Olzai

comune italiano in Sardegna

Olzai (Ortzài[3] o Orthài in sardo) è un comune italiano di 750 abitanti della provincia di Nuoro, nella regione della Barbagia di Ollolai.

Olzai
comune
(IT) Olzai
(SC) Ortzài
Olzai – Stemma
Olzai – Bandiera
Olzai – Veduta
Olzai – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoMaria Maddalena Agus (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate40°10′57″N 9°08′52″E / 40.1825°N 9.147778°E40.1825; 9.147778
Altitudine474 m s.l.m.
Superficie69,82 km²
Abitanti750[1] (30-11-2023)
Densità10,74 ab./km²
Comuni confinantiAustis, Nughedu Santa Vittoria (OR), Ollolai, Ottana, Sarule, Sedilo (OR), Sorradile (OR) (isola amministrativa di Brai), Teti
Altre informazioni
Cod. postale08020
Prefisso0784
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091057
Cod. catastaleG058
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) olzaesi
(SC) ortzaesos
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Olzai
Olzai
Olzai – Mappa
Olzai – Mappa
Posizione del comune di Olzai
all'interno della provincia

di Nuoro

Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il territorio è principalmente montuoso di origine granitica, l'abitato si trova al centro di un vasto e naturale anfiteatro montuoso che partendo da Nord con "S'Ispiliu" (alt. 758 m) continua verso Est con "Eliai" (alt. 851 m) - "Nodu Fasolu" (alt. 920 m) - "Fronte Oroniai" (alt. 905 m) - Monte "San Sebastiano" (alt. 1038 m) - "Nodu Gosolodine" (alt. 961 m) - Punta "S'Asisorgiu" (alt. 1127 m) - "Pala Lepazzai" (alt. 1076 m) - Monte "San Basilio" (alt. 1017 m) e finisce con avvallamenti a Sud nelle regioni "Su Cannisone" (alt. 544 m) e "Pala de Laro" (alt. 463 m).

È territorialmente coinvolto nel Parco del Gennargentu. Conserva la storica chiesa di Santa Barbara, la casa-museo del pittore Carmelo Floris e un mulino ad acqua recentemente ristrutturato in modo mirabile. All'interno del paese è inoltre notevole l'opera di canalizzazione del piccolo fiume che, dopo l'alluvione del primo decennio del Novecento, fu incanalato in un letto lastricato in pietra e molto largo, ai cui bordi sorgono due strade distinte collegate da stupendi esempi di ponte ad arco in pietra. Olzai fa parte inoltre fin dalla sua istituzione avvenuta nel 2008 dell'unione dei comuni di "Barbagia" insieme a Gavoi, Lodine, Ollolai, Oniferi, Ovodda, Sarule e Tiana. Un comprensorio che in un raggio di pochi chilometri raggruppa un territorio di circa 10000 abitanti, con peculiarità e punti di attrazione di particolare interesse storico, artistico e culturale, caratterizzato soprattutto dalla tipicità dei prodotti offerti sia nel settore alimentare che artigianale.

Origini del nome modifica

Il suo nome potrebbe derivare dalla voce fenicia "Hol" "Hoel" (territorio, dimora del mio pellegrino) secondo il teologo e linguista Giovanni Spano[4]; oppure da "Iolai" secondo Francesco Corona[5].

Storia modifica

Come dimostrano i numerosi ritrovamenti di nuraghi, dolmen e menhir, si presume che il territorio di Olzai, fosse abitato sin dal periodo prenuragico e nuragico. Nel Medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria della Barbagia di Ollolai.

Dieci abitanti di Olzai (in quel tempo chiamato Oltai) risultano tra i firmatari del famoso trattato di pace tra la Giudicessa Donna Eleonora d'Arborea del Giudicato d'Arborea e Giovanni I d'Aragona Re del "Regnum Sardiniae et Corsicae" e Sovrano della Corona d'Aragona. L'atto fu firmato il 24 gennaio 1388 dai rappresentanti istituzionali dello stato, dai rappresentanti delle ville, i "majores de villa" e i "juratos" di tutti i villaggi del giudicato, in numero proporzionale all'importanza di ciascuna villa. Gli olzaesi furono rappresentati dal "Majore" Antonio Contona assieme a 4 "juratis" e 5 "habitatoribus".[6] Questo trattato durò poco e dopo varie battaglie, tra cui quella di Sanluri, passò dalla Curatoria di Ollolai al Marchesato di Oristano dell'ex comandante arborense Pietro Cubello (1410), restando abbastanza indipendente anche quando passò al Regno di Sardegna il 17 agosto 1420, giorno in cui finì per sempre il Regno di Arborea venduto per 100.000 fiorini d'oro dall'ultimo Giudice Guglielmo III di Narbona al Re Alfonso V di Aragona. Estinti i Cubello, Leonardo Alagon reclamò il Marchesato ma dopo la battaglia di Macomer (1478) venne deportato in Spagna e Olzai finì sotto la completa dominazione aragonese del viceré Nicolò Carroz e agli inizi del Cinquecento passando al nipote Pietro Maza de Lizana fu unito al feudo di Mandas. Fu con l'ultimo dei feudatari di Valencia - Don Pedro Maza Ladron y Mendoza - che, il 23 dicembre 1614, il Re Filippo III di Spagna elevò il Feudo a Ducato, l'unico concesso fino a tutto il Seicento. Il Ducato di Mandas, uno dei più vasti feudi dell'isola, comprendente diversi villaggi, era costituito dall'accorpamento della Curatoria di Seurgus (Mandas, Isili, Siurgus Donigala, Nurri, Escalaplano, Orroli, Escolca, Serri, Gergei, Villanovatulo), della Baronia di Sicci (Dolianova), della Barbagia di Seulo (Esterzili, Seulo, Sadali, Ussassai, Seui), della Barbagia di Ollolai (Fonni, Ollolai, Gavoi, Olzai, Lodine, Ovodda, Mamoiada) e del Marchesato di Terranova in Gallura (Olbia).

Dopo la Guerra di successione spagnola e del trattato dell'Aja, il Regno di Sardegna l'8 agosto 1720 passò a Vittorio Amedeo II primo Re di casa Savoia. In quel periodo il Duca di Mandas (a cui apparteneva Olzai) era don Juan Manuel de Zuniga y Castro che terrà il feudo per ben 61 anni, dal 1686 al 1747.

Al 1746 risale la relazione della visita che l'intendente generale della Sardegna Francesco Giuseppe Conte De Viry[7] compì quell'anno nelle diverse regioni dell'isola, le "Ville" della Barbagia di Ollolai contavano allora il seguente numero di abitanti: Fonni 1402, Mamoiada 1106, Gavoi 873, Ovodda 810, Olzai 800, Ollolai 580, Lodine 86.

Con l'Editto delle Chiudende (che dava a chiunque fosse in possesso di terre la facoltà di recintarle) i Savoia decisero di modificare l'assetto della proprietà fondaria della Sardegna, caratterizzato dalla larghissima estensione delle terre pubbliche usate da tutta la popolazione rurale, legata per motivi di sussistenza all'arcaico sistema dell'uso comune della terra e alla pastorizia brada. L'Editto permetteva l'assegnazione delle terre alla popolazione locale, anche se di fatto, per vari motivi, vennero riscattate per la quasi totalità dai nobili del paese. A questo periodo risale la più celebre delle poesie di Diego Mele intitolata "In Olzai non campat pius mazzone" che, attraverso un linguaggio metaforico e assai criptico, il sacerdote-poeta prende le difese dei contadini e dei pastori. Il Rettore Mele, nato a Bitti, arrivò ad Olzai nel 1836 e vi rimase fino alla morte avvenuta nel 1861 anno dell'Unità d'Italia.

Secondo il Dizionario generale geografico-statistico del 1855, gli olzaesi erano 1157 riuniti in 288 famiglie che abitavano in 285 case[8].

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Olzai sono stati concessi con decreto del 27 novembre 2009.[9]

«Stemma troncato semipartito: il primo di verde, alle nove spighe di grano d'oro, impugnate, legate di rosso; il secondo di azzurro, all'agnello d'argento, sostenuto dalla pianura di verde; il terzo interzato in palo di rosso, di azzurro, di rosso, i pali di rosso caricati dal fiore di asfodelo, reciso, d'argento. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante di verde, il motto, in lettere maiuscole di nero, OPPIDUM DOCTRINAE. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Chiesa di San Giovanni Battista

Architetture religiose modifica

  • Chiesa San Giovanni Battista, dal 1738 chiesa parrocchiale
  • Chiesa Santa Barbara
  • Chiesa Sant'Anastasio
  • Chiesa Arcangelo Gabriele

Nuraghi modifica

Dei 17 nuraghi situati nel territorio di Olzai e catalogati ai primi del 900[10], soltanto 11 figurano anche nelle carte topografiche dell'Istituto Geografico Militare di Firenze. Qui di seguito l'elenco dei nomi con le relative coordinate geografiche:

  • Nuraghe Ludorioe ---- 40°12'3"N 9°8'45"E
  • Nuraghe Lenuie ---- 40°11'55"N 9°8'13"E
  • Nuraghe Comiddo ---- 40°11'30"N 9°5'44"E
  • Nuraghe Sorghiddai ---- 40°1_'__"N 9°4'__"E
  • Nuraghe Badu Ottana ---- 40°9'__"N 9°3'__"E
  • Nuraghe Imbilighe Mare ---- 40°9'50"N 9°1'27"E
  • Nuraghe Oritti ---- 40°9'35"N 9°1'18"E
  • Nuraghe Su Puddu ---- 40°10'47N 9°1'9"E
  • Nuraghe Barbarighinos o Sos Pranos ---- 40°8'48"N 9°1'26"E
  • Nuraghe Portoni ---- 40°8'29"N 9°1'51"E
  • Nuraghe Sa Femmina ---- 40°10'__"N 9°0'__"E

I restanti 6 nuraghi:

  • Nuraghe Palai
  • Nuraghe Lochilo
  • Nuraghe Bumbas
  • Nuraghe Orocai
  • Nuraghe Zibbas
  • Nuraghe Andria Mula

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati ISTAT, al 31 dicembre 2016 la popolazione straniera era di 52 persone, pari al 5.9% dei residenti.

Numero dei cittadini stranieri residenti divisi per continente di appartenenza:

  • 27 Africa 51.92%
  • 21 Europa 40.38%
  • 4 Asia 7.69%

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Olzai è il nuorese barbaricino.

Cultura modifica

Feste e tradizioni popolari modifica

  • Festa di fine/inizio anno "Terra Ruvia" (31 dicembre/1º gennaio)
  • Falò di Sant'Antonio Abate (16 gennaio)
  • Festa di Sant'Anastasio (22 gennaio)
  • Carnevale (giovedì, domenica, lunedì, martedì grasso, mercoledì delle Ceneri e Pentolaccia la domenica successiva)
  • Festa dell'Angelo (2ª domenica di maggio)
  • Festa di Sant'Isidoro (3ª domenica di maggio)
  • Festa di San Giovanni Battista (24 giugno)
  • Festa dei SS. Pietro e Paolo (29 giugno)
  • Festa di Santa Barbara (26 agosto)
  • Cortes Apertas (metà novembre)
  • Sagra del fico d'india (ultimi giorni di settembre)

Geografia antropica modifica

Rioni modifica

  • Serra 'e Contza
  • Malamureddu
  • Lolea
  • Elisea
  • Leppatzai
  • Sorreddu
  • S'Umbrosu
  • Sant'Istasi
  • Preda 'e Pistis
  • Sant'Ignazio
  • Murui
  • Santa Suvia
  • Santa Varvara
  • Drovennoro
  • Honca 'e Mussa
  • Cambone
  • Su Putzu
  • Santu Juvanne
  • Babbu 'e Ogozzi
  • Gheddesai
  • Sant'Antoni
  • Sa Harrera
  • Burusone
  • Zihuri
  • Su Nodu Mannu
  • Sa hodina

Infrastrutture e trasporti modifica

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Bachisio Antonio Porru liste civiche di centro-sinistra sindaco [12]
16 aprile 2000 9 maggio 2005 Giovanni Moro lista civica sindaco [13]
9 maggio 2005 31 maggio 2010 Francesco Noli lista civica sindaco [14]
31 maggio 2010 31 maggio 2015 Antonio Ladu lista civica "Gulana" sindaco [15]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Ester Satta lista civica "S'arvessida" sindaco [16]
26 ottobre 2020 in carica Maria Maddalena Agus lista civica "Ortzai in coro" sindaco [17]

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ (SC) Isportellu Linguìsticu de sa Limba Sarda (PDF), su comune.olzai.nu.it. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  4. ^ autore del Vocabolario sardo ed etimologio della Sardegna, 1873.
  5. ^ autore del Dizionario dei comuni della Sardegna, 1898 (pag.66).
  6. ^ da Historiae patriae monumenta, 1861, Tomo I, p. 817.
  7. ^ autore di "Relation historique 1746
  8. ^ Pagina 830 del Dizionario.
  9. ^ Olzai (Nuoro) D.P.R. 27.11.2009 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 17 luglio 2022.
  10. ^ Pietro Meloni-Satta, Olzai reminescenze e divagazioni, 1911.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  13. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  14. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  15. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  16. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  17. ^ Comunali 25/10/2020 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 14 novembre 2020.

Bibliografia modifica

  • Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  • Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
  • Giovanni Spano - "Vocabolario sardo geografico patronimico ed etimologico compilato dal Comm. Canonico Giovanni Spano" - Cagliari, Tip. Alagna, (1872)
  • Francesco Corona - "Dizionario dei Comuni della Sardegna" - Cagliari, Tip. Dessì, (1898)
  • Pasquale Tola - Historiae Patriae Monumenta, vol. XII, Codex diplomaticus Sardignae, I, Torino, 1861.
  • Pietro Meloni-Satta - "Olzai, Reminescenze e Divagazioni" - Ditta Editrice: Giuseppe Dessì di Cagliari, MCMXI (1911) / Ristampa 1991 a cura dell'Associazione Culturale "G.Dore"
  • F. G. Viry - "Relation historique et geographique du Roiaume de Sardaigne et des principales îles y adiacentes, faite à la fin de l'année 1746" - in “Nuovo Bollettino Bibliografico Sardo”, 1957, nn. 13 e segg. ,a cura di P.Benvenuti.
  • Guglielmo Stefani - "Dizionario generale geografico-statistico degli Stati Sardi" - Torino, Cugini Pompa e comp. Editori, (1855)

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