Ntare Ndizeye

re del Burundi

Ntare V Charles Ndizeye (Ibwami, 2 dicembre 1947Gitega, 29 aprile 1972) fu il nono ed ultimo re del Burundi, figlio di Mwambutsa Bangiricenge e della regina Baramparaye, fratellastro del principe Louis Rwagasore. Regnò dall'8 luglio 1966 al 28 novembre 1966.

Ntare Ndizeye
Ntare V nel giorno dell'incoronazione
Re del Burundi
Stemma
Stemma
In carica8 luglio 1966 –
28 novembre 1966
Incoronazione1º settembre 1966
PredecessoreMwambutsa Bangiricenge
SuccessoreInizio della Repubblica
Nome completoCharles Ndizeye
NascitaIbwami, Gitega, 2 dicembre 1947
MorteGitega, 29 aprile 1972
Luogo di sepolturaGitega
DinastiaAbaganwa
PadreMwambutsa Bangiricenge
MadreBaramparaye
ReligioneCattolicesimo

È nato a Ibwami di Gitega il 2 dicembre 1947. Ha ricevuto istruzione primaria privata, e in seguito una formazione superiore all'École Nouvelle de Paudex, Svizzera.

Il regno modifica

Video dell'incoronazione di Ntare V

Nei primi mesi del 1966 il Burundi si trovava in una situazione paradossale: il re Mwambutsa, fuggito dopo i fatti dell'ottobre 1965, si trovava in Svizzera e rifiutava di abdicare, il primo ministro Biha era morto dopo essere stato ferito e, di conseguenza, tutta l'amministrazione statale era in sfaldamento. Un gruppo di "giovani turchi" (così vennero chiamati) prendono in mano la situazione e l'8 luglio 1966 depongono il re e nominano, dopo averlo richiamato in patria, il diciannovenne principe Charles Ndizeye Capo di stato. Il 1º settembre si svolse la cerimonia di incoronazione sulla collina di Nkondo a Muramvya, secondo la tradizione, il giovane Capo di stato venne incoronato re prendendo il nome di Ntare V. Primo ministro venne nominato il capitano Michel Micombero.[1]

Il conflitto però tra il re che pretendeva di prendere in mano il destino del regno e di porre fine a quattro anni di caos ed il capitano sempre più ambizioso ed intraprendente non tardarono. Di fatto i veri detentori del potere sono da ricercare nella corrente anti monarchica e anti hutu del partito UPRONA, sono coloro che senza nessuna regola spadroneggiano il Burundi: un disomogeneo gruppo di funzionari, militari e dirigenti della "gioventù nazionalista Rwagasore" capeggiati dal principe Muhirwa, il capitano Michel Micombero, Presidente del Consiglio della Corona e Artémon Simbabaniye, Segretario di stato alla Giustizia.

La deposizione modifica

Il 28 novembre 1966 la situazione diventa insostenibile. Il capitano Michel Micombero, 26 anni, sostenuto da un "Comitato Militare di Risanamento" con un colpo di Stato depone il giovane regnante, dopo averlo mandato in visita ufficiale in Zaire, proclama la repubblica del Burundi e si autonomina Presidente.

Ntare apprende la notizia alla radio, non potendo tornare in patria si rifugia in esilio in Germania.

La madre Baramparaye rimasta in Burundi viene privata di tutti i suoi beni e del rango. Troverà ospitalità presso la famiglia del fratello che vive nella periferia di Bujumbura e morirà il 11 febbraio 2007 all'età di 80 anni.

Finisce così il regno del Burundi ed il potere dei baganwa, inizia la repubblica e il potere dei bahima.

L'assassinio del re modifica

Con uno stratagemma si riuscì a far tornare in patria l'ex re alla fine di marzo del 1972. Ntare si trovava in quei giorni in Uganda, ospite personale del presidente Idi Amin. Avendo ricevuto garanzie verbali e scritte dal presidente Micombero, Idi Amin autorizzò il rientro. Ma giunto a Bujumbura Ntare venne subito arrestato e trasportato in elicottero nell'antica residenza reale di Bwoga in regime di sorveglianza.

Il 28 aprile si svolse una seduta del governo: all'ordine del giorno era posta la sorte da destinare al re. La seduta si concluse senza aver preso alcuna decisione per disaccordo tra ministri. L'ex-re Ntare V, dopo un mese di reclusione domiciliare obbligatoria, viene accusato di aver organizzato un complotto monarchico con l'obiettivo di voler reinstaurare il regno. Nella notte del 29 aprile 1972, viene bruscamente trasportato nel campo militare di Gitega, sommariamente giustiziato da un plotone di esecuzione su ordine del presidente stesso Michel Micombero[2] e gettato poi in una fossa comune. Ha così fine la discendenza maschile reale del Burundi. Il capitano Micombero annuncerà alla radio il giorno dopo che l'ex-re è stato ucciso mentre cercava di fuggire con dei sicari che erano giunti a liberarlo.

Proprio quella notte prendeva inizio nel sud del Burundi un attacco di profughi hutu provenienti dalla Tanzania, fatti che provocheranno una spietata e sproporzionata reazione dell'esercito con l'eliminazione di tutti i quadri hutu: intellettuali, dirigenti, ministri, militari. I morti in tutto il paese saranno circa 300.000, i profughi 400.000.

Nell'aprile 2012, il governo burundese con la collaborazione di quello belga, autorizza una missione sotto la direzione del professor Jean Jaques Cassiman che si prefigge di ritrovare le spoglie dell'ultimo re al fine di dargli una degna ed onorata sepoltura. Sentite diverse testimonianze si identifica la collina di Tankoma nel comune di Gitega come il probabile luogo di sepoltura, ma dopo una decina di giorni di infruttuoso lavoro si abbandona il progetto[3].

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Mwezi Gisabo Ntare Rugamba  
 
Vyano, del Clan Mwenengwe  
Mutaga Mbikije  
Ntibanyiha, del Clan Bunyakarama  
 
 
Mwambutsa Bangiricenge  
 
 
 
Ngenzahayo, del Clan Munyagisaka  
 
 
 
Re Ntare V del Burundi  
 
 
 
Mathias Ruhasha, del Clan Bakundo  
 
 
 
Baramparaye  
 
 
 
Bernadette Mucereza  
 
 
 
 

Onorificenze[1] modifica

Onorificenze del Burundi modifica

Note modifica

  1. ^ a b Royal Ark
  2. ^ Jean-Pierre Chrétien, Jean-François Dupaquier Burundi 1972, au bord des génocides, KARTHALA Editions, 2007, ISBN 2-84586-872-3, 9782845868724, pag 128 ss.
  3. ^ Dieudonné Hakizimana, Les travaux d'exhumation du corps de Ntare V in Iwacu, Bujumbura, 8 April 2012. Dacia Munezero, Exhumation du roi Ntare V : les experts n'ont rien trouvé mais le ministre Nyenimigabo reste optimiste, in Iwacu, Bujumbura, 11 April 2012.

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