Posillipo

quartiere di Napoli
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Posillipo è un quartiere residenziale collinare della città di Napoli, frazione fino al 1925 e solo da allora integrato amministrativamente come quartiere cittadino.

Posillipo
La collina di Posillipo vista da Pizzofalcone
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
Città Napoli
CircoscrizioneMunicipalità I
Codice postale80123
Superficie5,17 km²
Abitanti22 856 ab.
Densità4 420,89 ab./km²
Nome abitantiposillipini
PatronoSanto Strato
Giorno festivo17 agosto
Mappa dei quartieri di Napoli
Mappa dei quartieri di Napoli

Mappa dei quartieri di Napoli
La luna si specchia sul mare di fronte a via Posillipo.

Confina ad ovest e nord con i quartieri di Bagnoli (Discesa Coroglio) e di Fuorigrotta e ad est con il quartiere Chiaia (via Stazio, via Giovernale, via Orazio, Largo Sermoneta). A sud affaccia sul golfo di Napoli, appartenente al Mar Tirreno.

Etimologia modifica

Il suo nome deriva dal greco Παυσίλυπον (Pausilypon) che letteralmente significa «tregua dal pericolo» o «che fa cessare il dolore»[1], denominazione legata al panorama sul litorale cittadino e sul golfo, veduta di cui si godeva anche duemila anni fa. Questo sarebbe stato il nome della villa del romano Vedio Pollione, che poi si sarebbe esteso all'intero promontorio[2][3]. Prima di questo appellativo, la collina di Posillipo era nota come Mons Ammenus[4][5].

Storia modifica

Posillipo figura già nelle fonti degli antichi Greci, i primi ad abitare il promontorio allora interamente ricoperto da rocce e alberi. Sono presenti rovine Romane vicino alle rive nonché in prossimità del punto più alto della collina; è possibile vedere i resti delle aperture che ventilavano il tunnel che conduceva alla residenza di Publio Vedio Pollione. Sono presenti anche i resti di un anfiteatro. Con il termine dell'età antica la popolazione di Napoli si chiuse nella cinta fortificata e l'intera zona cadde in declino, del tutto preda delle invasioni barbariche e dell'incuria.

I casali di Posillipo, ossia i borghi sorti sulla collina, avevano di fatto vita sociale indipendente dalla città di Napoli, con un'economia rivolta verso la pesca o l'agricoltura. Il più popolato era il borgo di Santo Strato; altri casali erano Megaglia, Spollano e Angari, il quale copriva l'area che da Torre Ranieri scendeva fino a Riva Fiorita, ossia al mare[5]. Fu nell'epoca vicereale che ville nobiliari vennero costruite su Posillipo, com'era stato fatto secoli prima dai Romani. La prima strada per collegare le ville e i casali di Posillipo alla città di Napoli venne edificata nel XVII secolo da Antonio Alvarez de Toledo. La strada percorreva gli inizi di ciò che sarebbe diventata via Posillipo, ma l'isolamento della zona del Capo lasciava la zona sostanzialmente sottosviluppata. Ramiro Núñez de Guzmán duca di Medina fece prolungare la strada fino a raggiungere il palazzo Donn’Anna; l'opera fu completata solo tra il 1812 e il 1824, quando raggiunse il borgo di Marechiaro sotto Gioacchino Murat. Il Genio dell'armata austriaca finì l'opera estendendo tra il 1820 e il 1830 il tracciato della strada fino a Coroglio, sul golfo di Pozzuoli[5]. La strada comincia al porto di Mergellina e si estende lungo la costa, quasi parallelamente alla riva.

Buona parte della zona ha subìto pesanti ricostruzioni in seguito alla seconda guerra mondiale, ma ha conservato diversi edifici storici, tra cui Villa Rosebery, residenza estiva del Presidente della Repubblica[6].

Geografia modifica

«Questa felicità non ha ancora del tutto abbandonato Napoli. Le abbaglianti strade bianche conducono a Posillipo, e la veduta che si apre sulle forme vulcaniche del capo Miseno e dei Campi Flegrei si fondono col sapore della polvere sottile e dell'umidità amaro-salata del vento del mare»

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Rovine romane (Villa di Pausilypon)

La spiaggia libera comunale Lido delle Monache in via Posillipo che, per morfologia, ricorda la Rotonda Diaz del Lungomare Caracciolo, è raggiungibile attraverso il sottopasso delle scale di un condominio situato di fronte all’ingresso di Palazzo Donn’Anna. Arrivati sulla bella spiaggia, si nota la rete di recinzione di uno spazio sul quale vi è l’affaccio dell’Ospizio Marino di Posillipo, dedicato a Padre Ludovico da Casoria, dove, in una chiesetta annessa, le Monache ivi residenti ne custodiscono la Tomba.

Nella giornata di giovedì si tiene il Mercatino di Posillipo, molto frequentato dai residenti così come dagli abitanti dei quartieri limitrofi di: Chiaia, Bagnoli, Fuorigrotta e Vomero. Fino ad alcuni decenni fa gli espositori di abbigliamento, di calzature, di casalinghi, di biancheria intima e per la casa, di cosmetica ed altro (anche usato) si allineavano lungo Via Pascoli che, per quella mezza giornata, veniva chiusa al traffico veicolare. Successivamente hanno trovato spazio lungo il vicino Viale Virgiliano. I pini secolari del viale, abbattuti in seguito al forte maltempo che nel novembre 2019 li aveva danneggiati, avevano la funzione di alleggerire la passeggiata lungo il Viale, soprattutto nella bella stagione o nelle giornate assolate.

 
Baia di San Pietro ai due frati
 
Veduta di Marechiaro

La discesa di San Pietro ai due frati è un budello che si diparte da via Posillipo scendendo verso Mergellina, che piomba direttamente sul mare Costa di Posillipo. Dagli ultimi scalini è possibile osservare una piccola spiaggia ed una scogliera, meta dei bagnanti che li sfruttano per tuffarsi o per osservare il fondale attraverso l'acqua limpida. Si arriva così via terra alla Baia di San Pietro ai due frati, sottostante le terrazze del Circolo delle Poste, celebre per i ricevimenti riservati ai propri dipendenti. Il nome della baia si deve agli scogli che emergono dall'acqua, San Pietro e San Paolo anche se uno di essi è sommerso a causa dell'erosione. La baia, il cui accesso è libero, è limitata da alcune proprietà private.

Sulla punta di capo Posillipo si trova il Parco sommerso di Gaiola, istituito nel 2002 congiuntamente dai Ministeri dell'Ambiente e dei Beni Culturali, nelle acque che circondano gli isolotti della Gaiola, si estende dal porticciolo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi, con finalità di protezione sia Archeologica che Ambientale.

Altro importante sito è la Villa Imperiale di Pausilypon, dove, tra uno dei panorami migliori del Golfo, è possibile ammirare anche i resti dell'imponente Teatro e di alcune sale di rappresentanza.

Altra meta d'interesse è il Mausoleo Schilizzi, uno dei migliori esempi italiani dello stile architettonico neoegizio, che ora assolve alla funzione di monumento ai caduti delle due guerre mondiali.

Nel quartiere di Posillipo si trovano diversi villaggi: Villanova di Posillipo (ovvero Porta di Posillipo), Casale di Posillipo, Santo Strato, e il più conosciuto di tutti Marechiaro, con il caratteristico "Scoglione".

Vi sono inoltre numerosi monumenti e località di interesse storico-artistico: il Parco Virgiliano (già Parco della Rimembranza); importanti ville sul mare come Villa Rosebery, residenza estiva del Presidente della Repubblica italiana; costruzioni romane che permettevano, attraverso una galleria detta Grotta di Seiano, di raggiungere i porti romani di Pozzuoli, Portus Iulius e Miseno.

Dal 1912 in questo quartiere risiede il Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale, di grandissima importanza per i seminaristi della provincia ecclesiastica campana e di molte diocesi situate sul territorio delle regioni confinanti.

 
Scorcio della costa di Posillipo vista da via Posillipo
 
La costa vista da via Orazio

Trasporti e viabilità modifica

La collina di Posillipo è attraversata da quattro strade principali quasi parallele: via Posillipo che corre parallela alla costa da Mergellina fino a capo Posillipo, via Francesco Petrarca (già "via Panoramica") in posizione più elevata con caratteristiche vedute sul golfo di Napoli e sul Vesuvio, le antiche vie del Marzano e Porta Posillipo (l'una di seguito all'altra) e via Alessandro Manzoni (già "via Patrizi").

È da segnalare la via Pascoli che dal quadrivio del Capo di Posillipo conduce all'antico casale. Altra arteria importante è via Orazio che, passando per via Petrarca, collega Mergellina col rione di "Porta Posillipo", nella parte alta del quartiere. In questa strada c'è il belvedere dove si trovava il famoso pino di Napoli, simbolo dell'oleografia napoletana del XX secolo. La parte collinare del quartiere di Posillipo è collegata verticalmente dalla Funicolare di Mergellina, celebre opera urbanistica e d'ingegneria (elogiata nei versi di Salvatore Di Giacomo nella targa marmorea al suo ingresso) la cui edificazione dava il via all'urbanizzazione dell'area collinare intorno agli anni trenta. Essa prende inizio dall'omonima area litoranea di Mergellina e conduce sull'apice della collina (via Manzoni) fermando in altri 3 punti, "S. Antonio" in prossimità dell'omonimo santuario, "S. Gioacchino" nel cuore di via Orazio e "Parco Angelina" in prossimità di via Stazio e via Giovenale.

In particolare, in via Petrarca il comune dovette istituire un servizio di vigilanza perché gli automobilisti alla guida rallentavano in maniera consistente per poter guardare il panorama, intasando così il traffico veicolare. Il problema fu risolto istituendo dei parcheggi ed una lunga terrazza panoramica.[8] Tra le quattro strade, via Posillipo presenta il più alto numero di fabbricati antichi, mentre le altre tre sono state intensamente interessate dalla massiccia edificazione cittadina dell'ultimo dopoguerra, pur non raggiungendo gli eccessi di altre aree del comune. Numerosi sono i ristoranti presenti sull'intera collina.

Sport modifica

Circolo Nautico Posillipo modifica

Nel quartiere di Posillipo è situato l'omonimo Circolo Nautico, che vanta numerosi trofei a livello mondiale, soprattutto nella pallanuoto. Per quanto riguarda il calcio, Posillipo è sede del campo "Francesco Denza", una struttura all'avanguardia che vanta un buon manto in erba sintetica.

Circuito di Posillipo modifica

Il quartiere, dal 1933 al 1962, fu sede dell'omonimo circuito automobilistico, sul quale si tenne il Gran Premio di Napoli. Fino al 1939 vi corsero anche le auto di Formula Grand Prix (Formula A nel secondo dopoguerra) mentre in seguito si disputarono qui gare di Formula 2, sport prototipi e Formula 1 (il Gran Premio non era però valido per il Campionato Mondiale).

Nella cultura di massa modifica

Posillipo è, nella soap-opera Un posto al sole, sede di Palazzo Palladini (i cui esterni sono dal 2004 quelli della reale Villa Volpicelli, sita anch'essa a Posillipo), un antico palazzo storico immaginario, ora sede di un condominio, dove si svolgono molte delle vicende raccontate.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Espressione tra l'altro usata in Euripide per denominare la vite, «sedatrice di affanni» (Baccanti, 772).
  2. ^ Franco Strazzullo, Napoli: i luoghi e le storie, 1992, p. 14.
  3. ^ Gymnasium rivista didattico-letteraria per le scuole medie, Società Edit. Internazionale Edit. Tip., p. 278. URL consultato il 18 gennaio 2022.
  4. ^ Francesca Capano, Massimo Visone, LA CITTÀ PALINSESTO/I. Tracce, sguardi e narrazioni sulla complessità dei contesti urbani storici: Memorie, storie, immagini, Federico II University Press, 2020, p. 577.
  5. ^ a b c SulSud, STORIA E IDENTITA’ / Il casale di Posillipo, la parte popular del quartiere più borghese di Napoli, su SulSud, 5 luglio 2018. URL consultato il 18 gennaio 2022.
  6. ^ Le residenze (PDF), su palazzo.quirinale.it, Quirinale.it. URL consultato il 29 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2015).
  7. ^ P.P. Muratov, Russi in Italia, in E. Lo Gatto (a cura di), Correnti e tendenze nella letteratura russa dalle origini a oggi, Milano, Rizzoli, 1974.
  8. ^ Dal quotidiano "Il Mattino", nell'edizione del 12 ottobre 2003.

Bibliografia modifica

  • R. Fucini, Napoli ad occhio nudo, Torino, Einaudi, 1976.
  • F. Strazzullo, Aria di Posillipo, Napoli, Arte tipografica, 1990.
  • Ivan Varriale, Posillipo. Storia e mito, Napoli, Valtrend, 2011.
  • Achille della Ragione, Posillipo e Mergellina tra arte e storia, Napoli, 2017.
  • Achille della Ragione, La chiesa di Sant'Antonio a Posillipo tra storia, arte e panorama, Napoli, 2018.
  • Achille della Ragione, Su e giù da Posillipo tra funicolari e funivie, Napoli 2019

Voci correlate modifica

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