Monotipo è un termine generico che a seconda dei contesti e delle discipline assume diversi significati. Si riferisce ad un'unicità (dal greco antico: τύπος?, týpos, "impronta, figura" e μόνος, mónos, "solo, singolo").

Arte visiva ed editoria modifica

Nelle arti visive e in editoria d'arte, dal nome stesso, il monotipo è un unico esemplare di stampa; (dal greco "unica impronta"). Tale tecnica consiste nella realizzazione di un'immagine stampata solitamente con l'ausilio di un torchio calcografico in cui la matrice di disparate forme, dimensioni, materiali (in particolare lastra metallica o vetro), viene disegnata direttamente con l'inchiostro calcografico, con colori ad olio o con i più recenti inchiostri all'acqua, inserendo ritagli di carte colorate, pezzi metallici, ed altro secondo il gusto personale. La superficie così movimentata risulterà piacevolmente materica. Avviata la stampa, non è necessario usare carta bagnata come per l'acquaforte ma solo leggermente inumidita, preferibilmente sul retro con spruzzino o spugna. Passando poi il tutto nel torchio si otterrà l'immagine del proprio manufatto impressa sul foglio e speculare rispetto alla matrice.

Altro metodo di preparazione di un monotipo è quello di stendere del colore per mezzo di un rullo, sulla superficie della matrice, il più uniformemente possibile, per poi "sottrarlo" ovvero asportarlo con una spatolina o stecchetta di legno o raschietto. Questo procedimento sottrattivo è stato molto usato da Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto, al quale si attribuisce l'invenzione durante il Seicento.

Scienze della vita modifica

Nelle scienze della vita, il monotipo è un gruppo tassonomico rappresentato da un solo tipo; ad esempio una famiglia con un solo genere oppure un genere con una sola specie.

Bibliografia modifica

Artisti e incisori al monotipo modifica

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