Samyj, samyj, samyj, samyj

film d'animazione del 1966 diretto da Vasilij Livanov

Samyj, samyj, samyj, samyj (in russo Самый, самый, самый, самый?, lett. Il più, il più, il più, il più) è un film d'animazione sovietico del 1966, ispirato a fiabe e leggende africane.

Samyj, samyj, samyj, samyj
Scena del cartone animato
Lingua originalerusso
Paese di produzioneUnione Sovietica
Anno1966
Durata16 min
Genereanimazione
RegiaVasilij Livanov
Casa di produzioneSojuzmul'tfil'm
FotografiaMichail Drujan
MusicheGennadij Gladkov
Doppiatori originali

Trama modifica

A raccontare questa leggenda è lo Spirito Antico, nascosto in fondo a un pozzo in secca nel cuore dell'Africa. Sulle rive del lago Ciad si erano stabiliti uccelli e altri animali. Un giorno decisero di eleggere un re e scelsero il leone, che chiamarono il più coraggioso, il più forte, il più saggio e il più bello. Al leone e alla leonessa nacque un figlio, il piccolo leoncino. Quando il piccolo riuscì a camminare da solo, incontrò una iena che gli spiegò che era un leone, e quindi il re degli animali, cioè il più coraggioso, il più forte, il più saggio, il più bello.

Il leoncino crebbe, cominciò ad allontanarsi da casa e trovò il pozzo con lo Spirito Antico. Il leone si vantava di essere il più coraggioso, il più forte, il più saggio, il più bello. L'Antico Spirito si mise a ridere e disse: «Sei il più stupido!» Poi il Leoncino fu morso da una formica che non aveva paura di nessuno perché difendeva il suo formicaio. Il leoncino disse: «Sei davvero più coraggiosa di me, ma io sono il più forte!» La formica rise, chiamò il piccolo leone "il più stupido" e gli consigliò di cercare l'elefante calvo.

Il leoncino andò e, quando vide un enorme elefante sradicare un albero con facilità, capì chi era il più forte. Un'aquila allora disse: «Ascolta e ricorda! Non dire che sei coraggioso: incontrerai qualcuno più coraggioso! Non dire che sei forte: incontrerai uno più forte! Non dire che sei saggio: incontrerai qualcuno più saggio!» «Capisco», rispose il giovane leone, «ma chi è il più bello?» L'aquila volò via senza finire di ascoltarlo.

Dopo un po' di tempo, il giovane leone chiamò con un ruggito gli animali e gli uccelli e annunciò che avrebbe fatto a pezzi quelli che lo avrebbero chiamato il più coraggioso, il più forte, il più saggio e il più bello. Al leone si avvicinò allora una giovane leonessa che disse: «Mi sono innamorata di te a prima vista. Puoi farmi a pezzi, ma lo dirò lo stesso: sei il più bello!» Il leone le sorrise timidamente, perché aveva capito che chi è amato è sempre il più, il più, il più, il più...

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