Si dice pancromatico un'emulsione fotografica in bianco e nero sensibile a tutte le lunghezze d'onda dello spettro visibile, sintetizzate per comodità nelle tre bande ottiche: rosso, verde e blu.

In fotografia modifica

Il bromuro d'argento che costituisce la sostanza sensibile alla luce dei materiali fotografici, è sensibile solo al blu e viene reso sensibile anche al verde, ottenendo così un materiale ortocromatico, anche al rosso, ottenendo un falso pancromatismo usato nelle pellicole e carte a colori, al verde ed al rosso ottenendo un pancromatico.

L'estensione della sensibilità cromatica si ottiene con l'aggiunta di sostanze dette "cromatizzatori" al bromuro d'argento. Sono quindi da considerarsi pancromatici tutti i materiali fotografici da ripresa, e, in certo qual modo, i sensori digitali. Le pellicole B/N ortocromatiche, diffuse fino agli anni cinquanta per la loro maggiore economicità e in seguito utilizzate solo in fotomeccanica, sono oggi quasi scomparse.

Nel telerilevamento modifica

In caso di immagini digitali ottenute da satelliti per telerilevamento, un'immagine in pancromatico è molto utile, in quanto permette di raggiungere risoluzioni spaziali maggiori, meglio anche della risoluzione multispettrale. Un esempio per tutti, il satellite QuickBird produce immagini pancromatiche dove un pixel equivale ad un'area di 60 x 60 centimetri, mentre in multispettrale un pixel corrisponderebbe ad un'area di 2,4 x 2,4 metri.

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