Milas

comune turco
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Milas (anticamente Milasa, in greco Μύλασα), è una città della Turchia, centro dell'omonimo distretto della provincia di Muğla.

Milas
comune
Milas – Veduta
Milas – Veduta
Panorama della piana di Milas
Localizzazione
StatoBandiera della Turchia Turchia
RegioneEgeo
ProvinciaMuğla
DistrettoMilas
Amministrazione
SindacoMuhammet Tokat (CHP)
Territorio
Coordinate37°18′41″N 27°46′52″E / 37.311389°N 27.781111°E37.311389; 27.781111 (Milas)
Altitudine52 m s.l.m.
Abitanti52 522 (2010)
Altre informazioni
Cod. postale48x xx
Prefisso(0090)+ 252
Fuso orarioUTC+2
Targa48
Cartografia
Mappa di localizzazione: Turchia
Milas
Milas
Sito istituzionale

La città fu la prima capitale dell'antica Caria e del beylik anatolico di Menteşeoğulları in epoca medievale.

L'abitato di Milas presenta le caratteristiche generali di una città con economia focalizzata sull'agricoltura e acquacoltura, con le relative attività industriali, servizi, trasporti (in particolare dopo l'apertura dell'aeroporto di Milas-Bodrum), turismo e cultura. Il centro è a una distanza di circa venti chilometri dalla costa ed è effettivamente più vicino all'aeroporto di Bodrum stessa. Molti passeggeri in arrivo nel periodo estivo sempre più optano per rimanere a Milas anziché a Bodrum, dove è probabile che sia difficile trovare alloggio.

Etimologia modifica

Il nome Milasa, con il vecchio suffisso anatolico terminante in - asa è una prova sufficiente della sua fondazione molto antica. Sulla base della sillaba -mil, trovata anche nel nome con cui i Lici chiamavano se stessi (Trmili), una teoria sostenuta da alcuni collega il nome di Milasa con il passaggio dei Lici da Mileto, che secondo Eforo fu fondata dai Lici stessi col nome di Millawanda prima di dirigersi verso la loro destinazione finale nel sud dell'Anatolia. Ma niente altro fa supporre un'origine licia per il nome Milasa.[1] Stefano di Bisanzio nel suo Ethnica dice che la città prese il nome da un certo Mylasus, figlio di Crisaore e discendente di Sisifo ed Eolo: una spiegazione che alcune fonti ritengono inconsistente per una città della Caria.[2]

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Milasa.
 
Archeologi studiano tombe della Caria a Milas Beçin

La prima datazione storica della città è posta all'inizio del VII secolo a.C., quando viene menzionato un regnante della Caria a Milasa, di nome Arselis, che avrebbe aiutato Gige re di Lydia nella sua contesa per il trono di Lidia. L'episodio stesso è all'origine dei racconti che riguardano l'inizio del culto e dell'erezione della statua di Zeus Labrandeo nella vicina città di Labranda, ritenuto sacro dai popoli che attraversarono l'Anatolia occidentale, con la statua dedicata, i labrys portate dagli Arselis dalla Lidia.
Zeus Labrandeo (a volte anche detto "Zeus Stratios") è una delle tre divinità proprie di Milasa, tutte denominate Zeus, ma ciascuna recante caratteristiche indigene. Di queste, il culto di Zeus Cario fu anche notevole per essere esclusivamente riservato, al di fuori dei Cariani, a loro congiunti della Lidia e della Misia. Uno dei templi più belli è anche quello dedicato a Zeus Osogoa (originariamente solo Osogoa), riconducibile a quando i Cariani erano stati navigatori, e che ha richiamato per il geografo Pausania l'Acropoli di Atene.[3]

Periodo persiano modifica

Sotto i dominatori Achemenidi, Milasa divenne la principale città della Caria. Un governatore nominato dall'Imperatore persiano (satrapo) governò la città con diversi gradi di sottomissione all'imperatore. Tra 460-450 a.C., Milasa era membro di spicco a livello regionale della Lega Delio-Attica, come una delle città più importanti della Caria, ma il dominio persiano fu ripristinato verso la fine del secolo stesso.

Dinastia ecatomnide modifica

La dinastia chiamata ecatomnide, fondata dal cario Ecatomno, continuò sotto i suoi figli e figlie che erano ufficialmente Satrapi dell'Impero persiano. Milasa era allo stesso tempo loro città natale e la loro capitale. Ma soprattutto durante il lungo Regno di Mausolus divennero di fatto governatori della Caria e di un'estesa regione circostante tra il 377-352 a.C.
Fu durante il Regno di Mausolo che la capitale fu spostata a Alicarnasso, ma Milasa mantenne la sua importanza. Mausolo fu il costruttore del celebre Mausoleo. La parola "Mausoleo" deriva da questo sovrano della Caria.

 
Gümüşkesen, camera di sepoltura a Milas, costruita durante il periodo romano della città e sul modello del Mausoleo di Mausolo

Periodo Romano modifica

Nel 40 a.C. Milasa subì gravi danni quando fu conquistata da Labieno durante la Guerra civile romana. Nel periodo greco-romano, anche se la città è stata contesa tra i successori di Alessandro Magno, ha goduto di una stagione di grande prosperità, e le tre città limitrofe di Euromos, Olymos e Labranda sono stati incluse nei suoi confini.
Milasa è frequentemente citata dagli antichi scrittori. All'epoca di Strabone la città vantava due oratori famosi, Euthydemos (Εὐθύδημος) e Hybreas (Ὑβρέας). Varie iscrizioni ci dicono che i culti della Frigia erano rappresentati dal culto di Sabazio; l'Egiziano, derivante da quello di Iside e Osiride. C'era anche un tempio dedicato a Nemesi. Un'iscrizione di Milasa[4] fornisce uno dei pochi dati certi sulla vita di Cornelio Tacito; lo qualifica come governatore dell'Asia.

Era cristiana modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Milasa.

Tra i vescovi di antichi di Milasa vi era sant'Efrem (V secolo), la cui commemorazione viene tenuta il 23 gennaio, e le cui reliquie furono venerate nella vicina città di Leuke. Cirillo e il suo successore, Paolo, sono menzionati da Niceforo Callisto Xanthopoulos[5] e nella Vita di Santo Xene. Michel Le Quien cita i nomi di altri tre vescovi,[6] e le iscrizioni scoperte del periodo si riferiscono anche ad altri due, uno anonimo,[7] l'altro di nome Basilio, che ha costruito una chiesa in onore di Santo Stefano.[8] San Xene di cui sopra era una nobildonna romana che, per sfuggire al matrimonio che i suoi genitori le volevano imporre, indossando abbigliamento maschile lasciò il suo paese, cambiò il suo nome da Eusebia a Xene ("lo straniero") e visse in primo luogo sull'isola di Cos, poi a Milasa. Dopo la Quarta crociata, Milasa è rimasta una Sede titolare della Chiesa cattolica, Mylasensis; la sede è rimasta vacante dopo la morte dell'ultimo vescovo nel 1966.[9]

Periodo turco modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Menteşe.
 
giardino del Milas Museum

Bey di Menteşe modifica

Milas e la regione circostante è stata conquistata dai turchi sotto il comando di Menteşe Bey nella metà del XIII secolo, che poi ha dato il suo nome al beilikato (Menteşe) stabilendo la sua capitale in città. Il centro amministrativo dei suoi discendenti fu il castello di Beçin che si trova nei dintorni della cittadina omonima a una distanza di 5 km da Milas perché era più facile da difendere.

Impero Ottomano modifica

Milas, insieme con l'intero Beylikato di Menteşe è stata conquistata dall'Impero ottomano nel 1390. Tuttavia, dodici anni dopo, Tamerlano e i suoi eserciti sconfissero gli Ottomani nella Battaglia di Ankara poi restituì il controllo di questa regione ai governanti precedenti, (Menteşe) Bey, come fece per altri Beilikati. Milas fu riportata sotto controllo ottomano, questa volta nel 1420, dal Sultano Mehmed I. Uno dei primi atti degli Ottomani fu trasferire la sede amministrativa regionale a Muğla.

All'inizio del XX secolo, secondo i dati del 1912, il centro urbano dei Milas aveva una popolazione di 9.000 abitanti, dei quali circa 2.900 erano greci, più un migliaio di ebrei, ma la maggioranza era costituita da turchi.[10] I greci di Milas furono scambiati con i turchi che vivevano in Grecia, ai sensi dell'accordo del 1923 per la scambio di popolazioni greche e turche tra i due paesi, mentre la considerevole comunità ebraica è rimasta presenza stabile fino al 1950, data dalla quale ci fu l'emigrazione verso Israele; Gli ebrei originari di Milas ancora oggi tornano a visitarla.

Note modifica

  1. ^ Antony G. Keen, Dynastic Lycia: A political history of the Lycians and their relations with foreign powers, C. 545-362 ISBN 978-90-04-10956-8, Brill Publishers, Leiden, 1998.
  2. ^ George Ewart Bean, Turkey beyond the Meander ISBN 978-0-7195-4663-1, John Murray Publishers Ltd, London, 1989.
  3. ^ Pausanias (il geografo), Description of Greece: VIII, x, 3.
  4. ^ L'iscrizione è pubblicata in lingua turca Bulletin de correspondance hellénique, 1890, pp. 621-623.
  5. ^ Nikephoros Kallistos Xanthopoulos. Historia ecclesiastica: XIV, 52.
  6. ^ Michel Le Quien. Oriens Christianus, I, 921.
  7. ^ Corpus Inscriptionum Graecarum, 9271.
  8. ^ Bulletin de correspondance hellenique, XIV, 616.
  9. ^ Mylasa (Titular See); Catholic Encyclopedia: Mylasa".
  10. ^ Secondo le stesse fonti, per tutta l'area coperta dal sottodistretto (kaza) di Milas, queste cifre erano 28500 per tutta la popolazione, circa 21000 dei quali erano turchi e da 3500 a 7000, secondo le fonti diverse, sono stati i greci. Dati da Anagiostopoulou 1997 e Sotiriadis 1918.

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Collegamenti esterni modifica

  • (TR) Scheda su yerelnet.org.tr, su yerelnet.org.tr. URL consultato il 28 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2012).
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