Mōri Okimoto[1] (毛利 興元?; 149221 settembre 1516) è stato un daimyō giapponese del periodo Sengoku, decimo capo del clan Mōri.

Mōri Okimoto

Biografia modifica

Okimoto era un figlio Mōri Hiromoto e fu inizialmente conosciuto come Kōchiyomaru. Divenne capo clan nel 1499, a soli 8 anni, e il suo genpuku (cerimonia di raggiungimento della maggiore età) avvenne nel 1507. Seguì Ōuchi Yoshioki a Kyoto, dove rimase per quattro anni. Okimoto ritornò nelle proprie terre quando gli Ōuchi e gli Amago si scontrarono nella provincia di Aki e Okimoto dovette anche affrontare la crescente ostilità del clan Takeda. Morì giovane, a 25 anni, e si ritiene che la sua morte, avvenuta nel settembre del 1516, sia dovuta ad abuso di alcool, forse per insufficienza epatica o a qualche altra malattia legata all'alcol[2].

Gli succedette il figlio Kōmatsumaru, ma essendo ancora un bimbo, venne accudito dal fratello minore di Okimoto, Mōri Motonari.

Note modifica

  1. ^ Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Mōri" è il cognome.
  2. ^ (EN) Mori Okimoto, su wiki.samurai-archives.com. URL consultato l'11 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2020).