Miliario aureo

monumento nel Foro romano

Il Miliario aureo (Miliarium aureum o "pietra miliare aurea") era una colonna marmorea rivestita di bronzo dorato innalzato presso il tempio di Saturno, all'estremità del Foro Romano[1]. Venne eretta da Augusto nel 20 a.C., quando divenne curator viarum[2] Era collocato simmetricamente all'Umbilicus urbis rispetto all'arco dei Rostra.[senza fonte]

Miliario aureo
Resti della base del miliario aureo
Civiltàciviltà romana
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma, Foro romano
Amministrazione
PatrimonioCentro storico di Roma
EnteParco Archeologico del Colosseo
ResponsabileAlfonsina Russo
Visitabile
Sito webparcocolosseo.it/area/foro-romano/
Mappa di localizzazione
Map

Descrizione modifica

 
Posizione del Miliarium aureum

Al monumento sono stati attribuiti un rocchio di fusto di colonna in marmo del diametro di 1,15 m che recava incassi interpretati come le tracce dell'apposizione di un rivestimento metallico[3] e un basamento in muratura, situato all'estremità dei Rostra verso il tempio di Saturno, identificato all'inizio dell'Ottocento[4].

Al rivestimento di questo basamento, sopra il quale sarebbe sorta la colonna, furono attribuiti alcuni frammenti marmorei (un fregio con anthemion e uno zoccolo), visibili nella fotografia a fianco[5].


Vi erano incisi i nomi e le distanze delle più importanti città dell'impero,[6] anche se la sua funzione era prettamente celebrativa della carica di curator viarum da parte di Augusto;[7] Si trattava però di una convergenza ideale delle strade consolari, la cui misura era calcolata a partire dalle porte delle mura serviane. [8].[6]

Note modifica

  1. ^ Plinio (Naturalis historia, 3.66) colloca il monumento "in capite Romani fori" (all'estremità del Foro Romano) e Tacito (Historiae, 1.27) e Svetonio (De vita Caesarum, Vita Othonis, 6, testo on-line su Wikisource in lingua latina) lo collocano "ad aedem Saturni" (presso il tempio di Saturno).
  2. ^ Cassio Dione (Storia romana, 54.8,4) riporta tra gli avvenimenti del 20 a.C., che essendo divenuto curator viarum Augusto eresse il "cosiddetto" Miliarium aureum: il nome ufficiale doveva, infatti essere Miliarium Urbis.
  3. ^ Il rocchio venne rinvenuto nel 1833 tra i Rostra e l'arco di Settimio Severo, presso il basamento oggi attribuito all'Umbilicus Urbis, allora ritenuto pertinente al Miliarium aureum (Mari 1996, citato in bibliografia, p.250).
  4. ^ Il rocchio rimasto fu scoperto nel 1803 dall’archeologo Alessandro Visconti mentre faceva il muro di contenimento dell’arco di Settimio Severo (Fea C., Descrizione di Roma e dei contorni del sig. Carlo Fea, 1822, pag. 276
  5. ^ I frammenti marmorei vennero forse rinvenuti nel 1852 tra i Rostra e la basilica Giulia e sono stati collocati oggi su un basamento circolare in muratura al lato della scalinata del tempio di Saturno (Mari 1996, citato in bibliografia, p.251).
  6. ^ a b Miliarium su Treccani
  7. ^ Plutarco (Vite parallele, Galba, 24.4.:
  8. ^ (Mari 1996, citato in bibliografia, p.251).

Bibliografia modifica

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