Postumio Rufio Festo Avienio

poeta romano
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Postumio Rufio Festo Avienio (latino: Postumius Rufius Festus signo Avienio; ... – ...; fl. seconda metà del IV secolo) è stato un politico e poeta romano.

Biografia modifica

Pagano (CIL VI, 537), nacque a Volsinii (Bolsena) da una famiglia del luogo; tra i suoi antenati vi era Gaio Rufio Festo di Volsinii e i suoi figli Gaio Rufio Festo Lelio Firmo e Rufia Procula, oltre a Gaio Musonio Rufo, un filosofo stoico attivo sotto Nerone e Vespasiano. Aveva un parente di nome Avienio, probabilmente suo padre; sposò Placida, da cui ebbe molti figli e tra questi uno di nome Placido.

È possibile che lo si debba identificare col Rullus Festus che fu corrector Lucaniae et Bruttiorum (CIL X, 212). Fu proconsole dell'Acaia e poi d'Africa.

Opere modifica

Di lui si sono conservate le seguenti opere:

  • un'epistola di 31 esametri a Flaviano Mirmico, nella quale invita l'amico a inviargli delle melegrane, nella speranza che tali frutti lo guariscano dal suo mal di stomaco.
  • varii poemetti minori (de cantu sirenum di 18 versi, ad amicos de agro di 9 versi, de se ad deam Nortiam di 12 versi)
  • la Descriptio Orbis Terrae ("Descrizione del mondo"), nota anche con il titolo di Periegesis seu Descriptio orbis terrarum: una traduzione lunga 1393 esametri dell'opera di Dionigi il Periegeta.
  • l'opera Ora Maritima ("Le coste marittime"), incompleta e lacunosa, interessante per i numerosi riferimenti geografici che contiene, dedicata a Sesto Claudio Petronio Probiano.
  • gli Aratea, lo scritto più ampio (1878 esametri), una traduzione dei Fenomeni di Arato di Soli.

Quest'ultima è di certo l'opera più importante di Avieno. Essa ha già un valore intrinseco, dal momento che è l'unica traduzione latina dell'opera di Arato pervenutaci completa. Anche Cicerone ne aveva improntata una, ma a noi ne sono giunti soltanto 480 versi. La traduzione di Avieno non è letterale: oltre ad una generale prolissità, infatti, l'autore apporta all'originale personali aggiunte, che paiono mostrare il suo desiderio di rivaleggiare nella composizione poetica con Germanico, il primo traduttore di Arato.

Bibliografia modifica

  • «Postumius Rufius Festus signo Avienius 12», The Prosopography of the Later Roman Empire, volume 1, Cambridge 1971, pp. 336–337.
  • (FR) Aviénus, Les phénomènes d'Aratos, ed. Jean Soubiran, Paris, Collection Budé, 1981.
  • Amedeo Alessandro Raschieri, L'orbis terrae di Avieno, Acireale-Roma, Bonanno, 2010.

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Collegamenti esterni modifica

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