Marlengo

comune italiano

Marlengo (Marling in tedesco) è un comune italiano di 2 847 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, situato nel comprensorio del Burgraviato, tra la città di Merano e la Val Venosta.

Marlengo
comune
(IT) Marlengo
(DE) Marling
Marlengo – Stemma
Marlengo – Veduta
Marlengo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoFelix Lanpacher (SVP) dal 22-9-2020
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°39′20.28″N 11°08′25.92″E / 46.655632°N 11.140534°E46.655632; 11.140534 (Marlengo)
Altitudine363 m s.l.m.
Superficie12,86 km²
Abitanti2 847[1] (31-8-2020)
Densità221,38 ab./km²
Comuni confinantiCermes, Lagundo, Lana, Merano, Parcines
Altre informazioni
Cod. postale39020
Prefisso0473
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021048
Cod. catastaleE959
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 924 GG[3]
Nome abitanti(IT) marlenghesi
(DE) Marlinger
Patronosanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marlengo
Marlengo
Marlengo – Mappa
Marlengo – Mappa
Posizione del comune di Marlengo nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

 
Cartolina del 1908

Il paese è situato ad un'altitudine di 363 m s.l.m., in una zona collinosa ai piedi del Monte San Vigilio. Il centro abitato è circondato da piantagioni di mele e uva. Il territorio comunale confina con Lagundo a nord, Merano a nordest e Cermes a sud. A est il territorio del comune è delimitato dal fiume Adige, a ovest da Monte Marlengo e Giogo Marlengo. Il punto più elevato del territorio è il monte Hohe Tann (1779 m s.l.m.)

Origini del nome modifica

Il toponimo è attestato nel 1101-1120 come Marnea, nel 1141 come Merningen, nel 1163 come Marnica, nel 1164 come Merniga[4], nel 1220 come Merning e dal XV secolo stabilmente come Marling. Deriva probabilmente dal termine preromano marra ("mucchio di pietre").[5][6]

Storia modifica

La via della roggia di Marlengo (Marlinger Waalweg), che conduce sopra il capoluogo comunale, lungo il ripido pendio, consente una buona vista sull'insediamento del paese.

Il percorso quasi orizzontale, di 12 chilometri di lunghezza, è il più lungo corso d'acqua artificiale del suo genere in Alto Adige. Il canale d'irrigazione fu creato tra l'anno 1737 ed il 1756, su suggerimento della Certosa di Monte Sant'Angelo (Allerengelberg) della Val Senales, che possedeva vigneti a Marlengo.

Stemma modifica

Lo stemma raffigura un leone rampante rosso su fascia centrale celeste e sfondo argento. Lo stemma riprende le insegne dei Signori di Marebbe, che vissero in due castelli nel villaggio fino al 1426, ed è stato adottato dal comune nel 1966.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Architetture militari modifica

Il castel Monteleone (ted. Schloss Lebenberg), sovrastante il centro abitato, fu costruito verso la metà del Duecento dai signori di Marlengo. Il castello è proprietà privata della famiglia van Rossem ed è parzialmente visitabile.

A Marlengo esisteva la caserma dedicata a Grandi, ad oggi demolita per un costo pari a 166.000 euro.[8][9]

Società modifica

Ripartizione linguistica modifica

La popolazione di Marlengo è in maggioranza di madrelingua tedesca, con una presenza italofona comunque consistente.

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[10]
86,41% madrelingua tedesca
13,41% madrelingua italiana
0,17% madrelingua ladina

Secondo il censimento 1971, il 17,53% della popolazione era italofona mentre l'82,47% era germanofona.[11]

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti

Cultura modifica

Ogni anno nella seconda domenica dopo Pentecoste si tiene una processione, durante la quale la statua del papa sant'Urbano I, patrono dei vignaioli, viene portata in giro per le vie e i vigneti del paese.

Economia modifica

L'economia locale si basa principalmente sulla coltivazione delle mele (nel 2008 vennero raccolte 4.800 tonnellate di mele su 600 ettari di superficie agricola; le principali varietà coltivate sono Golden Delicious e Gala) e sul turismo. La locale cooperativa di frutticoltori (COFRUM), fondata nel 1937, conta 260 soci tra Marlengo e Cermes. Per quanto riguarda l'artigianato, è rinomata la produzione di lampadari di cristallo.[12]

Infrastrutture e trasporti modifica

Il paese è collegato ai comuni limitrofi mediante strade provinciali ed è lambito dalla superstrada Bolzano-Merano (uscita Marlengo).

Marlengo è servito dall'omonima stazione della Ferrovia della Val Venosta, gestita fino al 1990 dalle Ferrovie dello Stato (che l'avevano chiusa ritenendola un ramo secco) e poi acquistata alla fine degli anni novanta dalla Provincia autonoma di Bolzano, che nel 2005 affidò la sua riapertura alla società di trasporto locale SAD. La stazione di Marlengo, analogamente alle altre fermate della linea, è stata restaurata in tale occasione e riportata all'aspetto originario.

Fra il 1906 e il 1950 era inoltre attiva la Tranvia Lana-Merano.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
nel 1969 Josef Gamper Sindaco
2005 2020 Walter Franz Mairhofer SVP Sindaco
2020 Felix Lanpacher SVP Sindaco

Gemellaggi modifica

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ (DE) Franz Huter (a cura di), Tiroler Urkundenbuch, vol. I/1, Innsbruck, Wagner, 1937, n. 125, 183, 279 e 293.
  5. ^ (DE) Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 238. ISBN 88-7014-634-0
  6. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
  7. ^ (EN) Heraldry of the World: Marling Archiviato l'11 marzo 2011 in Internet Archive.
  8. ^ Caserma Bosin, su pressreader.com
  9. ^ Marlingger Dorfblattl, su marling.de, novembre 2009
  10. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  11. ^ Südtiroler Informatik AG | Informatica Alto Adige SPA, News & pubblicazioni | Istituto provinciale di statistica | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige, su Istituto provinciale di statistica. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  12. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 15,16.
  13. ^ (DE) Manfred Leiner, Heini Gögele, Marling - Gelnhausen: 30 Jahre Partnerschaft 1977-2007, Merano, Medus, 2007.

Bibliografia modifica

  • (DE) Leo Andergassen, Kirchliche Kunst in Marling, Bolzano, Pluristamp, 1993.
  • (DE) Alois Greiter e Manfred Leiner (a cura di), Die Urkunden von Marling, 4 voll., Lana, Tappeiner, 1995-2007. ISBN 88-7073-189-8

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN140802121 · LCCN (ENn86038181 · GND (DE4037664-3 · J9U (ENHE987007557881805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n86038181
  Portale Alto Adige: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Alto Adige