Miasma (omeopatia)

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Il miasma, secondo l'omeopatia, è una predisposizione originaria della persona a un peculiare tipo di malattia, proprio della sua costituzione. Il termine deriva dal greco μίασμα, «contaminazione», derivato di μιίνω, «lordare», «contaminare».[1]

Esemplificazione visiva di un miasma o diatesi che tenderà a ripercuotersi sui tre livelli esistenziali dell'uomo

La teoria del miasma o diatesi modifica

La teoria del miasma sostiene che diversi individui, esposti agli stessi eventi patogeni, sviluppano ognuno un tipo di malattia conforme alla loro predisposizione innata (insieme di fattori genetici, ereditari, ecc.), indipendente cioè dall'ambiente e relativo invece alla loro costituzione interna.[2]

Fu ideata da Samuel Hahnemann dopo aver riscontrato che, a lungo andare, i sintomi trattati con l'omeopatia tendevano a ripresentarsi, per riuscire a spiegare come mai la malattia non venisse debellata completamente. Egli giunse così a distinguere le patologie acute, che presentavano sintomi facilmente arginabili in breve tempo, da quelle croniche, ossia giacenti in profondità e che costituivano la vera causa della sintomatologia. Queste ultime, secondo Hahnemann, consistono in squilibri originari della forza vitale (Lebenskraft), denominati appunto «miasmi», che predispongono la persona a una particolare tipologia di malattie (chiamati in seguito «diatesi», cioè inclinazione costituzionale morbosa) e vengono trasmessi per via ereditaria dai genitori ai figli.

«Se si escludono i disturbi funzionali e le affezioni croniche soggettive e oggettive, originate da un genere di vita contrario all'igiene, così come le innumerevoli malattie da medicinali prodotte dai metodi di trattamento irrazionali e perniciosi che i medici allopatici hanno impiegato, la maggior parte delle malattie croniche che resta si deve allo sviluppo delle tre diatesi o miasmi cronici... Ognuna di queste tre affezioni era già diffusa in tutto l'organismo e lo ha invaso in tutte le direzioni prima che apparissero i sintomi primari... Se si sopprimono queste manifestazioni, presto o tardi si ripercuotono all'interno, producendo ogni specie di sofferenze, tutte la malattie croniche che non esisterebbero se i medici avessero cercato di curare radicalmente questi tre miasmi o diatesi.»

I miasmi si dividono quindi in tre categorie:

  • Miasma per difetto, detto psora, che dà luogo a ipotrofia e debolezza, corrispondenti a timidezza e insicurezza sul piano psichico;
  • Miasma per eccesso, detto sicosi, i cui segni si esprimono sotto forma di verruche, noduli, fibromi, e di irrequietezza e impazienza psichiche;
  • Miasma distruttivo, detto lue, che si manifesta con la disfunzione, l'erosione o la necrosi degli organi, corrispondente ad aggressività e atteggiamento violento.[3]

Si tratta di tre forme del dinamismo morboso che convivono nei tre livelli dell'individuo, ognuna delle quali può avere il sopravvento sulle altre. La psora era considerata da Hahnemann la condizione patologica di base, da cui possono eventualmente svilupparsi le altre due; sebbene non fosse riuscito a risalirne con esattezza alla causa, egli riferisce di essere riuscito a curarla con successo, ottenendo forme di guarigione più profonde e durature, soprattutto sui neonati e sui lattanti.

«Ammirevolmente giovevole è la forza delle medicine sul lattante attraverso il latte che gli porge la madre o la balia. Ogni malattia del bambino cede alla medicina omeopatica scelta giusta per lui, assunta dalla balia in dosi molto moderate; e in questo modo, in questi nuovi cittadini della Terra, viene estirpata molto più facilmente e più sicuramente di quanto potrebbe mai avvenire in tempo posteriore. Poiché alla maggior parte dei lattanti la psora suol esser comunicata con il latte della nutrice, se già non la posseggono per eredità dalla madre, così essi invece ne vengono protetti, nel modo indicato, con il latte della balia divenuto in tal modo medicamentoso, nello stesso tempo antipsorico. Però è indispensabile il provvedere dapprima alle madri con una mite cura antipsorica, principalmente per mezzo delle nuove dinamizzazioni dello zolfo descritte in questa edizione (paragrafo 270), per sterminare in loro e nel loro frutto del corpo la psora generatrice della maggior parte delle malattie croniche, in loro quasi sempre presente, già loro trasmessa per eredità, affinché la loro posterità ne sia protetta in anticipo. Questo è così vero, che i bambini di incinte così trattate, generalmente vengono al mondo molto più sani e più robusti, così che ognuno ne stupisce. Una nuova conferma della grande verità della teoria da me inventata, della psora.»

Note modifica

  1. ^ Carla Biader Ceipidor, Lucia Gasparini, Iniziazione all'omeopatia, pag. 49, Mediterranee, 2000.
  2. ^ Valter Masci, Omeopatia. Tradizione e attualità, pag. 24, Tecniche Nuove, 2003.
  3. ^ Cfr. in proposito anche: Samuel Hahnemann, Malattie croniche, S.I.M.O.H., Roma 1995.

Bibliografia modifica

  • Samuel Hahnemann, Organon dell'arte di guarire, traduzione di Fernando Meconi, editore S.I.M.O.H., Roma 1993
  • Samuel Hahnemann, Malattie croniche, traduzione di Fernando Meconi, editore S.I.M.O.H., Roma 1995
  • Proceso Sanchez Ortega, Appunti sui Miasmi o malattie croniche di Hahnemann, Cemon, Napoli 1982

Voci correlate modifica

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