera di consultazione usata anche dai moderni studiosi del Medioevo. È la prima enciclopedia latina le cui voci siano ordinate alfabeticamente. Viene considerato sia un'enciclopedia sia un glossario sia un dizionario. Le prime copie del Liber glossarum furono scritte nella grafia a-b di Corbie e in minuscola carolina e per questa ragione si ritiene che molto probabilmente l'opera abbia avuto origine al monastero di Corbie o in un monastero vicino nel periodo dell'abate Adelardo (780-814; 821-826).[1] Adelardo era cugino di Carlo Magno, e data l'immensa mole del progetto, è probabile che la redazione del Liber glossarum ricevesse sostegno dalle autorità carolinge, compreso lo stesso Carlo Magno.

Liber glossarum
AutoreMonaci di Corbie (?)
1ª ed. originaleIX secolo
GenereCompendio
Lingua originalelatino

Il Liber glossarum è la fonte principale di Papia, fu usato dagli umanisti italiani a Firenze e rimase un'opera di consultazione fino al XVII secolo.

Storia modifica

Il Liber glossarum si inquadra in uno sforzo di amplissima portata degli imperatori carolingi e soprattutto di Carlo Magno di riformare attraverso l'istruzione le istituzioni religiose e civili. Queste riforme erano accompagnate da un apprezzamento della conoscenza, ma erano anche animate dallo scopo di creare standard comuni per tutti i regni dei Franchi. Il "Rinascimento carolingio" si riferisce specificamente al "germogliare della vita intellettuale e culturale" durante l'VIII e il IX secolo nel territorio della Francia odierna.[2] Circa 7 000 manoscritti latini si sono conservati dal IX secolo, mentre ne restano soltanto 2 000 per tutto il periodo dal V all'VIII secolo. La produzione e la preservazione di tanti manoscritti è indicativa della fioritura culturale e intellettuale di questo periodo. Il Rinascimento carolingio si basò su centri di cultura e linee di sviluppo che erano state tracciate nell'Europa occidentale nei secoli precedenti. La dinastia carolingia sostenne questo risveglio intellettuale con le proprie risorse.

Organizzazione modifica

Ricorrendo al Liber glossarum, uno studioso medievale poteva rintracciare il significato di una singola parola e poteva trovarne numerosi sinonimi. Poteva anche studiare uno specifico argomento. La maggior parte delle copie del Liber glossarum furono scritte su centinaia di pagine, ognuna contenente 40 o più linee di testo. Ogni colonna conteneva singoli lemmi in ordine alfabetico e le loro rispettive definizioni.

Manoscritti noti modifica

Le copie note del Liber glossarum sono diffuse per lo più in Francia e in Germania. [3][4]

Una copia quasi completa del manoscritto si trova a Parigi. Un foglio manoscritto è conservato al Dartmouth College.[5]

Note modifica

  1. ^ Bernard Bischoff, Latin Paleography. Translated by Daibhi o Croinin and David Ganz. Cambridge, Cambridge University Press, 1990, p. 106
  2. ^ McKitterick, Rosamond. The Frankish Kingdoms Under the Carolingians, 751-987. London: Longman, 1983, pp. 140-168.
  3. ^ Huglo, Michel. “Les arts liberaux dans le ‘Liber Glossarum’” in Scriptorium, 2001. No. 1. Pg. 3-33.
  4. ^ Georg Goetz, Der Liber Glossarum. Leipzig, S. Hirzel, 1891.
  5. ^ Liber Glossarum. Foglio di glossario carolingio, circa 825

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàBNF (FRcb16213343c (data)