Mourasuchus

genere di animali della famiglia Nettosuchidae

Mourasuchus è un genere estinto di rettili, appartenente ai crocodilomorfi. Visse nel Miocene (tra 15 e 6 milioni di anni fa). I suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Mourasuchus
Cranio di Mourasuchus pattersoni
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Sauropsida
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
(clade) Archosauria
Superordine Crocodylomorpha
Ordine Crocodylia
Famiglia Nettosuchidae
Genere Mourasuchus
Specie
  • M. amazonensis
  • M. atopus
  • M. arendsi
  • M. nativus

Descrizione modifica

Benché noto attraverso resti incompleti, i paleontologi sono stati in grado di ricostruire l'aspetto di questo animale. Il corpo doveva essere molto simile a quello dei caimani odierni, con una lunga coda appiattita lateralmente e corti arti sporgenti ai lati del corpo, ma le dimensioni erano ben superiori a quelle delle forme attuali: si è calcolato che il mourasuco potesse superare i 6,6 metri di lunghezza.

La caratteristica più particolare del mourasuco era costituita dal cranio: esso era enorme, allungato e appiattito,[1][2] con una moltitudine di denti piccoli; l'intera bocca era lunga più di un metro. Probabilmente era presente una sacca golare analoga a quella dei pellicani. Le vertebre cervicali erano corte antero-posteriormente.

Classificazione modifica

Il mourasuco appartiene a un gruppo estinto di coccodrilli, i nettosuchi, strettamente imparentati con i caimani sudamericani, ma a volte considerati una famiglia a parte.

Alcuni autori lo classificano nella sottofamiglia Caimaninae (Cidade).

Queste forme, dal cranio largo e piatto e di dimensioni gigantesche, erano a loro volta imparentate con un altro gigante sudamericano, Purussaurus. Sono note diverse specie di mourasuco, la più conosciuta delle quali è Mourasuchus amazonensis,[3] scoperta nel 1964 da Llewelyn Ivor Price.

Stile di vita modifica

La poca mobilità e debolezza del collo (non poteva praticare il “death roll”, comportamento che attuano i moderni coccodrilli per smembrare le prede),[4] le fauci poco massicce che non garantivano un morso potente, i denti piccoli e poco funzionali alla cattura delle prede fanno ipotizzare che Mourasuchus fosse incapace di catturare prede medio-grandi e che si fosse specializzato su una dieta a base di animali di piccole dimensioni (pesci, bivalvi, gasteropodi e crostacei). Occasionalmente poteva cibarsi di prede di dimensioni maggiori ma dai movimenti lenti (come Lepidosiren, dipnoo) (Cidade et al, 2017).

Sono state ipotizzate due strategie alimentari: filter feeding[5] e gulp feeding (Cidade et al, 2017). Il filter feeding (alimentazione per filtrazione) è poco probabile visto che non ci sono evidenze che indicano la presenza di strutture per selezionare il materiale ingerito. La tecnica più probabile è il gulp feeding (alimentazione a boccate). Le conoscenze attuali riguardanti questo genere non permettono di stabilire se fosse capace di attuare qualche tipo di selezione (Cidade et al, 2017).

È probabile che questo animale si nutrisse nuotando in acque calme (laghi e paludi), l'enorme bocca veniva aperta in misura sufficiente a far entrare una grande quantità d'acqua, che andava a riempire una grande sacca simile a quella di un pellicano posta presso la gola. In seguito, l'animale chiudeva le fauci ed espelleva l'acqua, rinchiudendo vari animaletti (come molluschi, crostacei e piccoli pesci) nella trappola costituita dai fitti denti.

Un simile modo di nutrirsi era probabilmente utilizzato anche da un altro coccodrillo, Stomatosuchus, vissuto nel Cretaceo in Africa (evoluzione indipendente della morfologia del cranio).

Note modifica

  1. ^ C. A. Brochu, Phylogenetics, Taxonomy, and Historical Biogeography of Alligatoroidea, in Society of Vertebrate Paleontology Memoir, vol. 6, 1999, pp. 9–100, DOI:10.2307/3889340, JSTOR 3889340.
  2. ^ J. B. Villanueva e J. P. Souza Filho, O crocodiliano sul-americano Carandaisuchus como sinonímia de Mourasuchus (Nettosuchidae), in Revista Brasileira de Geociências, vol. 20, 1990, pp. 230–233, DOI:10.25249/0375-7536.1990230233.
  3. ^ L. I. Price, Sôbre o crânio de um grande crocodilídeo extinto do alto Rio Juruá, Estado do Acre, in An. Acad. Bras. Ciênc., vol. 36, n. 1, 1964, pp. 59–66.
  4. ^ Jean-Claude Bocquentin e Jonas Pereira De Souza Filho, O Crogodiliano Sul-Americano Carandaisuchus como sinonímia de Mourasuchus (Nettosuchidae), in Revista Brasileira de Geociências, vol. 20, 1990, pp. 230–233, DOI:10.25249/0375-7536.1990230233.
  5. ^ Langston, W. (1965). Fossil crocodilians from Colombia and the Cenozoic history of the Crocodilia in South America. University of California Publications in Geological Sciences 52. University of California Press. pp. 1–152.

Bibliografia modifica

  • G.M. Cidade, A. Solórzano, A.D. Rincón, D. Riff e A.S. Hsiou, A new Mourasuchus (Alligatoroidea, Caimaninae) from the late Miocene of Venezuela, the phylogeny of Caimaninae and considerations on the feeding habits of Mourasuchus (PDF), in PeerJ, vol. 5, 2017, pp. 1–37 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2018).
  • Cidade G., Riff D., Hsiou A. S. (2019). The feeding habits of the strange crocodylian Mourasuchus (Alligatoroidea, Caimaninae): a review, new hypotheses and perspectives. Revista Brasileira de Paleontologia, 22. 106-119. 10.4072/rbp.2019.2.03.
  • Langston, W. (1965). Fossil crocodylians from Colombia and the Cenozoic history of the Crocodilia in South America. Davies, University of California, 168 p. (Publications in Geological Sciences 66).
  • Langston W. (1966). Mourasuchus Price, Nettosuchus Langston, and the Family Nettosuchidae (Reptilia: Crocodylia). Copeia, 4:882-885.
  • Kischlat, E.-E. 1995. Novos registros de "Mourasuchus" Price, 1964 (Crocodylia, Nettosuchidae) Cenozóico do estado do Acre, Brasil. In: XIV Congresso Brasileiro de Paleontologia, 1995, Uberaba. Atas. Rio de Janeiro, Sociedade Brasileira de Paleontologia, p. 127-127.
  • J.-C. Bocquentin and J. P. Souza Filho. 1990. O Crogodiliano Sul-Americano Carandaisuchus Como Sinonímia De Mourasuchus (Nettosuchidae). Revista Brasileira de Geociências, 20(1-4):230-233.
  • Giovanne M. Cidade; Ascanio D. Rincón; Andrés Solórzano (2020). New cranial and postcranial elements of Mourasuchus (Alligatoroidea: Caimaninae) from the late Miocene of Venezuela and their palaeobiological implications. Historical Biology, 33 (10): 2387–2399. doi:10.1080/08912963.2020.1795844. S2CID 225395230.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica