Massimino di Treviri

vescovo e santo tedesco

Massimino di Treviri, in tedesco Maximin von Trier o anche Maximinus von Trier (Silly, fine del III secoloPoitiers, 12 settembre 349), fu vescovo di Treviri ed è venerato come santo.

San Massimino di Treviri
I santi Massimino vescovo e Antonio abate (tavole di Ambrogio Lorenzetti, Pinacoteca Nazionale di Siena)
 

Vescovo

 
NascitaSilly, fine del III secolo
MortePoitiers, 12 settembre 349
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza29 maggio
Attributiorso

Biografia modifica

Fu vescovo di Treviri al tempo del governo dei figli di Costantino I e fu uno strenuo avversario dell'arianesimo. Al suo amico e compagno di lotta sant'Atanasio diede asilo a Treviri dal 335 al 337.

Morì tornando da un viaggio di Costantinopoli.

Culto modifica

 
Lato occidentale della ex Abbazia imperiale di San Massimino in Treviri.

Il suo successore san Paolino fece traslare le sue spoglie a Treviri il 29 maggio del 353. Sulla sua tomba nel VI secolo venne eretta un'abbazia benedettina che divenne poi l'Abbazia imperiale di San Massimino. La chiesa di San Giovanni venne successivamente dedicata a lui.

Il suo capo è oggi conservato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria e San Martino (kirche St. Maria und St. Martin) del quartiere di Trier-Pfalzel a Treviri.

Egli è considerato il patrono contro i pericoli del mare, della pioggia e dello spergiuro. Egli è venerato soprattutto in Alsazia e nella zona circostante Treviri.

Viene spesso rappresentato in compagnia di un orso, che secondo la leggenda avrebbe ucciso il cavallo (o asino o mulo) che trasportava il suo bagaglio durante un suo viaggio a Roma e che egli avrebbe costretto a sostituirsi alla bestia uccisa nel trasporto delle sue robe.[1]

La sua Memoria liturgica cade il 29 maggio.

Note modifica

  1. ^ J.A. Massard, G. Geimer: Auf den Spuren des Braunbären diesseits und jenseits der Sauer. In: Heimatkalender 2010 Eifelkreis Bitburg-Prüm. Bitburg 2009, S. 95-102 (cf. Kapitel: St. Maximin und der Bär).(online)

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Controllo di autoritàVIAF (EN13099592 · ISNI (EN0000 0000 2991 1765 · BAV 495/45356 · CERL cnp00395792 · LCCN (ENn91019603 · GND (DE118579401 · WorldCat Identities (ENviaf-13099592