Rutilio Sermonti

storico, politico, militare e zoologo italiano (1921-2015)

Rutilio Sermonti (Roma, 18 agosto 1921Ascoli Piceno, 14 giugno 2015) è stato un militare, storico, zoologo e politico italiano.

Rutilio Sermonti
Rutilio Sermonti nel 1944
NascitaRoma, 18 agosto 1921
MorteAscoli Piceno, 14 giugno 2015
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana
Forza armata Regio Esercito
Waffen SS
Esercito Nazionale Repubblicano
ArmaFanteria
Corpo4. SS-Polizei-Panzergrenadier-Division
3ª Divisione fanteria di marina "San Marco"
Anni di servizio1942-1945
GradoUfficiale
GuerreSeconda guerra mondiale
Guerra civile italiana
CampagneFronte Jugoslavo
Campagna d'Italia
DecorazioniCroce di Ferro di II classe
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Biografia modifica

La giovinezza modifica

Il padre Alfonso Sermonti, avvocato di origini pisane specializzato in diritto sindacale e socializzazione dell'economia[1] prese parte alla stesura del testo legislativo inerente al lavoro[2], mentre la madre proveniva da una facoltosa famiglia palermitana, inoltre Rutilio era fratello di Giuseppe e Vittorio Sermonti.

Nel 1942 partecipò da volontario di guerra alla seconda guerra mondiale come sottotenente del Regio Esercito prendendo parte alla campagna balcanica[3]. Sulla sua prima esperienza al fronte Sermonti raccontò:

«La guerra è diversa dall'addestramento, il fischio delle pallottole e il botto delle esplosioni fanno una paura paralizzante, ma come graduato dovevo fingere coraggio e sprezzo del pericolo e dopo qualche mese diventai davvero coraggioso.»

Subito dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Sermonti si trovava in Grecia presso le Termopili dove comandava un reparto fascista detto di controbanda che operava insieme a delle waffen SS[5]. Con il reparto di cui era al comando rifiutò la resa e si aggregò alle SS[5] della 4. SS-Polizei-Panzergrenadier-Division[6] venendo anche decorato con la Croce di Ferro di II classe[7]. Aderì poi alla Repubblica Sociale Italiana e transitò nei reparti italiani come ufficiale del 3ª Divisione fanteria di marina "San Marco"[8]. Sulla sua scelta Sermonti disse:

«Non mi sono sacrificato alla guerra perché certo della vittoria, ma perché era mio dovere farlo, ho sentito come una vocazione verso la patria spirituale dell'Europa e ho trascurato la mia incolumità, ora sono qui perché così ha voluto il destino.»

Nel maggio del 1945 i partigiani si presentarono nell'abitazione milanese della famiglia Sermonti con l'intenzione di prelevare il giovane Rutilio che delle spie avevano segnalato indossare la divisa della RSI, ma – come ricordò il fratello Vittorio – era riuscito ad ingannarli mostrando una tessera anarchica.[10] Il fatto colpì molto Vittorio che – nel libro Se avessero, dedicato al rapporto con il fratello – prendendo a pretesto quel momento drammatico si pone la domanda "Se avessero, sparato a mio fratello?".[10]

Il dopoguerra modifica

Finita la guerra si laureò in giurisprudenza ed esercitò la professione forense. Contestualmente si dedicò all'attività politica. Dirigente del FAR, nel dicembre 1946 è tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, dal quale fuoriuscirà nel 1954 per protesta dopo l'insediamento di Arturo Michelini come nuovo segretario del partito ritenuto troppo aperto con la Democrazia Cristiana.

Prese parte nel 1956 al Centro Studi Ordine Nuovo dove diviene membro del comitato direttivo per poi rientrare nel 1969 nel Movimento Sociale insieme a Pino Rauti. Con Rauti negli anni '70 scrisse una storia del fascismo in sei volumi per il C.E.N. Vicino alle tematiche ambientali negli anni '80 è presidente dei Gruppi Ricerca Ecologica[11]. Dopo lo scioglimento del partito nel 1995, non aderisce ad AN e confluisce nel Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Pino Rauti per poi, due anni dopo, partecipare alla fondazione del movimento politico Fronte Nazionale.

Ritenuto tra i maggiori intellettuali della destra sociale[8] era seguito da numerosi giovani, la cui militanza politica egli era solito motivare con la narrazione di casi esemplari: tra di essi, l'aneddoto di un giovane volontario tedesco che, ferito a morte sul fronte jugoslavo nel 1944, sentendosi morire, alzò il pugno urlando in tedesco "Niemals" "Mai" (significando la volontà di non arrendersi mai)[12].

Nel dicembre 2014, l'allora novantatreenne Sermonti fu indagato per associazione sovversiva, in quanto accusato dagli inquirenti di essere l'ideologo di un presunto gruppo neofascista denominato "Avanguardia Ordinovista" al quale avrebbe dato «sostegno ideologico» compilando una bozza di Costituzione denominata "Statuto della Repubblica dell'Italia Unita" ispirata all'epoca fascista[13]. Sermonti respinse tutte le accuse sostenendo di non aver nemmeno mai sentito parlare dell'organizzazione[3].

Da molto tempo costretto all'uso di una sedia a rotelle, è morto nel 2015 all'età di 93 anni[14]. Riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Palidoro, lungo la via Aurelia.

La passione per la natura modifica

Appassionato della Natura, fin da giovane si recava a passeggiare sulla costa toscana durante la burrasca e si immergeva nel mare alla ricerca di forme di vita da osservare. Sermonti ricordò spesso l'incontro sottomarino con un polpo che non osò catturare e a cui poi dedicò una novella[15]. Negli anni tra le due guerre visitò assiduamente il giardino zoologico di Roma e da appassionato disegnatore fu incaricato nel dopoguerra dal conservatore del Museo civico di zoologia di Roma Giuseppe Tamino di riprodurre graficamente gli animali per il museo[16]. Le opere di Sermonti dopo essere state viste a Roma furono commissionate anche da altri musei italiani come quello di Genova e Milano[16]. Sermonti prestò la sua opera anche per il cinema realizzando un capodoglio per il film del 1969 di Marco Ferreri Il seme dell'uomo e alcuni scheletri di dinosauri per il telefilm L'isola del tesoro[16].

Vicino alle tematiche ambientali negli anni '80, fu anche presidente dei Gruppi Ricerca Ecologica[11]

«Lo Stato non deve essere contro la natura, deve essere organico, nel senso che sono tutte le sue parti a collaborare per il bene comune, come l'uomo deve imparare dalla natura, così lo Stato deve guardare ad essa come modello, non può l'uomo porsi contro natura.»

Prolifico autore di numerosi libri a carattere storico, si dedica anche allo studio autonomo delle scienze naturali e biologiche contestando le teorie evoluzionistiche e del darwinismo[15][17]. È stato anche apprezzato pittore e ceramista in cui rappresentò principalmente animali[16].

Opere modifica

  • Socrate in Indonesia.
  • Rapporto sull'evoluzionismo.
  • Disciplina giuridica dell'artigianato.
  • Valori corporativi.
  • Il prezzo della salvezza.
  • I Carabinieri nella storia d'Italia;
  • L'Uomo, l'ambiente e se stesso.
  • Stato Organico. Unica Democrazia Seria, Settimo Sigillo, 2003.
  • Grande Spirito. Incontro con gli Indiani nordamericani
  • Il linguaggio della lingua.
  • Evoluzionismo: scienza o frode?.
  • Noi e Loro (storie di uomini e di bestie).
  • L'Italia nel XX secolo.
  • con Pino Rauti, Storia del fascismo, CEN Centro Editoriale Nazionale, Roma, 1976, 6 voll.: Vol. I, Le interpretazioni e le origini- Vol. II, Verso il governo - Vol. III, La conquista del potere - Vol. IV, Nascita di una nazione - Vol. V, L'espansione e l'Asse - Vol. VI, Nel grande conflitto
  • Una vita di pensiero e militanza.
  • La grande truffa.
  • Lineamenti per uno Stato organico.
  • Rapporto sull'evoluzionismo.
  • Non morirò del tutto
  • (opera postuma), Lo spirito di Roma. In cinque episodi, CinabroEdizioni, 2020.

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Guerra, p. 69.
  2. ^ Guerra, pp. 236-237.
  3. ^ a b c Fabrizio Caccia, «I nuovi ordinovisti? Cantavamo insieme le canzoni delle SS», in Corriere della Sera, 24 dicembre 2014. URL consultato il 22 agosto 2023.
  4. ^ Guerra, p. 151.
  5. ^ a b Guerra, p. 241.
  6. ^ Guerra, p. 127.
  7. ^ L'Aquila ha fatto il suo "reditu". Per Rutilio Sermonti, in Il Secolo d'Italia, 16 giugno 2015. URL consultato il 22 agosto 2023.
  8. ^ a b Rutilio Sermonti, l'uomo che fondò il Movimento Sociale, in Il Resto del Carlino, 7 dicembre 2014. URL consultato il 22 agosto 2023.
  9. ^ Guerra, p. 156.
  10. ^ a b Mirella Serri, Sermonti, quel fratello che voleva far rivivere Mussolini, in La Stampa, 26 marzo 2016. URL consultato il 22 agosto 2023.
  11. ^ a b Addio a Rutilio Sermonti: fu un maestro spirituale per molti giovani, in Il Secolo d'Italia, 15 giugno 2015. URL consultato il 22 agosto 2023.
  12. ^ Antonio Fiore, Memoria. Addio a Rutilio Sermonti, per 94 anni fedele alla linea, su Barbadillo. Laboratorio di idee nel mare del web, 15 giugno 2015. URL consultato il 22 agosto 2023.
  13. ^ Giuseppe Caporale, L'Aquila, blitz contro terrorismo neofascista: 14 arresti in tutta Italia, in la Repubblica, 22 dicembre 2014. URL consultato il 22 agosto 2023.
  14. ^ Addio a Rutilio Sermonti, fondatore del Movimento sociale italiano, su Ilrestodelcarlino.it, 15 giugno 2015. URL consultato il 22 agosto 2023.
  15. ^ a b c Guerra, p. 129.
  16. ^ a b c d Attività artistica di Rutilio Sermonti, su mementonatura.org. URL consultato il 13 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2010).
  17. ^ Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti, su POLiticainrete, 18 settembre 2009. URL consultato il 22 agosto 2023.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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