Mahsati

poetessa persiana

Mahsati Ganjavi in persiano مهستی گنجوی‎ (Ganja, 1089 circa – dopo il 1159) è stata una poetessa persiana del XII secolo[1][2][3]. Mahsati (مهستی) è un composto di due parole persiane "Mah/Maah" (Luna) e "Sati" (signora, che è l'abbreviazione di sayyidati, o "mia signora" in arabo).[4] La parola appare nelle opere di Sana'i di Ghazna,[4] Nizami Ganjavi,[4] Farid al-Din 'Attar,[5] Gialal al-Din Rumi,[6] e Saʿdi[4] Come eminente poetessa, compose quartine (rubaʿi). Le sue quartine sono note per includere temi osceni.

La poetessa Mahsati in un francobollo dell'Azerbaigian del 2013

Biografia modifica

Secondo Farid al-Din 'Attar, Ilahi-Nama Mahsati lavorò come scriba sotto il sultano selgiuchide Ahmed Sanjar. Il suo presunto modo di vivere libero e i suoi versi sfacciati la bollarono come una Madame Sans-Gêne persiana.[7][8] Le sue presunte relazioni amorose sono raccontate nelle opere di Jauhari di Bukhara.

Il suo vero nome era Manija mentre Mahsati era semplicemente uno pseudonimo letterario.[9] Alcuni filologi moderni ritengono che fosse vissuta a Balkh, Merv, Nishapur e Herat, per poi tornare a Ganja in età adulta.[10]

Nessun dettaglio sulla sua vita è documentato tranne che era nata a Ganja ed era molto stimata alla corte del sultano Sanjar della dinastia selgiuchide. Si dice che avesse attirato l'attenzione e ottenuto il favore di Sanjar dal seguente verso, che improvvisò una sera quando il re, uscendo dalla sua sala delle udienze per montare a cavallo, scoprì che un'improvvisa nevicata aveva coperto il terreno:

(FA)

«شاها فلکت اسب سعادت زین کرد
وز جملهٔ خسروان تو را تحسین کرد
تا در حرکت، سمند زرین نعلت
بر گِل ننهد پای، زمین سیمین کرد»

(IT)

«Per te il cielo ha sellato il destriero della fortuna,
O, re, e ti ha scelto tra tutti quelli che guidano,
Ora sulla Terra stende un lenzuolo d'argento
Per proteggere dal fango i piedi del tuo destriero calzato d'oro»

È anche noto che Mahsati fu perseguitata per la sua coraggiosa poesia che condannava l'oscurantismo religioso, il fanatismo e i dogmi. Le sue uniche opere pervenute sono le quartine filosofiche e d'amore (rubaiyat), che glorificano la gioia di vivere e la pienezza dell'amore. La collezione più completa delle sue quartine si trova nel Nozhat al-Majales costituita da circa 60 quartine.

 
Centro Mahsati Ganjavi a Ganja

Commemorazioni modifica

Il compositore azero Ertogrul Javid ha dedicato a Mahsati una opera incompiuta, basata su una poesia scritta dal poeta azero Nigar Rafibeyli.

Una rappresentazione di Mahsati Ganjavi apparve sul palcoscenico azero nel 1942 nella commedia "Nizami", scritta da Mehti Huseyn.[11][12]

Per la prima volta, rubai e gazal scritti da Mahsati furono raccolti da varie fonti e pubblicati da Sahab Tahiri.[13]

La vita e l'opera di Mahsati Ganjavi furono analizzate da uno studioso tedesco, l'orientalista Fritz Meier ("Schöne Mahsati", 1963, Wiesbaden).[13]

In memoria di Mahsati Ganjavi nel 1982 è stato eretto un monumento a Ganja (scultore M. Rzayeva, architetto L. Rustamov).[14] C'è un museo a Ganja a lei dedicato nel caravanserraglio, parte dell'ensemble Sheikh Bahauddin.[15]

Il 17 maggio 2013 è stato celebrato il 900º anniversario di Mahsati[13][16] presso la sede dell'UNESCO a Parigi.[17][18] L'evento è stato organizzato dalla Missione Permanente dell'Azerbaigian presso l'UNESCO.[19]

Il 18 maggio 2013, nell'ambito della Giornata internazionale dei musei, si è tenuta una mostra dedicata a Mahsati nel Museo di storia dell'Azerbaigian.[20]

Note modifica

  1. ^ Encyclopædia Britannica Persian literature
  2. ^ Bruijn, J.T.P. de. "Mahsatī." Encyclopaedia of Islam, Second Edition. Edited by: P. Bearman, Th. Bianquis, C.E. Bosworth, E. van Donzel and W.P. Heinrichs. Brill, 2009. excerpt: "a Persian female poet whose historical personality is difficult to ascertain."
  3. ^ Edward Brown, A literary History of Persia in Four Volumes. Cambridge university Press 1969.
  4. ^ a b c d Dehkhoda dictionary, "Mahsati" Dal dizionario Dehkhoda: مهستی [ م َ س ِ / م َ هَِ ] (اِ مرکب ) مخفف ماه ستی (ستی مخفف عربی سَیِّدَتی ). ماه خانم . ماه بانو. || از نامهای ایرانی : داشت زالی به روستای تکاو / مهستی نام دختری و سه گاو. سنائی . ستی و مهستی را بر غزلها / شبی صد گنج بخشی در مثلها. نظامی . دختر اندر شکم پسر نشود / مهستی را که دل پسر خواهد. سعدی
  5. ^ Vedi Elahinameh di Attar
  6. ^ نی کدخدای ماهی نی شوهر مهستی
  7. ^ Proposals for the Celebrations of Anniversaries with which UNESCO Could be Associated in 2012-2013, and Appeals by Member States Concerning Their Proposals
  8. ^ Seyid Yəhya Bakuviyə həsr edilmiş tədbir keçirib
  9. ^ Mahsati Ganjavi (PDF), su anl.az.
  10. ^ (EN) Persian literature, su Encyclopedia Britannica. URL consultato il 29 maggio 2021.
  11. ^ Мехсети Гянджеви на азербайджанской сцене, su KASPIY.AZ. URL consultato il 29 maggio 2021.
  12. ^ Гусейн Мехти, Писатели Советского Азербайджана., Азербайджанское государственное издательство, 1959, pp. 114-212.
  13. ^ a b c Mehseti Genjevi (PDF), su clb.az.
  14. ^ Кировабад. Популярная художественная энциклопедия. Под ред. Полевого В. М., Издательство «Советская энциклопедия», 1986.
  15. ^ Ансамбль Шейха Бахауддина, Гянджа, su advantour.com. URL consultato il 29 maggio 2021.
  16. ^ Rubai's (PDF), su anl.az.
  17. ^ The 900th anniversary of Mahsati Ganjavi, su unesco.org.
  18. ^ 2013 | United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, su unesco.org. URL consultato il 29 maggio 2021.
  19. ^ Permanent mission of Azerbaijan to UNESCO, su unesco.org.
  20. ^ Exhibition dedicated to Mahsati Ganjavi, su azhistorymuseum.az. URL consultato il 9 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).

Bibliografia modifica

  • Jan Rypka, History of Iranian Literature. Reidel Publishing Company. 1968 OCLC 460598. ISBN 90-277-0143-1
  • Edward Brown, A Literary History of Persia. 4 vol. Cambridge university Press 1969, vol. 2, p. 344)
  • R. M. Chopra, Eminent Poetesses of Persia, Iran Society, Kolkata, 2010.
  • Mahsati Ganjavi’s quatrans

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN315532033 · ISNI (EN0000 0000 8438 7708 · CERL cnp01273332 · LCCN (ENn95087360 · GND (DE142467340 · BNF (FRcb15547699s (data) · J9U (ENHE987011296161205171 · WorldCat Identities (ENviaf-264967297
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