Nazionale di rugby a 15 della Namibia

rappresentativa nazionale maschile di rugby a 15 della Namibia
Bandiera della Namibia Namibia
Campione d'Africa in carica Campione d'Africa in carica
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Prima tenuta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Tenuta alternativa
Sport Rugby a 15
Federazione Namibia Rugby Union
Soprannome «Welwitschias»
C.T. Allister Coetzee
Record presenze Eugene Jantjies (70)
Record mete JC Greyling (30)
Record punti Theuns Kotzé (344)
Piazzamento 21ª (21 novembre 2022)
Sponsor tecnico Mizuno
Esordio internazionale
Namibia 33-18 Zimbabwe
Windhoek, 24 marzo 1990
Migliore vittoria
Namibia 118-0 Tunisia
Windhoek, 23 giugno 2018
Peggiore sconfitta
Australia 142-0 Namibia
Adelaide, 25 ottobre 2003
Coppa del Mondo
Partecipazioni 6 (esordio: 1999)
Miglior risultato Fase a gironi
Africa Cup
Partecipazioni 14 (esordio: 2000)
Miglior risultato 1ª (9 volte)
Stadio nazionale
Hage Geingob Rugby Stadium
(10000 posti)
Statistiche aggiornate al 1º maggio 2022

La nazionale namibiana di rugby a 15 è la selezione maschile di rugby a 15 (o Rugby union) che rappresenta la Namibia in ambito internazionale.

Fondata nel 1990, opera sotto la giurisdizione della Namibia Rugby Union, facendo il suo esordio nella Coppa del Mondo di rugby nel 1999.

Il rugby fu introdotto nella nazione da emigranti sudafricani nel 1916. Fino alla sua indipendenza, datata 1990, i giocatori namibiani potevano essere selezionati per rappresentare il Sudafrica, che esercitava il proprio controllo politico sul territorio; Jan Ellis e, più recentemente, Percy Montgomery furono esempi di nativi che indossarono la divisa degli Springboks, in particolare Montgomery nacque a Walvis Bay, che rimase territorio sudafricano fino al 1994.

La Namibia partecipa annualmente all'Africa Cup; la squadra nazionale è comunemente nota con il soprannome di Welwitschias, che deriva dalla pianta Welwitschia mirabilis, diffusa nelle zone desertiche dell'Africa sud-occidentale. Al 21 novembre 2022 la squadra occupa la 21ª posizione del ranking World Rugby.

Storia modifica

 
Partita tra Samoa e Namibia durante la Coppa del Mondo 2011

L'introduzione del rugby in Namibia risale al 1916 in seguito all'invasione dei soldati sudafricani dell'allora colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest. Prima dell'indipendenza dal Sudafrica, ottenuta nel 1990, l'Africa del Sud-Ovest partecipava alla Currie Cup. Nel marzo 1990, ottenuta l'indipendenza, venne fondata la Namibia Rugby Union che nello stesso mese si affiliò all'International Rugby Board (IRB).[1]

Tra gli anni 1950 e 1970 i British and Irish Lions giocarono diverse volte contro l'Africa del Sud-Ovest durante i loro tour in Sudafrica. Il debutto della nuova nazionale namibiana fu inizialmente positivo, con una vittoria 88-9 contro il Portogallo e una serie di partite casalinghe equilibrate contro Galles e Francia durante il 1990. L'anno seguente fu ancora più positivo: dopo la vittoria 34-12 ottenuta in Portogallo, arrivarono due vittorie 17-7 e 33-19 contro l'Italia durante il loro tour in Namibia, e altre due prestigiose vittorie ottenute sconfiggendo l'Irlanda 15-6 e 26-15 durante il tour irlandese in Namibia.

Essendo nata troppo tardi per prendere parte alle qualificazioni per la Coppa del Mondo di rugby 1991, l'obiettivo della nazionale namibiana fu quello di riuscire a qualificarsi per l'edizione 1995 della competizione mondiale. Nonostante l'iniziale netto trionfo nel girone eliminatorio contro Zimbabwe, Kenya e Golfo Arabo, nel girone finale africano la Namibia arrivò al secondo posto dietro la Costa d'Avorio la quale guadagnò l'accesso alla Coppa del Mondo.

Il debutto nella massima competizione internazionale avvenne durante la Coppa del Mondo 1999, dopo avere sconfitto Costa d'Avorio, Marocco e Zimbabwe nell'ultima fase di qualificazione. La Namibia si trovò a giocare nello stesso girone di Francia, Figi, e Canada, perdendo tutte e tre le partite disputate. L'anno seguente la Namibia debuttò anche nella nuova Africa Cup, torneo vinto per la prima volta nel 2002 sconfiggendo in finale la Tunisia (vittoria 26-19 in casa e sconfitta 24-17 in trasferta).

La Namibia riuscì a qualificarsi alla Coppa del Mondo 2003, ma ancora una volta perse tutte le partite giocate durante la fase a gironi, tra cui la partita persa contro i padroni di casa dell'Australia con il punteggio 142-0 che rappresenta la peggiore sconfitta conseguita dalla nazionale namibiana. L'anno seguente arrivò il secondo successo in Africa Cup ottenuto sconfiggendo il Marocco 39-22. La Namibia guadagnò l'accesso alla Coppa del Mondo 2007 sconfiggendo il Marocco nelle due partite della finale per la qualificazione, ma giunse nuovamente ultima nel proprio girone con quattro sconfitte in altrettante partite.

Il 2009 fu l'anno della terza Africa Cup vinta, conquistata superando la Tunisia nelle due partite di finale entrambe vinte. In virtù di questo risultato la Namibia guadagnò anche l'accesso diretto alla Coppa del Mondo 2011, dove ancora una volta non riuscì a cogliere il primo risultato utile.

Reduce da altre due Africa Cup vinte consecutivamente nel 2014 e nel 2015, la nazionale namibiana inaugurò il nuovo corso del CT gallese Phil Davies ottenendo due nette vittorie contro la più quotata Russia, sconfitta rispettivamente 39-19 e 45-5 nelle due partite del tour a Windhoek, due mesi prima dell'inizio della Coppa del Mondo di rugby 2015. Durante questa edizione della Coppa del Mondo la Namibia riuscì finalmente ad ottenere il suo storico primo punto nella fase a gironi: ciò avvenne durante una combattuta partita contro la Georgia che, dopo un primo tempo terminato con la Namibia in vantaggio 6-0, alla fine vinse 17-16 concedendo il bonus sconfitta agli africani.[2]

Palmarès modifica

Statistiche di squadra modifica

Confronti totali con le altre nazionali modifica

Vengono considerati in questa tabella solo gli incontri ufficialmente riconosciuti come Full International. Non vengono conteggiati quindi incontri contro rappresentative locali, squadre di club o selezioni diverse dalla nazionale maggiore (es. i Barbarians o le selezioni A, B, XV et alii).
Dati aggiornati al 1º luglio 2022.

Avversario 1º incontro 1ª vittoria G V N P PF PS % V/G
  Argentina 14 ottobre 2003 3 0 0 3 36 194 0,00
  Australia 25 ottobre 2003 1 0 0 1 0 142 0,00
  Burkina Faso 1º luglio 2022 1 1 0 0 71 5 100,00
  Canada 14 ottobre 1999 2 0 0 2 24 89 0,00
  Figi 1 ottobre 1999 2 0 0 2 43 116 0,00
  Francia 8 ottobre 1999 2 0 0 2 23 134 0,00
  Galles 2 giugno 1990 4 0 0 4 69 171 0,00
  Georgia 5 giugno 2007 20 giugno 2010 5 1 0 4 73 112 20,00
  Germania 21 luglio 1990 3 3 0 0 191 40 100,00
Golfo Persico 3 luglio 1993 1 1 0 0 64 20 100,00
  Hong Kong 24 agosto 1994 1 1 0 0 22 12 100,00
  Irlanda 20 luglio 1991 4 2 0 2 65 117 50,00
  Italia 15 giugno 1991 4 2 0 2 96 122 50,00
  Costa d'Avorio 16 giugno 1994 12 settembre 1998 6 2 1 3 127 98 33,33
  Kenya 7 luglio 1993 12 10 0 2 604 225 83,33
  Madagascar 15 giugno 2002 5 4 0 1 362 94 80,00
  Marocco 18 giugno 1994 16 settembre 1998 8 5 1 2 196 144 62,50
  Nuova Zelanda 24 settembre 2015 2 0 0 2 23 129 0,00
  Portogallo 21 aprile 1990 8 6 0 2 258 148 75,00
  Romania 30 ottobre 2003 11 giugno 2010 6 1 0 5 66 158 16,67
  Russia 11 luglio 2015 7 2 0 5 141 183 28,57
  Samoa 14 settembre 2011 2 0 0 2 25 89 0,00
  Senegal 14 giugno 2008 4 4 0 0 163 40 100,00
  Spagna 18 maggio 1991 6 1 0 5 120 172 28,57
  Sudafrica 15 agosto 2007 3 0 0 3 16 249 0,00
  Tonga 24 maggio 1997 2 0 0 2 35 55 0,00
  Tunisia 18 aprile 1998 28 settembre 2002 11 8 0 3 368 159 72,73
  Uganda 31 agosto 2003 5 4 0 1 244 84 80,00
  Uruguay 22 settembre 2000 9 giugno 2019 4 1 0 3 112 142 25,00
  Zambia 14 agosto 2004 2 2 0 0 132 20 100,00
  Zimbabwe 24 marzo 1990 33 30 0 3 1239 675 90,91

Confronti in Coppa del Mondo con le altre nazionali modifica

Dati aggiornati alla Coppa del Mondo 2019.

Avversario G V N P PF PS % V/G
  Argentina 3 0 0 3 36 194 0,00
  Australia 1 0 0 1 0 142 0,00
  Canada 1 0 0 1 11 72 0,00
  Figi 2 0 0 2 43 116 0,00
  Francia 2 0 0 2 23 134 0,00
  Galles 1 0 0 1 7 81 0,00
  Georgia 2 0 0 2 16 47 0,00
  Irlanda 2 0 0 2 24 96 0,00
  Italia 1 0 0 1 22 47 0,00
  Nuova Zelanda 2 0 0 2 23 129 0,00
  Romania 1 0 0 1 7 37 0,00
  Samoa 1 0 0 1 12 49 0,00
  Sudafrica 2 0 0 2 3 144 0,00
  Tonga 1 0 0 1 21 35 0,00
TOTALE 22 0 0 22 248 1323 0,00

Incontri internazionali come Africa del Sud-Ovest modifica

Prima dell'indipendenza, tra il 1955 ed il 1988 la selezione del territorio dell'Africa del Sud-Ovest disputò diversi incontri internazionali, in particolare opposta ai British and Irish Lions e alle squadre nazionali in tournée in Sudafrica.

Data Luogo Avversario Risultato Evento
5 luglio 1955 Windhoek British Lions XV 0-9 British Lions tour 1955
11 luglio 1959 Otjiwarongo   Rhodesia Meridionale 3-19
8 luglio 1960 Windhoek Nuova Zelanda XV 3-27 Nuova Zelanda tour 1960
27 luglio 1961 Windhoek Australia XV 14-14 Australia tour 1961
12 giugno 1962 Windhoek British Lions XV 6-14 British Lions tour 1962
31 luglio 1963 Windhoek Australia XV 6-24 Australia tour 1963
13 giugno 1964 Windhoek   Rhodesia Meridionale 15-6
13 marzo 1966 Bulawayo   Rhodesia Meridionale 3-19
15 giugno 1968 Windhoek British Lions XV 0-23 British Lions tour 1968
21 settembre 1968 Windhoek   Rhodesia Meridionale 8-34
1º settembre 1969 Windhoek Australia XV 8-33 Australia tour 1969
4 luglio 1970 Windhoek Nuova Zelanda XV 0-16 Nuova Zelanda tour 1970
8 giugno 1971 Windhoek Francia XV 6-35 Francia tour 1971
18 maggio 1974 Windhoek British Lions XV 16-23 British Lions tour 1974
17 giugno 1975 Windhoek Francia XV 13-13 Francia tour 1975
7 maggio 1977 Windhoek   Rhodesia Meridionale 15-22
29 ottobre 1983 Santiago del Cile Cile XV 30-33
5 novembre 1983 Montevideo Uruguay XV 38-22
24 ottobre 1988 Santiago del Cile Cile XV 36-15
3 novembre 1988 Asunción   Paraguay 110-0

Note modifica

  1. ^ Richard Bath, The Complete Book of Rugby, Seven Oaks Ltd, 1997, p. 71, ISBN 1-86200-013-1.
  2. ^ (EN) Neil Johnston, Rugby World Cup 2015: Namibia 16-17 Georgia, in BBC Sport, 7 ottobre 2015. URL consultato il 12 ottobre 2015.

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Collegamenti esterni modifica

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