Rock in Opposition

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Rock in Opposition (spesso abbreviato in RIO) è stato un collettivo politico-musicale transeuropeo fondato da alcuni gruppi musicali nel 1978, in aperta opposizione alla logica commerciale dell'industria discografica, da loro ritenuta espressione del capitalismo.

Storia modifica

Rock in Opposition nacque come titolo di una manifestazione musicale promossa e organizzata dalla band inglese Henry Cow, con la sovvenzione del British Arts Council, presso il New London Theater di Drury Lane a Londra il 12 marzo 1978 .[1] Chris Cutler, batterista del gruppo, spiegò l'intento dell'iniziativa in un volantino distribuito a tutto il pubblico, nel quale fra l'altro si leggeva:

«I discografici prendono le loro decisioni basandosi sul profitto e il prestigio [...] «Hanno orecchie solo per il fruscio del denaro, cuori che pompano solo il sangue delle vittime» [...] «L'indipendenza è un primo passo valido solo se il secondo sarà la Rivoluzione.[2]»

Spirito dell'evento era dunque opporsi alla logica delle case discografiche creando una musica indipendente, lontana da obiettivi commerciali. Sotto lo slogan: five bands the record companies don't want you to hear («Cinque gruppi che le case discografiche non vogliono che ascoltiate»), si esibirono gruppi da cinque diversi paesi europei:

Il concerto, pensato in origine come una semplice vetrina per gli artisti coinvolti, riscosse un buon successo di critica che indusse organizzatori e partecipanti a proseguire la collaborazione. L'8 dicembre 1978 i cinque gruppi si ritrovarono perciò al Sunrise Studio di Kirchberg per trasformare RIO in un collettivo stabile; gli Henry Cow si erano intanto ufficialmente sciolti ma i loro membri erano tutti presenti all'incontro in veste di cofondatori.[8] Nella stessa sede fu anche discusso e approvato l'allargamento del collettivo ad altri gruppi, da scegliersi sulla base di tre parametri: qualità della musica (valutata dal collettivo stesso), estraneità alle logiche commerciali e una generica appartenenza al genere rock[8]. Si aggiunsero così:

Cutler aveva intanto creato la Recommended Records (RēR), un'etichetta discografica dedicata a RIO e alla musica alternativa di qualità, che anche dopo la fine del movimento avrebbe proseguito la sua attività di diffusione della musica indipendente.[12]

La seconda edizione di Rock in Opposition, promossa dagli italiani Stormy Six, si svolse al Teatro dell'Elfo di Milano dal 26 aprile al 1º maggio del 1979 e, tranne ovviamente i disciolti Henry Cow, vi suonarono tutti i gruppi membri, compresi i tre nuovi entrati. Nonostante il successo della manifestazione,[13] proprio a Milano emersero differenze di vedute all'interno del collettivo: in particolare Franco Fabbri degli Stormy Six richiese una maggiore vicinanza ai movimenti politici e l'apertura ad altre forme d'arte come teatro, arti visive e letteratura ma l'istanza non trovò riscontro; poco dopo, la progressiva marginalizzazione commerciale portò l'esperienza del RIO all'esaurimento e dopo altri due concerti in Svezia e in Belgio, sempre nel 1979, il movimento si dissolse di fatto, pur sopravvivendo per lungo tempo il mutuo sostegno fra alcuni degli artisti coinvolti.[8]

L'eredità del Rock in Opposition modifica

Il promoter sloveno Aleks Lenard, già presente all'Elfo di Milano, organizzò a Lubiana tra il 1980 e il 1982 tre edizioni di un festival apertamente ispirato all'esperienza del 1978-79 ed egualmente intitolato: Rock in Opposition.[14] Quasi trent'anni dopo in Francia, una prima volta nel 2007 e poi regolarmente ogni anno dal 2009 al 2019, si tenne il Rock In Opposition Festival al quale parteciparono gruppi provenienti da tutto il mondo e talvolta anche membri del RIO originario come Univers Zero, Fred Frith e Art Bears (questi ultimi con l'aggiunta di altri musicisti e sotto il nome di "Art Bears Songbook", a sottolineare che non si trattava propriamente di una reunion).[15] Spezzoni di concerti e interviste raccolte durante la 4ª edizione (2011) comparvero in una serie di documentari sul rock progressivo dal titolo: Romantic Warriors – A Progressive Music Saga, diretti da Adele Schmidt e José Zegarra Holder e pubblicati in DVD tra il 2010 e il 2021.[16] Il 6 ottobre 2019 Michel Besset, uno degli organizzatori della kermesse francese, annunciò in un comunicato stampa che la 12ª edizione – tenutasi a maggio di quell'anno – sarebbe stata l'ultima e che quella particolare incarnazione del RIO Festival era pertanto da considerarsi un'esperienza definitivamente conclusa.[15]

Più in generale, la sigla RIO ha continuato negli anni a essere impiegata – senza un coinvolgimento diretto di membri del movimento originario[8] – per identificare artisticamente sia questi ultimi, sia altri gruppi che nel tempo si sono espressamente ispirati a loro, come: Sleepytime Gorilla Museum, 5uu's e Thinking Plague (tutti e tre dagli USA), Guapó (Regno Unito), Miriodor (Canada), Present (Belgio); data la varietà stilistica di tali formazioni, l'etichetta "RIO" non sta a indicare tanto uno specifico genere musicale, quanto piuttosto una cerchia ideale di artisti aventi in comune l'indipendenza dalle major discografiche, la tendenza alla sperimentazione musicale e idee politiche generalmente orientate a sinistra.[8]

Note modifica

  1. ^ Phil Zampino, Rock in Opposition, in SquidCo.
  2. ^ RIO Facts, su squidco.com. URL consultato il 4 settembre 2020.
  3. ^ (EN) Henry Cow, su Progarchives.com. URL consultato il 9 agosto 2020.
  4. ^ (EN) Stormy Six, su Progarchives.com. URL consultato il 9 agosto 2020.
  5. ^ (EN) Samla Mammas Manna, su Progarchives.com. URL consultato il 9 agosto 2020.
  6. ^ (EN) Univers Zero, su Progarchives.com. URL consultato il 9 agosto 2020.
  7. ^ (EN) Etron Fou Leloublan, su Progarchives.com. URL consultato il 9 agosto 2020.
  8. ^ a b c d e Chris Cutler, Rock in Opposition, in Chris Cutler homepage.
  9. ^ (EN) Art Bears, su Progarchives.com. URL consultato il 15 agosto 2020.
  10. ^ (EN) Art Zoyd, su Progarchives.com. URL consultato il 15 agosto 2020.
  11. ^ (EN) Aksak Maboul, su Progarchives.com. URL consultato il 15 agosto 2020.
  12. ^ ReR Megacorp, su rermegacorp.com. URL consultato il 15 agosto 2020.
  13. ^ .: Franco Fabbri - Stormy Six :., su francofabbri.net. URL consultato il 15 agosto 2020.
  14. ^ (EN) Aleks Lenard | The Man Who Brought Rock In Opposition To Slovenia, su It's Psychedelic Baby Magazine, 23 maggio 2021. URL consultato il 1º giugno 2021.
  15. ^ a b Rock In Opposition festival in France., su post-rock.lv. URL consultato il 13 agosto 2020.
  16. ^ Romantic Warriors II - A Progressive Music Saga (About Rock In Opposition), su Discogs. URL consultato il 13 agosto 2020.

Bibliografia modifica

  • Rizzi, Cesare. Progressive & Underground '67 - '76. Firenze: Giunti Editore (2003), ISBN 88-09-03230-6.

Voci correlate modifica

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