Mafia albanese

organizzazione criminale albanese e kosovara di stampo mafioso

«Nei prossimi anni sentiremo parlare sempre di più di questa organizzazione e non solo in Italia. Ma anche nei Paesi Bassi, per esempio, e in Sud America, dove gli albanesi stanno conquistando ruoli operativi tra i produttori diretti»

Mafia albanese e crimine organizzato albanese sono i termini usati per designare varie organizzazioni criminali attive in Albania o comunque composte da persone di cittadinanza albanese. Il termine "mafia", tuttavia, è spesso usato in senso descrittivo e non implica un reale coordinamento delle attività criminali, né segue che queste siano regolate da un corpo governativo.

Le loro attività, nei Paesi dell'Unione europea e negli Stati Uniti d'America, sono principalmente il traffico di droga[2], sfruttamento della prostituzione e traffico di armi[2]. Si presume da generali statistiche che possiedono attualmente il 70% del traffico Europeo e il 27% del traffico Americano.

Storia modifica

La criminalità organizzata in Albania raggiunse una certa fama all'inizio degli anni novanta del XX secolo, quando il vecchio itinerario Turchia-Jugoslavia fu bloccato a causa dei conflitti etnici, turchi e bulgari vennero costretti a cambiare la rotta dei traffici verso l'Italia, usando l'Albania come ponte. Ben presto i gruppi albanesi, poiché avevano perso molto tempo, incominciarono a impostarsi sulle altre mafie balcaniche, conquistandone i punti cruciali e in un tempo breve ad avere tutto nelle loro mani, restando così con "le mani pulite" e quasi invisibili.

Dopo il 1997, con le varie riforme dell'Albania che mirava a una stabilità politica, il Paese divenne solo un ponte, nel quale però non poteva impostarsi, data la difficoltà di creare rapporti di superiorità e inferiorità, che scatenava sempre guerre violente. Per questo, il futuro della mafia albanese era in Europa, mentre in Albania la distribuzione di droga, prostituzione e altro rimasero al mercato libero, controllate minimamente dalla mafia.

Nel 2017 sembrerebbe essere diventata tra le prime trafficanti di cannabis in Europa[2].

Caratteristiche generali modifica

La struttura e il funzionamento di queste organizzazioni sono poco studiate, data la difficoltà nel riuscire a infiltrarsi. Secondo gli studi di Europol (Agenzia nata per combattere le criminalità organizzate e non presenti nel'Unione europea), la mafia albanese è simile alla 'ndrangheta calabrese con un insieme di famiglie legate dal sangue. I membri del gruppo sono normalmente di un numero inferiore alle 50 unità, della stessa città, quartiere o addirittura famiglia, poste allo stesso livello morale ed economico, dei quali si distingue solo un capo con poteri esclusivamente di guida. La mafia albanese attinge alcune norme morali dal famoso Kanun, il quale regola anche le vendette.

Codici e rituali modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Kanun.

La mafia albanese usa il termine "besa", che significa fiducia, ed è un nome per il "codice d'onore". Durante il reclutamento un membro che entra nella mafia albanese è tenuto a fare un giuramento. Il giuramento poi è considerato sacro perché è definito come "Besë". La "besa", storicamente, ha avuto una notevole importanza nella cultura albanese, in quanto contratto verbale di fedeltà e fiducia. Specialmente nel nord dell'Albania, quando qualcuno ti dà la propria Besë, esso significa che egli ti darà la propria vita e ti proteggerà a costo di essa.

Diffusione nel mondo modifica

Italia modifica

In Italia le organizzazioni criminali albanesi collaborano spesso con la camorra e la 'ndrangheta, con quest'ultima soprattutto per la gestione della prostituzione[3]. In una recente retata delle forze dell'ordine è risultato che la 'ndrangheta avrebbe dato il permesso agli albanesi di gestire la prostituzione in cambio di droga e armi.[4] Dal 2012 coopera anche con Cosa Nostra, in particolare nella zona di Catania, vendendo ad essa cannabis[2]. Già nel 2001 erano risultati contatti tra il clan Cappello di Catania e gli albanesi per affari di droga[5].

«… i criminali albanesi sono gli eredi naturali della ‘ndrangheta calabrese[6]»

Le organizzazioni criminali albanesi con la 'ndrangheta hanno rapporti basati sulla gestione della prostituzione e sul traffico di armi da come si evince dall'ANSA del 13 dicembre 2005 e dall'operazione Harem.

Con il beneplacito della mafia calabrese gli albanesi potevano agire in varie regioni d'Italia portando prostitute albanesi, moldave, ucraine e romene in cambio di droga e armi. Sono state arrestate nell'operazione 80 persone di cui la metà albanesi, le altre italiane legate alle 'ndrine dei paesi di Corigliano Calabro e di Cassano all'Ionio.[7]

In Lombardia commerciano anche in droga, durante l'operazione Crimine 3 sono stati scoperti in alleanza con il Locale di Erba, capeggiato da Pasquale Varca, e legato ai Nicoscia-Arena in un traffico di cocaina con i colombiani e dove i Pesce-Oppedisano che dovevano recuperarla al porto di Gioia Tauro se ne impossessarono mettendo nei guai il locale con gli stessi albanesi (i cui capi risiedono in Nord Europa) e i colombiani da cui era stata comprata[8].

Il 9 luglio 2015 si conclude l'operazione Overting, incominciata nel 2005 ha portato all'arresto di 44 persone tra cui persone legate ai Mancuso, in collaborazione con un gruppo criminale albanese di Fiano Romano per traffico internazionale di cocaina. La droga proveniva dal Cile, Venezuela e Colombia e grazie anche al broker 'ndranghetista Domenico Trimboli pentito dal 19 marzo 2015. L'incontro con i narcos per l'accordo sullo scambio avveniva invece in Spagna. In Calabria, a Spilinga c'era la raffineria per recuperare la cocaina liquida impregnata in partite di vestiti o allo stato solido in piastrelle per pavimenti. Gli albanesi almeno una volta hanno tenuto in ostaggio un vibonese come garanzia del traffico[9][10].

Nel febbraio 2015 la Polizia di Stato, su delega della Procura di Catania, ha portato a termine l'operazione Spartivento nei confronti di sedici persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti: secondo l'accusa, tre gruppi criminali, concorrenti tra loro e tutti collegati alla storica "famiglia" Santapaola-Ercolano di Cosa Nostra, avrebbero gestito il traffico di tonnellate di marijuana e hashish fatti arrivare dall'Albania su pescherecci siciliani o su natanti messi a disposizione dagli stessi albanesi per rifornire le piazze di spaccio di Librino, San Cristoforo e Picanello[11].

Sempre nel 2015, l'operazione Jonica Way, conclusa dalla Polizia di Stato, ha dimostrato che esponenti del clan Cappello di Catania avevano preso contatti con un cittadino albanese per l'acquisto di partite di marijuana e hashish[12].

A ottobre 2017 si conclude l'operazione Rosa dei Venti coordinata dalla Procura di Catania che porta all'arresto di 11 persone accusate di traffico internazionale di droga e di armi in essere tra una organizzazione albanese e clan catanesi per rifornire le piazze di spaccio di Catania, Ragusa e Siracusa. Un sodalizio cominciato almeno dal 2013[2]. L'inchiesta italiana ha portato l'opposizione ad accusare il Governo di Edi Rama di corruzione e di collusione con i narcotrafficanti, proteste che si sono concluse con le dimissioni dei ministri Saimir Tahiri e Fatmir Xhafaj, imparentati con esponenti dei clan coinvolti nell'indagine[13][14].

Il 30 novembre 2018 si conclude l'operazione Evelin nata nel 2016 da colpi di arma da fuoco contro il bar Evelin di San Salvo che porta all'arresto di 20 persone correlate alla criminalità albanese accusate a vario titolo di traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi, al sequestro di 12 chili di droga che operavano nell'area di Vasto in Abruzzo[15].

Dal 2018 come afferma Nicola Gratteri le organizzazioni criminali albanesi hanno fatto l'ingresso nel traffico internazionale di droga all'ingrosso a livello europeo e sono entrate in contatto con i narcotrafficanti sudamericani e agiscono in sinergia con le 'ndrine[16]. Anche Antonio Nicaso afferma che molto probabilmente potrebbero diventare in Italia il braccio armato delle cosche italiane[17].

il 15 settembre 2020 la Polizia di Stato in un'indagine coordinata dalla Procura di Firenze ha eseguito 31 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti cittadini albanesi. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, detenzione e spaccio di droga. Gli arresti hanno riguardato le città italiane di Firenze, Genova, Modena, Pisa e Lucca, oltre a una serie di paesi esteri tra cui Albania, Belgio, Emirati Arabi Uniti, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Romania, Ungheria e Ecuador. Uno dei capi dell'organizzazione è stato arrestato a Dubai, dove aveva 5 appartamenti e varie macchina di lusso, tra cui Rolls Royce e Lamborghini. L'inchiesta nazionale antidroga coordinata dalla procura fiorentina nasce da una rissa avvenuta nel 2015 a Firenze in piazza delle Medaglie d’oro tra albanesi noti per sfruttamento della prostituzione. È stato sgominato un gruppo criminale in grado di importare in Europa tonnellate di cocaina proveniente dal Sudamerica, usando le rotte navali commerciali aventi come porti di arrivo Anversa, Rotterdam e Brema. Durante le indagini sono stati inoltre sequestrati oltre 5,5 milioni di euro e quasi 4 tonnellate di cocaina. "A volte siamo portati a pensare che le organizzazioni criminali albanesi siano di secondo piano. L'operazione 'Los Blancos' dimostra invece che i criminali albanesi hanno grandi capacità, arrivando a trattare direttamente con i 'cartelli' di narcotrafficanti latinoamericani, intrattenendo con essi rapporti stabili", ha detto - a proposito dell'operazione - il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho. "Le indagini, inoltre, hanno permesso di accertare l'esistenza di una loro sovrastruttura criminale. E' un'operazione internazionale importantissima che ha portato all'evidenza il ruolo dei narcotrafficanti albanesi e ha dimostrato quanto forte sia la capacità delle organizzazioni criminali albanesi, che hanno instaurato stabili rapporti con i narcotrafficanti sudamericani".[18]

Il 24 maggio 2021 la Guardia di Finanza di Catania portò a termine l'operazione Cocorito, che portò all'arresto di 13 persone, indagate per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, e al sequestro di 365 kg di sostanze tra marijuana e cocaina destinate al mercato catanese: si trattava di un cartello della droga operante a Catania, costituito da due consorterie criminali composte da soggetti catanesi, colombiani e albanesi che si rifornivano di stupefacente direttamente in Colombia e in Albania[19][20].

Il 18 Gennaio 2022 i Carabinieri del comando provinciale di Roma hanno eseguito 27 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip su richiesta della Dda, di soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, cessione e detenzione ai fini di spaccio, estorsione, danneggiamento a seguito di incendio, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco. Le indagini sono cominciate nel 2017 in seguito all'omicidio di Cristian Di Lauro, che ha fatto finire nel mirino degli inquirenti il boss albanese Ermal Arapaj, rivale di Demce. Arapaj operava soprattutto nella zona dei Castelli romani tra estorsioni e traffico di droga, ma sconfinava anche in altre aree della capitale e sul litorale pontino. L'altra organizzazione criminale scoperta invece dagli inquirenti è quella che fa capo a Elvis Demce. In seguito alla perquisizione della sua casa al Prenestino, sono state trovate prove di un'alleanza con l'organizzazione guidata da Diabolik, ucciso in un agguato al parco degli Acquedotti il 7 agosto 2019.[21][22]

Il 15 febbraio 2022 la DIA ha partecipato ad una vasta operazione congiunta di polizia che ha coinvolto le autorità di Polizia e Giudiziarie di sette Paesi e che ha consentito di disarticolare un’organizzazione di tipo mafioso albanese operante nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti e riciclaggio. Complessivamente sono state eseguite 80 perquisizioni, 45 arresti, sequestrata droga, armi e beni per un valore di circa 2 milioni di euro. L’organizzazione criminale, come spiegato dagli investigatori, importava e gestiva il traffico all’ingrosso di cocaina proveniente dall’America Latina per mezzo di trasporti marittimi ed aerei destinati in Europa. Spagna ed altri paesi dell’Ue venivano poi utilizzati per complesse operazioni di riciclaggio dei proventi del narcotraffico per un valore stimato di svariati milioni di euro. II pericoloso gruppo criminale di tipo mafioso aveva costituito una serie di società a Maiorca, in Germania e Croazia per riciclare gli ingenti profitti illeciti, utilizzando prestanomi, dispositivi per comunicazioni criptate ed effettuando regolari viaggi per Dubai, Messico e la Colombia. Questa operazione congiunta è stata il risultato di una complessa indagine internazionale che ha coinvolto la Dia e le forze di polizia di Belgio, Spagna, Germania, Paesi Bassi, Croazia e Regno Unito, di concerto con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia ed ha visto impiegati oltre 600 agenti di polizia, compresi i reparti speciali, con il coordinamento di Eurojust ed Europol.[23]

Australia modifica

controllo dell'intero traffico di armi e droga

Dino Dibra (18 aprile 1975 - 14 ottobre 2000) era un sospetto assassino australiano di genitori albanesi e vittima delle uccisioni della gangland di Melbourne. La polizia crede che Dibra e un vecchio amico Rocco Arico fossero partner nella vendita e distribuzione di cocaina, estasi e anfetamine. Erano volti regolari nel nightclub Dome di Prahran, Melbourne, nonché in un nightclub Crown Casino. [2] La Task Force Purana ha dichiarato in numerose occasioni che Dibra era associato a diverse figure del mondo sotterraneo di Melbourne, tra cui Mark Moran, Jason Moran, Andrew Veniamin, Carl Williams e Nik Radev in tempi diversi e si ritiene che queste associazioni appartenessero a volume di approvvigionamento di droga.

Nel 1998, un buttafuori fu colpito con arma da fuoco fuori dal nightclub Dome a Prahran. Dibra era il principale sospettato nella sparatoria e si ritiene che la sparatoria sia seguita a una disputa relativa alla fornitura di droga.

Alcuni criminali albanesi-australiani di recente immigrazione sono in stretta collaborazione con gruppi di mafiosi greci e calabresi ('ndrangheta). -->

Belgio modifica

Gestiscono da 30 anni le attività illecite del quartiere di Molenbeek-Saint-Jean e controllano il Porto di Anversa.

Canada modifica

Il crimine albanese risiede nelle città orientali quali Toronto e Montréal. Sono coinvolti in attività da colletti bianchi, come frodi sanitarie e residenziali. Sono inoltre coinvolti in attività di confine tra gli Stati Uniti e il Canada che comprendono traffico di droga e riciclaggio di denaro.

Un rapporto della Canadian Security Intelligence Service nota che sebbene il crimine organizzato in Canada si sia spostato a una strutturazione più lasca e multietnica, il termine "mafia" è usato solo per identificare tre organizzazioni che hanno una struttura gerarchica e che sono culturalmente ed etnicamente omogenee: la mafia italiana, russa e albanese[24].

Francia modifica

Germania modifica

Messico modifica

Paesi Bassi modifica

Nei Paesi Bassi sono attivi nel controllo del porto di Rotterdam[25].

Regno Unito modifica

Negli ultimi anni nel Regno Unito le bande criminali albanesi autodefinitesi Hellbanianz hanno raggiunto un certo rilievo nell'ambito del traffico e dello spaccio di droga grazie a un prodotto di maggior qualità e basso costo e comprandolo direttamente in Sud America senza intermediari che ha finito per avvantaggiarli. I loro rivali alla fine hanno scelto di comprare il prodotto direttamente da loro piuttosto che fargli guerra. Sono presenti in tutte le principali città del Regno Unito eccetto a Liverpool dove le bande locali non sono scese a compromessi. Sembrerebbe, quindi, che abbiamo cominciato a stringere rapporti con elementi delle 'ndrine che hanno contatti nel porto di Anversa in Belgio e di Rotterdam nei Paesi Bassi a loro volta facenti capo alle famiglie della Locride e a dispetto di altre organizzazioni criminali straniere con cui gli 'ndranghetisti siglano accordi, fra di essi sembra si sia creata una alleanza più stretta e si considerano alla pari l'uno con l'altro.

L'alleanza sarebbe stata cercata fortemente dagli albanesi, proprio per poter mantenere il loro prodotto a un basso costo e poter accedere ai porti già controllati dalla 'ndrangheta[26]. A riprova di ciò l'operazione Pollino del 2018 e l'arresto a Londra nel 2017 di un trafficante albanese con documento d'identità italiano falso[26]. Alcune fonti inoltre riferirebbero che la gestione in ingresso dello stupefacente nei porti dell'Europa Centrale sarebbe stato dato in gestione dalla 'ndrangheta agli stessi albanesi in quanto molto bravi in questa attività come riferisce la ricercatrice Anna Sergi[26].

Spagna modifica

Blitz delle forze dell’ordine contro attività della ‘Ndrangheta in Spagna. Come comunicato dalla Guardia Civil spagnola, un’operazione eseguita in collaborazione con Carabinieri e Guardia di Finanza, ha colpito un nucleo attivo in particolare a Ibiza, oltre che un’organizzazione criminale albanese con attività correlate sull’isola. In tutto, sono state arrestate 32 persone, tra cui cittadini italiani, albanesi e ungheresi, sia a Ibiza sia in altre località spagnole. Il blitz è avvenuto nei giorni scorsi, tra il 13 e il 17 settembre, ma si è saputo solo oggi.

Il traffico di cocaina Secondo gli inquirenti, la principale attività del nucleo italiano smantellato era il narcotraffico, in particolare di cocaina. Il gruppo albanese forniva droga e armi a quello italiano, ha spiegato la Guardia Civil. Il blitz, denominato ‘Operazione Dragon Ball’, ha coinvolto 400 agenti spagnoli, che hanno ricevuto l’appoggio dell’italiana Dia (Direzione investigativa antimafia) e sono intervenuti a Ibiza e in altre zone della Spagna. Nell’operazione sono stati confiscati 18 chili di metanfetamine, 4,5 chili di cocaina, 870.000 pastiglie di ecstasy, due armi da fuoco, oltre 300.000 euro in contanti e 23 veicoli di alta gamma. 'Ndrangheta: maxi operazione antidroga a Ibiza, 32 arresti AMDuemila 20 Settembre 2022

La Guardia Civil spagnola ha smantellato due bande criminali, una di origine italiana, legata alla 'Ndrangheta, e una albanese, con base a Ibiza dedite al traffico di droga e al riciclaggio di denaro. Nel corso dell'operazione sono state arrestate 32 persone, tra cui cittadini italiani, albanesi e ungheresi, e sono state effettuate 42 perquisizioni, di cui 38 a Ibiza, una a Barcellona, due a Malaga e una a Tenerife, oltre alla localizzazione di nascondigli in aree boschive sull'isola delle Baleari, riporta il Diario di Ibiza. L'operazione, denominata 'Dragon Ball' è stata condotta in collaborazione con i carabinieri e la guardia di finanza e con il supporto della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) e del personale specializzato del progetto ISF4@ON per la lotta ai gruppi mafiosi. L'operazione si è svolta in due fasi consecutive, il 13 e il 17 settembre, con la partecipazione di circa 400 agenti della Guardia Civil a Ibiza, Malaga, Barcellona e Tenerife, con l'intervento di unità d'assalto, piloti di droni e attrezzature per l'individuazione di nascondigli. Durante l'operazione sono state sequestrate quantità significative di sostanze stupefacenti, armi da fuoco, ingenti somme di denaro contante e documenti che potrebbero essere collegati al riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali. L'operazione ha impedito l'immissione sul mercato di 94.500 dosi di mdma e cocaina per un valore di 4,1 milioni di euro e il fermo di beni mobili e immobili per un valore di circa 22 milioni di euro. La droga era destinata principalmente all'Italia e alla Spagna e proveniva direttamente dal Sud America.


Filmografia modifica

Note modifica

  1. ^ L'allarme di Gratteri: La 'Ndrangheta vuole il monopolio di tutte le droghe, in antimafiaduemila.com, 9 settembre 2019. URL consultato il 16 settembre 2019.
  2. ^ a b c d e COME I NARCOS ALBANESI SONO DIVENTATI TRA I PRIMI TRAFFICANTI DI CANNABIS D’EUROPA, su thevision.com. URL consultato il 25 dicembre 2017.
  3. ^ Nuova Cosenza Quotdiano Digitale - Ndrangheta alleata cin gli albanesi. 80 arresti tra Italia e Albania, su nuovacosenza.com. URL consultato l'8 maggio 2018.
  4. ^ Tele Cosenza, Castrovillari: Operazione Cerbero, arresti per sfruttamento della prostituzione, 9 febbraio 2010. URL consultato l'8 maggio 2018.
  5. ^ Traffico di droga albanese il giro passava dalla Puglia - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato l'11 settembre 2021.
  6. ^ L'unico quotidiano web di Roma
  7. ^ "'ndrangheta e criminali albanesi, centinaia ragazze in schiavitu'" del 13/12/2005 − archiviostampa.it, su archiviostampa.it. URL consultato l'8 maggio 2018.
  8. ^ Narcotraffico / Operazione "Crimine 3" Le pagine speciali del Quotidiano della Calabria, in Edicolapinuccio.it. URL consultato il 25 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).
  9. ^ Traffico di stupefacenti, maxi blitz contro i Mancuso, in Antimafia Duemila, 9 luglio 2015. URL consultato il 9 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2015).
  10. ^ Catanzaro, coca in vestiti e piastrelle: sgominato gruppo legato ai Mancuso, in il fatto quotidiano, 9 luglio 2015. URL consultato il 9 luglio 2015.
  11. ^ Traffico internazionale di droga e mafia, fermi a Catania, su Giornale di Sicilia. URL consultato l'11 settembre 2021.
  12. ^ Droga, dalla Calabria e dall'Albania verso Catania: 19 arresti, su Gazzetta del Sud. URL consultato l'11 settembre 2021.
  13. ^ Albania: proteste contro il premier e il ministro degli Interni | Sicurezza internazionale | LUISS, su Sicurezza internazionale, 27 maggio 2018. URL consultato l'11 settembre 2021 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2021).
  14. ^ Catania, chiuse le indagini per droga sul cugino dell'ex ministro degli Interni albanese, su la Repubblica, 18 dicembre 2017. URL consultato l'11 settembre 2021.
  15. ^ Operazione Evelin: sgominato traffico di droga dall'Albania: 20 arresti 57 indagati, 30 novembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  16. ^ Gratteri lancia l’allarme: «’Ndrangheta e mafia albanese insieme per dominare l’Europa», in lacnews24.it, 7 dicembre 2018. URL consultato il 7 dicembre 2018.
  17. ^ Camorra e 'Ndrangheta soci in affari. L'intervista ad Antonio Nicaso: dal suo libro è nata Bad Blood, in antimafiaduemila.com, 5 gennaio 2019. URL consultato il 7 gennaio 2019.
  18. ^ Firenze, blitz antidroga: smantellata organizzazione albanese, sequestrate 4 tonnellate di cocaina, su la Repubblica, 17 settembre 2020. URL consultato il 9 maggio 2023.
  19. ^ Smantellato cartello della droga tra Catania, Albania e Colombia - TGR Sicilia, su TGR. URL consultato il 25 settembre 2021.
  20. ^ Cartello della droga a Catania, blitz con 13 arresti: sequestrati 365 chili tra marijuana e cocaina, su Giornale di Sicilia. URL consultato il 25 settembre 2021.
  21. ^ Roma, 27 arresti in due gruppi di italo-albanesi per traffico di droga ed estorsione: un capo era "vicino" a Diabolik, su www.ilmessaggero.it, 18 gennaio 2022. URL consultato l'8 maggio 2023.
  22. ^ Mafia albanese, chiesti 187 anni di carcere per i boss in guerra a Roma per lo spaccio di droga, su Roma Fanpage. URL consultato l'8 maggio 2023.
  23. ^ Redazione, Narcotraffico, duro colpo alla mafia albanese: 45 arresti. Business della cocaina con Messico e Colombia, su l'Immediato, 16 febbraio 2022. URL consultato il 9 maggio 2023.
  24. ^ report on organized crime (PDF), su cisc.gc.ca, Criminal intelligence Service Canada. URL consultato il 22 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2013).
  25. ^ Da Dublino a Costanza le nuove capitali delle 'ndrine, in Repubblica.it.
  26. ^ a b c (EN) Kings of cocaine: how the Albanian mafia seized control of the UK drugs trade, in theguardian.com, 13 gennaio 2019. URL consultato il 21 gennaio 2019.
  27. ^ Locandina Albanian Gangster
  28. ^ The Brave (Motion Picture) - Original Movie Trailer - YouTube

Voci correlate modifica

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