Nocciola

frutto del nocciolo
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La nocciola, anche chiamata avellana,[1] è il frutto del nocciolo, pianta coltivata dall'uomo già nell'antichità. Dopo le mandorle sono il frutto più ricco di vitamina E e sono una fonte di fitosteroli, un gruppo di sostanze ritenute importanti per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Le nocciole contengono, inoltre, grassi monoinsaturi in grado di abbassare il livello del colesterolo LDL[2] e dei trigliceridi. Non va confusa con la nocciolina, termine con cui viene chiamata erroneamente l'arachide.

Nocciola: pericarpo e seme

Descrizione modifica

Nocciole
Valori nutrizionali per 100 g
Energia628 kcal (2 630 kJ)
Proteine15 g
Carboidrati
Zuccheri4,3 g
Fibre10 g
Grassi
Totali61 g
Saturi4,5 g
Monoinsaturi46 g
Polinsaturi8 g
Colesterolo0
Vitamine
Vitamina A20 IU
Vitamina B60,6 mg
Vitamina C6,3 mg
Vitamina D0 IU
Minerali
Calcio114 mg
Ferro4,7 mg
Magnesio163 mg
Potassio680 mg
Sodio0 mg

Le nocciole italiane più pregiate sono:

Grazie alle condizioni climatiche, questa pianta prospera nel Bacino del Mediterraneo.

I maggiori produttori sono: Turchia, Italia, Stati Uniti d'America e Spagna.

La nocciola è comunemente annoverata fra la frutta secca, è di colore verdastro (inizialmente) e poi marroncino, con il proseguire del grado di maturazione. Il pericarpo è in parte ricoperto da un involucro fogliaceo a margine irregolare.

Il seme, posto all'interno, è commestibile ed è di consistenza croccante. Viene consumato sia allo stato fresco sia allo stato secco.

È molto ricco di lipidi (50-60% circa di grassi), di proteine (20%) e di acqua (11%). Questa composizione fa della nocciola un alimento calorico.

La nocciola è utilizzata principalmente nelle lavorazioni industriali, in quanto è il frutto che meglio si sposa con il cioccolato, sia al latte che fondente, in pasticceria, per la produzione di torroni, dolci e creme. Per la maggioranza degli impieghi viene sottoposta prima a tostatura).

Nei paesi di lingua tedesca la nocciola è utilizzata sotto forma di farina per la preparazione di un dolce tipico (simile ad una crostata, la Torta Linzer).

 
I Piccillatti, tipici biscotti ripieni di nocciole di Fondachelli-Fantina, Sicilia

Molto ricercato anche il suo olio, che viene utilizzato dall'industria cosmetica o per uso alimentare, ma è molto costoso per le piccole quantità prodotte. La nocciola è inoltre ingrediente base per la produzione del frangelico, infuso liquoroso.

Uso del termine in epoche e culture diverse modifica

Al tempo della Roma antica si usava donare piante di Corylus avellana (volgarmente: nocciòlo) per augurare felicità. Ugualmente accadeva in Francia, dove la pianta veniva donata agli sposi come simbolo di fecondità.

Nella cultura e nella lingua anglosassone il termine equivalente, Hazel (inteso come "nocciolina"), è talvolta utilizzato come nome proprio o vezzeggiativo. Hazel è, ad esempio, intitolata una canzone del cantante Bob Dylan contenuta nell'album discografico del 1974 Planet Waves mentre Hazel Grove (Boschetto di nocciòle) è una cittadina nelle vicinanze di Manchester, nell'Inghilterra nord-occidentale.

Negli Stati Uniti Hazel è una città del Kentucky.

Produzione modifica

Maggiori produttori di nocciole[3]
(in tonnellate)
  Turchia 675 000
  Italia 131 281
  Azerbaigian 43 000
  Stati Uniti 29 030
  Cina 27 044
  Georgia 21 400
  Iran 15 645
  Francia 10 833
  Spagna 10 485
  Kirghizistan 4 872
Mondo 1 006 178

Sicurezza alimentare modifica

Per quanto riguarda le partite di nocciola provenienti dalla Georgia, durante i controlli ufficiali effettuati dagli Stati membri dell'Unione Europea è stata rilevata un’elevata frequenza di casi di non conformità alle pertinenti prescrizioni previste riguardo alla contaminazione da aflatossine.[4]

Note modifica

  1. ^ avellana, su treccani.it. URL consultato il 10 settembre 2021.
  2. ^ starbeneeditor6, Nocciole: benefici e controindicazioni, su Starbene, 2 maggio 2018. URL consultato il 6 febbraio 2024.
  3. ^ (EN) Food and Agriculture Organization of The United Nations, FAOstat, su faostat.fao.org. URL consultato il 19 febbraio 2017.
  4. ^ Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, su eur-lex.europa.eu.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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