Rakuten

azienda di commercio elettronico giapponese con sede centrale a Tokyo

Rakuten, Inc. (楽天株式会社?, Rakuten Kabushiki-gaisha) è un'azienda giapponese di commercio elettronico con sede a Tokyo in Giappone.

Rakuten, Inc.
Logo
Logo
La sede di Rakuten a Tokyo.
StatoBandiera del Giappone Giappone
Borse valoriBorsa di Tokyo: 4755
ISINJP3967200001
Fondazione7 febbraio 1997
Fondata daHiroshi Mikitani
Sede principaleTokyo
ControllateRakuten TV
SettoreInformatico
ProdottiCommercio elettronico e altri servizi Internet
Fatturato5,3 miliardi di USD (2013)
Utile netto400 milioni di USD (2013)
Dipendenti11.872 (2015)
Sito webcorp.rakuten.co.jp/

Negli anni 2000 Rakuten si è trasformata in una delle dieci maggiori società operative su Internet a livello mondiale, insieme ad Amazon.com, InterActive Corporation (IAC), Expedia, fra gli altri. L'azienda conta oltre 3.700 dipendenti ed è quotata alla borsa tecnologica del Giappone (JASDAQ: 4755), con una capitalizzazione di mercato che sfiora i 5 miliardi di dollari.

Fra le sue proprietà si annovera il sito di commercio elettronico Rakuten Ichiba, che è anche il più grande sito di questo tipo in Giappone e uno dei più grandi al mondo per vendite. La sua presenza globale è stata rinforzata attraverso l'acquisizione di Buy.com (USA), Priceminister (oggi Rakuten Francia), Ikeda (oggi Rakuten Brasile), Tradoria (oggi Rakuten Germania), Play.com (UK/Isola di Jersey), Wuaki.tv (Spagna) e Kobo Inc. (Canada). L'azienda ha inoltre investimenti in Pinterest, Ozon.ru, AHA Life e Daily Grommet.

Storia modifica

La società fu fondata nel 1997 con il nome di M.D.M., Inc. Rakuten Shopping Mall ( 楽 天 市場, Rakuten Ichiba?) e iniziò le proprie attività a maggio dello stesso anno. Nel giugno 1999, M.D.M., Inc. ha cambiato il suo nome in Rakuten, Inc. A giugno del 2004, divenne il secondo sito Web più popolare in Giappone con un traffico mensile secondo solo a Yahoo! in termini di visitatori unici. Nel 2003 lanciò la più importante operazione finanziaria della sua storia con l'acquisizione di Mytrip Net Co. per 32 miliardi di yen, trasformando in Rakuten Travel quello che era uno dei principali operatori giapponesi nell'ambito della prenotazione di alloggi.[1] Nel 2004 acquisì il 20% di Ctrip, un sito Web di viaggi cinese[2], che poi cedette tre anni più tardi[3][4] per oltre 500 milioni di dollari[5]

Nel 2005 il giro d'affari di Rakuten superò il valore di 1,1 miliardi di dollari, a fronte di utili per circa $ 320 milioni. Il 13 ottobre annunciò a sorpresa l'acquisto del 15.46% delle quote di Tokyo Broadcasting System, ma appena un mese e mezzo dopo ritirò l'offerta temendo un'OPA ostile. Nello stesso anno, Rakuten annunciò l'intenzione di incorporare LinkShare Corp al prezzo di 425 milioni di dollari, per espandere il proprio giro d'affari al di fuori del Giappone.[1] L'operazione fu portata a termine cinque anni più tardi, acquisendo per tale cifra la titolarità di Linkshare USA, una società newyorkese di e-commerce e analisi di mercato, con la quale creò Linkshare Japan, compartecipata dalla società veicolo Traffic Gate (al 100% di Rakuten).[6]

A tale operazione seguì una crescita per linee esterne che portò ad includere nel 2010 i portali buy.come PriceMinister, al prezzo di oltre 200 milioni di dollari[7] Quest'ultimo era un sito di e-commerce francese di beni nuovi e usati, specializzato nella compravendita a un prezzo bloccato e garantito fra privati e professionisti, che già all'epoca aveva anche una versione ispanica e permise un primo ingresso di Rakuten nel mercato europeo. PriceMinister sarà completamente assorbito all'interno del gruppo otto anni più tardi.[8]

Nel 2012 fu rilevato Wuaki.tv, un portale e servizio di video on demand con 1.5 milioni di utenti e 100 dipendenti nella sede di Barcellona, che posizionava Rakuten come un concorrente diretto di Amazon, Netflix e Apple nel settore della vendita di contenuti multimediali in streaming su Internet.[9] L'anno successivo, la piattaforma di fidelizzazione del cliente[10] MediaForge entrò a far parte del gruppo Rakuten.[11][12] Il 13 febbraio 2014 acquista la società di messaggistica istantanea per dispositivi portatili Viber per 900 milioni di dollari. A luglio del 2017, Wuaki TV divenne ufficialmente Rakuten TV, attiva nello streaming video su richiesta[13] A ottobre del 2019, fu lanciato il primo servizio di visualizzazione gratuita dei film a fronte dell'accettazione di un banner pubblicitario.[14]

Sponsorizzazioni modifica

Il 16 novembre 2016, firmò un accordo per diventare lo sponsor principale del Football Club Barcelona dalla stagione 2017-2018 fino al 2020-21[15], mentre il 12 settembre 2017 sigla un accordo di sponsorizzazione con i Golden State Warriors, diventando così il primo sponsor sulla maglia della franchigia NBA.

La Rakuten è proprietaria di due squadre di baseball, i giapponesi Tohoku Rakuten Golden Eagles e i taiwanesi Rakuten Monkeys.

Note modifica

  1. ^ a b Rakuten Buys LinkShare In $425 Million Deal, in The Wall Street Journal, 7 settembre 2005. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  2. ^ Doug Young, Priceline Takes Pricey Path To China With Ctrip, in Forbes, 27 maggio 2015. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2016).
  3. ^ Rakuten sees 58 billion yen for Ctrip, su japantimes.co.jp, 11 agosto 2007. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2019).
  4. ^ Rakuten sells 20.3% stake in Ctrip, su financeasia.com, 12 agosto 2007. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  5. ^ Rakuten selling 20 pct stake in China's Ctrip.com, su Reuters, Hong Kong, 7 agosto 2007. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  6. ^ Tsuruaki Yukawa, Merger with Linkshare Hints at Rakuten’s Entry into Social Media, su techwave.jp, 8 giugno 2010. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  7. ^ Rakuten to acquire France's PriceMinister for approximately €200 million, in Techcrunch, 17 giugno 2010. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  8. ^ Rakuten ditches Priceminister brand, su retaildetail.eu, 28 febbraio 2018. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  9. ^ (ES) Rakuten acquisisce Wuaki.tv, su wuaki.tv. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2014).
  10. ^ Al riguardo, si può consultare la voce customer engagement presente nella Wikipedia in inglese
  11. ^ Rakuten MediaForge Chooses LiveRamp for Consumer Engagement, su digitalcommerce360.com, 12 dicembre 2013. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  12. ^ Zach Rodgers, Rakuten-LinkShare Makes Case For Merging Retargeting And Affiliate Spend, su adexchanger.com, 13 giugno 2013. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  13. ^ VOD service Wuaki.tv becomes Rakuten.tv, su broadbandtvnews.com. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  14. ^ Andrea Biondi, Rakuten Tv, film on demand gratis con la pubblicità, in Il Sole 24 Ore, 15 ottobre 2019. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  15. ^ Rakuten nuovo sponsor del Barca, su gazzetta.it.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN251538530 · ISNI (EN0000 0004 0516 0804 · LCCN (ENno2017003232 · NDL (ENJA00836954 · WorldCat Identities (ENlccn-no2017003232