Lina Medina

la più giovane partoriente nella storia della medicina

Lina Marcela Medina Vásquez (Ticrapo, 23 settembre 1933) è nota nella letteratura medica per essere la più giovane umana conosciuta ad avere partorito un figlio vivo: il parto avvenne nel 1939 all'età di 5 anni, 7 mesi e 3 settimane, dimostrando al mondo che una gravidanza è possibile da quell’età.

Lina Medina nel 1939

Biografia modifica

La bambina aveva manifestato un'anomala dilatazione dell'addome, tanto da indurre i genitori (Tiburcio Medina e Victoria Loza) a farla visitare all'ospedale San Juan de Dios di Pisco, nel sospetto che potesse trattarsi di una formazione tumorale[1]. I medici scoprirono invece con stupore che la bambina era incinta di sette mesi. Prima di intervenire, il dottor Gerardo Lozada Murillo di Arequipa la condusse a Lima per avere conferma dello stato di gravidanza da altri specialisti. Un mese e mezzo più tardi (14 maggio 1939), con parto cesareo imposto dall'esilità del bacino, la bambina diede alla luce un maschio. L'operazione fu praticata dallo stesso Lozada e dal collega Alejandro Busalleu con l'assistenza dell'anestesista Rolando Colareta, che le somministrò “l'anestesia della regina”, una sostanza volatile che a contatto con l'ossigeno si dissolve sotto forma di schiuma[2], per sottolineare l'importanza di quello che stava per accadere.

Il caso fu illustrato nei dettagli dal dottor Edmundo Escomel alla rivista La Presse Médicale, che aggiunse particolari sulla comparsa del menarca a otto mesi di età (ma secondo altre fonti a due anni e mezzo)[3], e sullo sviluppo delle mammelle già a quattro anni. A cinque, la bambina presentava ampliamento del bacino e maturazione ossea avanzata.

Il neonato, di 2,7 kg[4], fu chiamato Gerardo Alejandro in onore dei dottori che si presero a cuore il caso, Lozada e Busalleu. La bambina non rivelò mai chi fosse il padre né le circostanze del concepimento: Escomel scrisse che ella "non poteva dare risposte precise", suggerendo così che non lo sapesse davvero. Ma la vicenda provocò intanto l'arresto del padre con l'accusa di violenza sessuale e incesto. L'uomo fu scagionato per insufficienza di prove.

Data l'impossibilità della Medina di mantenere il figlio, venne creata dal governo del Perù una commissione per la cura e la tutela del neonato[4].

Da adulta, Medina si impiegò come segretaria nella clinica di Lozada a Lima. Il chirurgo le fornì un'istruzione e l'aiutò ad assicurare a suo figlio la possibilità di frequentare le scuole superiori[5]. Il giovane era stato allevato nella convinzione che Lina fosse una sorella maggiore, anche se a dieci anni scoprì la verità.

Conosciuto Raúl Jurado, Medina lo sposò ed ebbe da lui un secondo figlio nel 1972. Gerardo, nonostante fosse cresciuto in salute, morì all'età di 40 anni (1979) per mielofibrosi. Con il marito, Medina è vissuta in un quartiere povero di Lima noto come Chicago Chico.

Per la grandissima eccezionalità e unicità del suo caso, a Medina è dedicata una statua conservata al Museo delle Cere di New York.

Documentazione e autenticità del caso modifica

Sono state pubblicate due fotografie che documentano il caso. La prima fu scattata intorno ai primi di aprile del 1939, quando la bambina era incinta di sette mesi e mezzo. Presa dal profilo sinistro, ritrae la bambina nuda in piedi, con le mani incrociate dietro la schiena, in modo da evidenziare su sfondo neutro l'estensione del ventre e le mammelle sviluppate[6]. È l'unica immagine della sua gravidanza, finora poco conosciuta fuori dall'ambiente medico. L'altra fotografia, molto più chiara, fu scattata un anno più tardi a Lima quando Gerardo aveva undici mesi.

Benché si sia sospettato il falso, il caso appare suffragato dalle fonti. Casi estremi di pubertà precoce, in bambini sotto i nove anni, sono eccezionali, ma non sconosciuti alla letteratura medica.

Note modifica

  1. ^ Un caso straordinario di maternità, in La Stampa, n. 49, 26 febbraio 1948, p. 3. URL consultato il 9 novembre 2020.
  2. ^ (ES) Martin Mucha, Lina Medina, una madre a los cinco años, in El Mundo, 11 feb. 2018. URL consultato il 12 settembre 2018.
  3. ^ (EN) Six decades later, world's youngest mother awaits aid, in The Telegraph, 27 agosto 2002. URL consultato il 23 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2007).
  4. ^ a b Madre a sei anni!, in Stampa Sera, n. 146, 21 giugno 1939, p. 3. URL consultato il 9 novembre 2020.
  5. ^ (EN) Little mother, in TIME, 16 dicembre 1957. URL consultato il 23 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2019).
  6. ^ (FR) Edmundo Escomel, La plus jeune mère du monde, in La Presse Medicale, 31 maggio 1939 (archiviato il 24 luglio 2019).

Collegamenti esterni modifica