Non si maltrattano così le signore

film del 1968 diretto da Jack Smight

Non si maltrattano così le signore (No Way to Treat a Lady) è un film del 1968 diretto da Jack Smight.

Non si maltrattano così le signore
Una scena del film
Titolo originaleNo Way to Treat a Lady
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1968
Durata108 min
Rapporto1,85:1
Generegiallo, thriller, drammatico
RegiaJack Smight
SoggettoWilliam Goldman
SceneggiaturaJohn Gay
ProduttoreSol C. Siegel
Casa di produzioneSol C. Siegel Productions
FotografiaJack Priestley
MontaggioArchie Marshek
MusicheStanley Myers
ScenografiaGeorge Jenkins
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Trama modifica

Un serial killer, ossessionato dai ricordi della madre defunta (un'attrice del teatro di cui ora è proprietario), strangola signore di mezza età disegnando sulla loro fronte con un rossetto le labbra della madre. Il detective incaricato delle indagini è Morris Brummel, uno scapolo che vive a casa dell'anziana madre. Dopo ogni omicidio l'assassino telefona a Brummel fornendo indizi sui delitti, senza che il detective abbia il tempo di rintracciare la chiamata.

La prima vittima è la signora Mulloy: l'assassino si finge un prete per introdursi in casa sua. In questa occasione il detective Brummel interroga Kate Palmer, una giovane vicina di casa della vittima, con la quale inizia una relazione.

La seconda vittima è la signora Kuppermann, una donna di origine tedesca: l'assassino finge di essere un idraulico, anch'egli di origine tedesca, per introdursi in casa sua.

La terza vittima è la signora Poppy: l'assassino si introduce in casa sua fingendo di dovere consegnare una parrucca, ma l'improvviso arrivo della sorella della donna la salva temporaneamente dalla morte.

La quarta vittima è una donna che ha riconosciuto l'assassino come un finto poliziotto, mentre la quinta vittima è un'alcolista assidua frequentatrice di un bar dei bassifondi della città.

Per smascherare il maniaco la polizia diffonde la falsa notizia che lo strangolatore ha ucciso una sesta donna che in realtà è morta suicida. Il folle, ferito nell'orgoglio e furioso che un altro si faccia passare per lui, telefona nuovamente a Brummel, fornendo maggiori indizi su di sé; successivamente si introduce nella casa della fidanzata del poliziotto fingendosi un cameriere inviato per consegnare una cena a domicilio, nel tentativo di ucciderla. Nello scontro finale con il detective, che ormai ne ha scoperto l'identità, trova la morte.

Produzione modifica

Distribuzione modifica

Critica modifica

«[...] con l'orecchio teso alla lezione di Hitchcock, è un dignitoso prodotto commerciale di largo consumo. Una sceneggiatura particolarmente abile nel mascherare la poca attendibilità dell'intrigo, crea effetti calibrati di suspense nel mostrare i ripetuti crimini [...] Il film è condotto egregiamente: la contrapposizione « criminale-poliziotto » ha accenti talvolta insoliti specie perché il secondo è a sua volta vittima d'un duro, asfissiante matriarcato. La parte sentimentale appare alquanto posticcia [...]»

Note modifica

  1. ^ Sullo schermo: tra l'idillio e l'erotismo, La Stampa, 15 settembre 1968

Collegamenti esterni modifica

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