I proterosuchidi (Proterosuchidae) sono un gruppo di rettili arcosauromorfi, vissuti tra il Permiano superiore e il Triassico inferiore (260 - 245 milioni di anni fa).

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Proterosuchidae
Ricostruzione di Chasmatosuchus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Reptilia
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
(clade) Archosauriformes
Famiglia Proterosuchidae

Descrizione modifica

Simili a piccoli coccodrilli, i proterosuchidi furono i più antichi arcosauromorfi; questi primitivi parenti dei coccodrilli e dei dinosauri apparvero quando la Terra era ancora dominata dai rettili – mammiferi, nel Permiano superiore. Il corpo era basso e allungato, e le corte zampe sporgevano ai lati del corpo; la coda era allungata e serviva molto probabilmente a garantire stabilità sulla terraferma e agilità durante il nuoto. I proterosuchidi, in genere, non superavano i due metri di lunghezza.

Classificazione modifica

I proterosuchidi erano un tempo considerati veri arcosauri ed erano posti nel grande gruppo artificiale dei tecodonti. Attualmente sono considerati più primitivi dei veri arcosauri, anche se sono posti all'origine del gruppo.

 
Ricostruzione del cranio di Proterosuchus

I proterosuchidi rappresentano forse la prima radiazione adattativa di arcosauriformi. È possibile che alcuni membri di questo gruppo, nel corso del Triassico inferiore, abbiano dato origine agli eritrosuchidi, grandi arcosauriformi più specializzati.

La prima forma nota è Archosaurus rossicus, del Permiano superiore della Russia, dotato di un cranio corto e di occhi grandi. Le forme successive, come Proterosuchus del Triassico inferiore sudafricano, erano dotate di una mascella allungatissima e notevolmente incurvata, che andava a sovrastare la mandibola. Questa caratteristica è ancor più accentuate in alcune specie cinesi ("Chasmatosaurus" yuani). Altre forme sono note in Russia (Chasmatosuchus), in Australia (Tasmaniosaurus e Kalisuchus) e forse in India (Ankistrodon).

Alcuni studi considerano i proterosuchidi un raggruppamento parafiletico: questi animali non formerebbero un vero clade con un singolo antenato comune e i proterosuchidi come unici discendenti. Sembra invece che formassero una catena di arcosauriformi basali successivi (Ezcurra et al., 2010). Qui di seguito è rappresentato il cladogramma di questo studio, che identifica la posizione dei "proterosuchidi" nell'ambito degli arcosauriformi:


Archosauriformes 

Proterosuchus (Proterosuchidae)

Sarmatosuchus (Proterosuchidae)

Fugusuchus (Proterosuchidae)

Osmolskina

Koilamasuchus

 Erythrosuchidae 

Shansisuchus

Vjushkovia

Erythrosuchus

Euparkeria

Chanaresuchus

Vancleavea

Doswellia

 Archosauria 

Pseudosuchia

Avemetatarsalia

La classificazione tradizionale dei membri dei proterosuchidi è la seguente:

Proterosuchidae
  |-- †Archosaurus rossicus
  |?- †Blomia georgii
  |--o †"Chasmatosaurus"
  |  |-- †"C." yuani
  |  `-- †"C." ultimus
  |-- †Chasmatosuchus rossicus
  |?- †Exilisuchus tubercularis
  |?- †Gamosaurus lozovskii
  |-- †Kalisuchus rewanensis
  |-- †Proterosuchus fergusi [Chasmatosaurus vanhoepeni]
  |?- †Sarmatosuchus otschevi
  |-- †Tasmaniosaurus triassicus
  `?- †Vonhuenia friedrichi

Paleoecologia modifica

Non è chiaro lo stile di vita dei proterosuchidi. Il cranio allungato e la mascella ricurva verso il basso fa supporre che si cibassero di pesci e altri piccoli vertebrati, che catturavano con le mascelle incurvate all'ingiù e dotate di lunghi denti. È possibile, però, che vivessero in ambienti lontani dall'acqua e che cacciassero le loro prede sulla terraferma. La forma del muso potrebbe anche far pensare a dei divoratori di carogne.

Galleria d'immagini modifica

Bibliografia modifica

  • Carroll, R. L. (1988), Vertebrate Paleontology and Evolution, WH Freeman & Co.
  • Benton, M. J. (2000), Vertebrate Paleontology, 2nd Ed.; (2004) 3rd edition Blackwell Science Ltd
  • Ezcurra, M.D.; Lecuona, A.; and Martinelli, A. (2010). "A new basal archosauriform diapsid from the Lower Triassic of Argentina". Journal of Vertebrate Paleontology 30 (5): 1433–1450. doi:10.1080/02724634.2010.501446.

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