Lozio

comune italiano

Lozio (Lós in dialetto camuno[5][6]) è un comune italiano di 349 abitanti[1], della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.

Lozio
comune
Lozio – Stemma
Lozio – Bandiera
Lozio – Veduta
Lozio – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoFrancesco Regazzoli (lista civica) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°59′11″N 10°15′43″E / 45.986389°N 10.261944°E45.986389; 10.261944 (Lozio)
Altitudine975 m s.l.m.
Superficie23,74 km²
Abitanti349[1] (30-9-2022)
Densità14,7 ab./km²
FrazioniLaveno, Sommaprada, Sucinva, Villa
Comuni confinantiCerveno, Malegno, Ossimo, Schilpario (BG)
Altre informazioni
Cod. postale25040
Prefisso0364
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017095
Cod. catastaleE706
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 604 GG[3]
Nome abitantiloziesi
Patronosanti Nazario e Celso (Laveno)
santi Pietro e Paolo (Villa)
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lozio
Lozio
Lozio – Mappa
Lozio – Mappa
Posizione del comune di Lozio nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

«Ascendendo poi una Valle detta la Val de Locio si trova esso Commun de Locio, qual contiene quattro terre, cioè: Villa, Sonciva, Summaprada, et Laveno.»

Si tratta di un comune sparso: non esiste una frazione definibile "capoluogo" e la sede comunale si trova a Laveno.

Lozio è meta turistica per migliaia di persone all'anno


Il territorio di Lozio confina con diversi comuni: a est quello di Cerveno, a nord Schilpario, ad ovest Ossimo, ed a sud Ossimo e Malegno.

Il territorio di Lozio in Val Camonica

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il comune di Lozio occupa l'intera Val di Lozio. Laveno, Sucinva, Sommaprada sono posti nella parte terminale della vallata, mentre Villa è posizionata in testa alla conca.

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.
 
Municipio di Lozio
 
Chiesa S Giovanni Battista a Sommaprada di Lozio
 
Sucinva di Lozio

È accertato che Vicus Lotii ebbe origine romana, in quanto sono state ritrovate monete in bronzo e rame con l'effigie di Tiberio e Costantino in zona. Inoltre la stessa toponomastica del posto contiene radici latine (Villa, Sunciva - sub civis, Sonvico - summus vicus..).[7]

Nel 1156 si riporta di una rissa tra gli abitanti di Lozio e Borno che, recandosi in processione a Cividate Camuno, si scontrarono all'altezza di Malegno.[8]

Il paese di Lozio possedeva un forno fusorio dove fondeva il ferro proveniente dalla Val di Scalve.[9]

Tra il 1371 ed il 1428, Bernabò Visconti, concede a Lozio di far parte della comunità di Val di Scalve, e solo di seguito entrerà nella Comunità di Valle Camonica.[9]

Tra il 1411 ed il 1428 sono i Federici i possessori del feudo, a seguito dell'eccidio di Lozio a spese dei Nobili.[10]

A partire dal 1500 inizia la decadenza della famiglia Nobili che vende grandi quantità dei propri latifondi alle comunità di Scalve, Ossimo e Lozio.

Nel XVI secolo esisteva una vicinia per ogni frazione, più una vicinia generale che si effettuava presso il "dos dei Consei" (dosso dei consigli). Tra i documenti dei registri della Vicinia si trova che vi sono numerose differenze linguistiche tra i dialetti camuni parlati nelle quattro frazioni di Lozio.[11]

Fino al 1754 i Nobili mantennero il diritto di caccia nel territorio del Lozio. Una vertenza con la vicinia fece perdere in quest'anno il loro diritto.[12]

Nel 1944-1945 agiva la squadra partigiana agli ordini di Giacomo Cappellini.[13]

Feudatari locali modifica

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Stemma Periodo
Nobili
 
? - 1410
Federici
 
1410 - 1428
Nobili
 
1428 - ?

Simboli modifica

«Troncato: nel primo d'argento; nel secondo di rosso, in guisa di muraglia merlata alla ghibellina, murata e aperta di nero; all'aquila al naturale, uscente dalla partizione, linguata di rosso, allumata d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Le chiese del territorio di Lozio sono:[14]

  • Villa
    • Chiesetta di Santa Cristina, ricostruita nel XVI secolo.
    • parrocchiale dei santi Pietro e Paolo, citata nel 1366 (Ecclesia s Pietri de Lozo), venne ristrutturata nel 1602. L'allungamento e 'innalzamento (abbassandone il pavimento) sono opere del XIX secolo. Affreschi della volta sono di Antonio Guadagnini.
  • Sucinva
    • Chiesa di San Antonio da Padova, del secolo XVII
  • Sommaprada
    • Chiesa di San Giovanni Battista, sul portale è incisa la data 1634
  • Laveno
    • Chiesa di santo Nazzaro e Celso, fu ricostruita nel XVII secolo.
    • Chiesa di Santa Maria Assunta, del secolo XVII

Architetture militari modifica

Società modifica

 
Villa di Lozio

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[15]

Tradizioni e folclore modifica

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di

  • Laveno è Laigna o Bèrgoi
  • Villa è Passèi
  • Sommaprada è Canò o Canòs
  • Sunciva è Quàdoi[senza fonte]

Vi era usanza un tempo, durante il carnevale di recitare nelle stalle "drammi" chiamate "giostre". Altre tradizioni locali erano:

  • Santa Lucia - 13 Dicembre: Le bambine e i bambini del paese pulivano le catene dei camini trascinandole per le strade del paese.
  • Befana - 6 Gennaio: I bambini e le bambine ricevevano piccoli doni (solitamente cibo come ad esempio carrube).
  • Falò degli sposi: al ritorno in paese di una coppia di novelli sposi era uso accendere un fuoco all'ingresso dell'abitato per accogliere la nuova famiglia.[senza fonte]

Esistono nel folklore della Val Camonica alcuni proverbi in dialetto camuno riguardanti Lozio:

  • Zó de vài, só de dòs, nó ssè mài a Lóh. Giù per le valli, su per i dossi, non s'arriva mai a Lozio[16]
  • 1º gennaio, Capodanno. I giovani si recavano per il paese con una bilancia a stadera per pesare chiunque incontrassero. Ai bambini veniva consegnata una manciata di sale.[17]

Geografia antropica modifica

Urbanistica modifica

Sebbene il paese di Lozio non esista, il comune è formato da quattro frazioni presenti nella Val di Lozio: Laveno, Sucinva, Sommaprada e Villa. Quest'ultima è la più densamente abitata, ed ivi si trova il famoso Castello.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 21 febbraio 2004 Giovan Battista Pizio lista civica Sindaco
21 febbraio 2004 14 giugno 2004 Paola Fico Commissario
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Claudia Fiorani lista civica Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Antonio Giorgi lista civica Sindaco
26 maggio 2014 in carica Francesco Regazzoli lista civica Sindaco

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 475.
  5. ^ Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 167.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 362, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Giacomo Goldaniga, Storia del castello di villa e l'eccidio dei Nobili di Lozio, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 1992, p. 35.
  8. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 1, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1980, p. 159.
  9. ^ a b Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 1, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1980, p. 160.
  10. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 1, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1980, p. 161.
  11. ^ Arnaldo Canossi, Lozio nella storia e nel folklore, Breno, Illustrazione camuna, 1927, p. 57.
  12. ^ Giacomo Goldaniga, Storia del castello di villa e l'eccidio dei Nobili di Lozio, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 1992, p. 79.
  13. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 1, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1980, p. 162.
  14. ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 45.
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ Andrea Morandini, Folklore di Valcamonica, Breno, Tipografia Camuna, 1988, p. 292.
  17. ^ Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 12-08-2008.

Bibliografia modifica

  • Arnaldo Canossi, Lozio nella storia e nel folklore, Breno, Illustrazione camuna, 1927.
  • Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 1, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1980.
  • Giacomo Goldaniga, Lozio, le contrade, la gente

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica