Le Matronalia erano una festività romana che si celebrava il 1º marzo in onore di Giunone Lucina, fin dai tempi di Romolo e Tito Tazio, riservati alle donne che avevano contribuito alla cessazione della guerra.[1]

Matronalia
Tiporeligiosa
Data1º marzo
Celebrata aRoma
ReligioneReligione romana e Via romana agli Dèi
Oggetto della ricorrenzaGiunone Lucina

La festività cadeva alle calende di marzo, anche dette femineae kalendae, l'inizio dell'antico calendario romano: le donne romane recavano fiori e incenso al tempio di Giunone Lucina sull'Esquilino, la cui costruzione era tradizionalmente fatta risalire al 1º marzo 375 a.C., e facevano dei voti per la gloria dei loro mariti. Era costume che in questa occasione gli uomini facessero dei doni alle mogli e alle madri. Il collegamento col culto di Giunone Lucina, protettrice delle nascite, trasformò la festività nella celebrazione delle nascite.

Si trattava in effetti di una rivisitazione della cerimonia privata del matrimonio, in cui lo sposo faceva dei doni alla sposa, la quale, a sua volta, lodava il marito; tale celebrazione veniva quindi ritualmente ripetuta all'inizio dell'anno nuovo.

Note modifica

  1. ^ Plutarco, Vita di Romolo, 21, 1.

Bibliografia modifica

Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne
  • Edward Bispham, Christopher John Smith, Religion in Archaic and Republican Rome and Italy: Evidence and Experience, Routledge, 2000, p. 142 ISBN 1-57958-325-3

Voci correlate modifica

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