Perfugas

comune italiano

Perfugas (Pèifugas in sardo, Pèlfuca/Pèifuga in gallurese) è un comune italiano di 2 245 abitanti della provincia di Sassari. Si trova nella regione storica dell'Anglona.

Perfugas
comune
(IT) Perfugas
(SC) Pèifugas
(SDN) Pèlfica
Perfugas – Stemma
Perfugas – Bandiera
Perfugas – Veduta
Perfugas – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoGiovanni Filiziu (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate40°49′56″N 8°53′04″E / 40.832222°N 8.884444°E40.832222; 8.884444 (Perfugas)
Altitudine90 m s.l.m.
Superficie60,88 km²
Abitanti2 245[1] (30-9-2022)
Densità36,88 ab./km²
FrazioniLumbaldu, Sas Tanchittas, Sa Contra, Modditonalza, Campudulimu, Sas Contreddas, Falzittu, Su Aldosu, Salconatzos.
Comuni confinantiBortigiadas, Bulzi, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Santa Maria Coghinas, Tempio Pausania
Altre informazioni
Cod. postale07034
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090056
Cod. catastaleG450
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) perfughesi
(SC) peifughesos
(SDN) pelfichesi
PatronoMadonna degli Angeli
Giorno festivo2 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Perfugas
Perfugas
Perfugas – Mappa
Perfugas – Mappa
Posizione del comune di Perfugas
nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Origini del nome modifica

Il nome Perfugas continua quello latino perfugas, ossia "immigrati, fuggiaschi" con riferimento alla leggenda sull'origine della popolazione protosarda dei Bàlari che in antichità dimorava in queste terre[3].

Storia modifica

L'area fu abitata già nel Paleolitico inferiore, nel Neolitico, in epoca prenuragica e nuragica e in epoca romana. Si trovano numerose testimonianze archeologiche risalenti a queste epoche, tra cui alcune tombe dei giganti, circa 15 domus de janas e 60 nuraghi.

Nel Medioevo fece parte del Giudicato di Torres, nella curatoria dell'Anglona. Alla caduta del giudicato (1259) passò ai Doria e successivamente (intorno al 1450) agli Aragonesi. Sotto i Doria sorgevano a Perfugas alcune torri costruite probabilmente nella seconda metà del 1200. Nel XVIII secolo il paese venne incorporato nel principato d'Anglona, sotto la signoria prima dei Pimentel e poi dei Tellez-Giron d'Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Perfugas sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 febbraio 2003.[4]

«Stemma d'azzurro, alla collina rocciosa, di rosso, fondata in punta e uscente dai fianchi, collina e campo attraversati dal San Giorgio, armato di tutto punto, d'argento, il viso e la mano destra visibile, di carnagione, con ampio mantello di rosso svolazzante a destra sull'azzurro, il Santo cavalcante il cavallo d'argento, allumato di rosso, attraversante, rivoltato, con gli arti anteriori sollevati, con i finimenti di nero, con il morso d'oro, sellato dello stesso, il Santo in atto di colpire con la lancia d'oro posta in banda le fauci del drago di quattro zampe, due visibili, di verde, rivoltato, con la testa alzata in banda, volta verso il Santo, allumata di rosso, con la coda avvolgente gli arti posteriori del cavallo, il tutto accompagnato dalla fanciulla in maestà, il viso e le mani di carnagione, capelluta di nero, vestita di verde, con il velo di rosso, posta nel canton sinistro del capo, sostenuta dalla collina. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

 
Chiesa di San Giorgio

Di notevole interesse sono

Altre chiese nel capoluogo comunale sono

Siti archeologici modifica

 
Il pozzo sacro di Predio Canopoli

Il territorio del paese è ricchissimo di testimonianze archeologiche. Sono stati rinvenuti numerosi reperti risalenti al Paleolitico e all'interno del centro storico si trova un complesso nuragico comprendente un raffinato pozzo sacro detto del Predio Canopoli. Nella località di Niedda è stata riscoperta una fonte sacra del medesimo periodo. Nel comune si trova anche il sito archeologico di Sa Pedrosa-Pantallinu.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Perfugas è quella logudorese settentrionale. Nel comune di Perfugas non si parla solo logudorese: nelle frazioni dislocate nel Sassu si parlano due varietà di gallurese.

Cultura modifica

Istruzione modifica

Musei modifica

Nel paese è possibile visitare il Museo Archeologico Paleobotanico (MAP). Il museo conserva testimonianze archeologiche scoperte nel territorio di Perfugas e del circondario.

Comprende una sezione paleobotanica, con fossili vegetali delle foreste pietrificate presenti in Anglona e una sezione paleolitica, con alcuni tra i più antichi manufatti in pietra finora rinvenuti in Sardegna. Inoltre ospita una statuina di Dea Madre "con Bambino" del IV millennio a.C.

La chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli è dotata di una cappella che ospita la sezione locale del Museo Diocesano nella quale sono esposti il monumentale Retablo di San Giorgio (m. 6,60x8,40), due pergamene del 1120 e del 1328, alcune statue lignee (Madonna del XIV secolo) e una serie di argenti (reliquari e un crocifisso processionale del XVI secolo).

Infrastrutture e trasporti modifica

Ferrovie modifica

 
La stazione ferroviaria di Perfugas, posta immediatamente a sud del nucleo urbano

L'abitato è servito dalla stazione di Perfugas, posta lungo la ferrovia Sassari-Tempio-Palau, linea utilizzata in questo tratto sino al 1997 per i servizi di trasporto pubblico e successivamente per esclusivi impieghi turistici legati al Trenino Verde. Nel territorio comunale di Perfugas è compresa anche la fermata di Coghinas.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Antonio Giovanni Burrai liste civiche di centro-sinistra Sindaco [6]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Domenico Decandia lista civica Sindaco [7]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Domenico Decandia lista civica Sindaco [8]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Mario Satta lista civica Perfugas attiva Sindaco [9]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Domenico Decandia lista civica Insieme per un futuro migliore Sindaco [10]
26 ottobre 2020 in carica Giovanni Filiziu lista civica "Perfugas impegno e trasparenza" Sindaco [11]

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ sito del comune di Perfugas
  4. ^ Perfugas (Sassari) D.P.R. 24.02.2003 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 12 aprile 2022.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 25/10/2020, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 27 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2021).

Bibliografia modifica

  • Mauro Maxia, Aldo Sari, San Giorgio di Perfugas: arte e storia, Zonza Editori, Cagliari 2001.
  • Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  • Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
  • Mauro Maxia, Perfugas e la sua comunità: profilo onomastico storico descrittivo, 2 volumi, Taphros, Olbia 2010-2016.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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